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Caso T-Tray, Red Bull: "Il sistema esiste, ma abbiamo trovato un accordo con la FIA"

Il team anglo-austriaco ha confermato di essere la scuderia nel mirino per il trucco sull'assetto

Il caso T-Tray
Diversi team si sono lamentati con la Federazione Internazionale di una scuderia che utilizzava un sistema per agire sull'altezza della propria monoposto in regime di Parco Chiuso. Tale circostanza, vietata dal regolamento, forniva chiari vantaggi di assetto nel passaggio tra qualifica e gara.
Si è parlato di un meccanismo capace di intervenire sul T-Tray, il vassoio sotto l'abitacolo che coincide con l'ingresso del fondo, e che aveva dunque la capacità di influire in maniera significativa sul carico aerodinamico e dunque sulla prestazione della vettura.

Chi è nel mirino?
La FIA sarebbe stata informata dell'esistenza di questo dispositivo già dopo le qualifiche del Gran Premio di Singapore dello scorso 22 settembre e già in quella gara il team sarebbe stato invitato a mantenere l'assetto utilizzato al sabato.

La scuderia che utilizzava questa soluzione era la Red Bull, come confermato da un portavoce della squadra campione del mondo alla BBC: "Il sistema esiste, anche se è inaccessibile una volta che la vettura è completamente assemblata e pronta a correre. Nei numerosi scambi mail avuti con la FIA è emersa questa parte ed è stato concordato un piano da qui in avanti".


fonte: formulapassion.it

La FIA darà un'altra pacca sulla spalla alla Red Bull come con il salary cap.
Cerchiamo di batterli in pista, le piagnani facciamole fare agli altri.
Fare prima di dire.


Brown mette Red Bull nel mirino: "Sul caso T-Tray la FIA deve indagare a fondo"

Il manager americano vuole chiarezza sulla controversa vicenda che ha per protagonista il team campione del mondo in carica

Brown all'attacco

Era piuttosto prevedibile che la controversa vicenda riguardante il T-Tray della Red Bull, esplosa alla viglia del weekend americano di Austin, provocasse delle reazioni piccate da parte dei team rivali e soprattutto della McLaren. La scuderia di Woking era stata accusata proprio dai vertici di Milton Keynes di imbrogliare con l'utilizzo di ali troppo flessibili; ora la dinamica delle accuse si è ribalta di 180° ed è stato il CEO del team papaya, Zak Brown, a chiedere che venga fatta chiarezza sul dispositivo utilizzato dalla Red Bull.

Parlando alla tv britannica Sky Sports F1 prima dell'inizio delle FP1, il manager americano ha messo in dubbio la versione dei fatti data dalla scuderia campione del mondo: "Perché mai progettare questo sistema per farlo stare all'interno dell'auto quando negli altri nove team è progettato per essere all'esterno dell'auto – si è chiesto polemicamente Brown – ci sono regole scritte nero su bianco: non è consentito toccare la vettura (durante il parco chiuso). Loro [la Red Bull] hanno scelto le parole con molta attenzione, dicendo 'quando la macchina è completamente assemblata'. Ma è permesso avere la macchina non completamente assemblata nel parco chiuso e quando si lavora sul comfort del pilota".

La FIA deve indagare

Il ragionamento di Brown è chiaro: secondo lui non è vero che la Red Bull utilizzasse questo sistema solo per modificare l'assetto delle vetture più velocemente durante le prove libere: "Sono molto felice di vedere che la FIA si occupa di questa questione. Credo che sia necessaria un'indagine molto approfondita, perché se si tocca la vettura dal punto di vista delle prestazioni dopo il parco chiuso o durante il parco chiuso, si tratta di una violazione sostanziale delle regole, che comporta conseguenze enormi. Modificare la vettura dopo il parc fermé è altamente illegale secondo le regole, quindi credo che la FIA debba andare a fondo della questione", ha concluso. Brown ha lasciato poi intendere che anche i team principal delle altre scuderie non sono convinti della situazione e che dunque la questione potrebbe non essere ancora conclusa.

Fonte:
https://www.formulapassion.it


Citazione di: britannia il 17 Ottobre 2024, 22:21:46
Citazione di: Mpk64 il 17 Ottobre 2024, 21:39:28La FIA sospetta che un team muova il T-Tray in parco chiuso!


Su segnalazione di alcuni team, i commissari tecnici della Federazione Internazionale effettueranno degli specifici controlli nel weekend del GP degli Stati Uniti per verificare se fra qualifica e gara c'è effettivamente chi cambia l'altezza da terra. Potrebbero essere messi dei sigilli di conformità. Nessun accenno alla squadra indagata...

