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Quali sono le reali prospettive della scuderia di Woking dopo l'inizio di una crisi di risultati datata ormai 2013?

Senza dilungarci tropo sulle evidenze già affrontate nel tempo e analizzate da diversi punti di vista è chiaro che il difficile rapporto con la Honda non è stata la ragione principale di tutti i mali della McLaren. Infatti, già durante il 2014, primo anno dell'era power unit, la monoposto inglese era equipaggiata con il V6 ibrido Mercedes, di gran lunga il miglior motore del lotto, ma venne comunque relegata a centro gruppo da un telaio decisamente poco competitivo. Stesso discorso nel 2018, dove con lo stesso propulsore Renault della Red Bull, in grado di vincere meritatamente più di un gran premio, la MCL33 arrancava in fondo alla griglia con un top driver come Fernando Alonso. Ora, con il recente arrivo in squadra di Andreas Seidl, ingegnere tedesco ex Porsche in LMP1 e Sauber in Formula 1, si sta completando una profonda ristrutturazione  del comparto tecnico.

Un dipartimento che, secondo quanto riferito dal giornalista britannico Mark Hughes sulle colonne di Motorsport Magazine era andato in crisi per via di una gestione 'a tre teste' troppo dispersiva. Tre teste che riguardano il gruppo in ingegneristico, aerodinamico e di progettazione che sono state per così dire smantellate per fare posto ad una struttura meno complessa alla quale farà capo proprio il neo arrivato Seidl. Cosa significa tutto questo? Che il tedesco sarà il riferimento unico anche per il prossimo direttore tecnico in arrivo dalla Toro Rosso, James Key, il quale dovrà rispondere delle sue attività. Un manager, Seidl, che dovrà garantire anche il collegamento fra le operazioni svolte in fabbrica, studio e produzione, e quelle di sviluppo in pista. Un aspetto che sarà cruciale secondo i rumor d'Oltremanica per il rilancio della McLaren. Rilancio che però, a conti fatti e al di là dell'entusiasmo manifestato dal CEO della casa inglese, Zak Brown, non vedrà le monoposto 'papaya orange' svettare nel 2019.

Ciò che Hughes auspica per la prossima stagione è un ritorno alla rispettabilità, ovvero a livelli che non siano disastrosi come quelli del triennio 2015-2018. In effetti, senza nulla togliere al personale della McLaren, le nuove figure di riferimento, Seidl e Key, sono ancora in fase di arrivo oppure neo insediate, il progetto MCL34 è capitanato da Peter Prodromou, Pat Fry e Andrea Stella. Ingegneri di sicuro valore, ma non ancora assecondati da una struttura simile a quella dei tre top team. Di conseguenza, una buona macchina, senza particolari deficit aerodinamici intrinseci, sarebbe un punto di partenza più che positivo in attesa che la restaurazione messa in atto nemmeno dodici mesi fa sortisca degli effetti tangibili.


fonte: formulapassion.it

#1
Intanto lo speedmark cambia   :-grr



(McLaren su twitter)
Fare prima di dire.


Bye Bye Honda