La Federazione Internazionale ha confermato che nel fine settimana del Gran Premio degli Stati Uniti saranno effettuati dei controlli mirati per rispondere a crescenti sospetti relativi ad un sistema che permetterebbe ad una monoposto di modificare l'altezza in regime di parco chiuso.

Motorsport.com ha appreso da più fonti che dopo il Gran Premio di Singapore ci sono stati confronti tra alcune squadre ed i rappresentanti del dipartimento tecnico della FIA. L'oggetto è relativo ad una squadra (al momento non identificata) che potrebbe aver trovato un sistema per regolare l'altezza della monoposto nella zona del T-Tray tra qualifiche e gara.

La possibilità di modificare questo parametro dopo la conclusione delle qualifiche offrirebbe un notevole vantaggio, considerando le diverse esigenze richieste dalla performance su un giro veloce e sulla distanza di un Gran Premio. Si tratterebbe, però, di una chiara violazione del regolamento tecnico di Formula 1, che vieta espressamente qualsiasi modifica alla configurazione aerodinamica della monoposto (ad eccezione dell'ala anteriore) una volta che la vettura entra in regime di parco chiuso.

L'articolo 40.2 ribadisce: "L'assetto aerodinamico dell'ala anteriore può essere regolato utilizzando parti esistenti. Nessuna parte può essere aggiunta, rimossa o sostituita". L'articolo 40.9 aggiunge: "Un concorrente non può modificare alcuna parte della vettura. Deve essere chiaro che le modifiche non possono essere apportate senza l'uso di strumenti".

Tuttavia, secondo i sospetti emersi nelle ultime settimane, una squadra avrebbe progettato la propria monoposto in modo da rendere possibile regolare l'altezza nella zona del T-tray, intervenendo su un elemento posto all'interno dell'abitacolo. Questa modifica potrebbe essere facilmente eseguita da un meccanico durante il normale lavoro di controllo che viene svolto sulle monoposto tra le qualifiche e la gara, senza essere rilevata dagli osservatori esterni che monitorano il lavoro nei box.

Come spesso accade in questi casi, sono le squadre avversarie di quella nel mirino a segnalare alla FIA i propri sospetti. Uno o più team avrebbero intravisto questa possibilità attraverso i dettagli di progettazione che tutte le squadre devono caricare sui server della FIA come componenti open source, dati a cui tutti i concorrenti hanno accesso.

Dopo le valutazioni del caso la FIA ha preso in considerazione le preoccupazioni delle squadre, decidendo di applicare dei provvedimenti mirati a partire dal weekend di Austin. La FIA ha comunque ribadito di non avere prove definitive in merito alla presenza del sistema ipotizzato da alcuni team.

Un portavoce della Federazione Internazionale ha dichiarato a Motorsport.com: "Sebbene al momento non abbiamo ricevuto alcuna indicazione in merito all'utilizzo di un tale sistema, la FIA vigilerà per migliorare il controllo dello sport. Abbiamo implementato modifiche procedurali per garantire che l'oggetto delle discussioni non possa essere facilmente modificato. In alcuni casi, ciò potrebbe comportare l'applicazione di un sigillo per fornire ulteriore garanzia di conformità".

Fonte:
https://it.motorsport.com

Caso T-Tray, Red Bull: "Il sistema esiste, ma abbiamo trovato un accordo con la FIA"

Il team anglo-austriaco ha confermato di essere la scuderia nel mirino per il trucco sull'assetto

Il caso T-Tray
Diversi team si sono lamentati con la Federazione Internazionale di una scuderia che utilizzava un sistema per agire sull'altezza della propria monoposto in regime di Parco Chiuso. Tale circostanza, vietata dal regolamento, forniva chiari vantaggi di assetto nel passaggio tra qualifica e gara.
Si è parlato di un meccanismo capace di intervenire sul T-Tray, il vassoio sotto l'abitacolo che coincide con l'ingresso del fondo, e che aveva dunque la capacità di influire in maniera significativa sul carico aerodinamico e dunque sulla prestazione della vettura.

Chi è nel mirino?
La FIA sarebbe stata informata dell'esistenza di questo dispositivo già dopo le qualifiche del Gran Premio di Singapore dello scorso 22 settembre e già in quella gara il team sarebbe stato invitato a mantenere l'assetto utilizzato al sabato.

La scuderia che utilizzava questa soluzione era la Red Bull, come confermato da un portavoce della squadra campione del mondo alla BBC: "Il sistema esiste, anche se è inaccessibile una volta che la vettura è completamente assemblata e pronta a correre. Nei numerosi scambi mail avuti con la FIA è emersa questa parte ed è stato concordato un piano da qui in avanti".

fonte: formulapassion.it