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Nella sua bella autobiografia "E' questione di cuore", Clay racconta come visse la stagione '74 che lo port? a sfiorare il campionato mondiale di F1, ecco in sintesi gli episodi salienti:

- Argentina: il mossiere Fangio disse a Clay ( che partiva in prima fila) che avrebbe alzato la bandiera e immediatamente dopo l'avrebbe abbassata, ma al via vide qualche concorrente non ancora fermo sulla griglia e tronc? il movimento del braccio, Clay lasci? la frizione ma dovette frenare, ma subito dopo Fangio abbass? il braccio e Clay part? ultimo: rimonta eccezionale ma solo un terzo posto.

- Brasile: verso la fine Clay sta rimontando in maniera spettacolare su Fitti idolo di casa, venne gi? un p? di pioggia e la direzione di gara sospese il GP, ma la pioggia fin? subito: Emerson fu chiaramente favorito. Clay comunque con altri 6 punti era in testa al mondiale.

- Sudafrica: Clay ? tranquillo terzo ma a 13 giri dalla fine la pressione del'olio va a zero, ritiro.

- Belgio: Clay ? saldamente in testa (era anche in pole), ma nel doppiaggio dell'esordiente Larrousse quest'ultimo non si avvede di Clay e lo manda nel prato. Di una possibile vittoria resta un quarto posto.

- Monaco: La regola stabilita da Montezemolo era che chi partiva in testa veniva protetto dall'altro. Clay, secondo in griglia, brucia Niki (in pole) e va in testa. Ma Lauda comincia a pressare Regazzoni in modo totalmente irragionevole e indice Clay al testacoda. Niki va in testa ma poi si ritira, Clay sta rimontando, ma poi il sedile si sgancia e a ogni accelerata o frenata scivolava nell'abitacolo. In tali condizioni Clay arriva eroicamente quarto. Lauda aveva totalmente disatteso la strategia di squadra, ma Montezemolo se la prese addirittura con Clay...

- Austria: Clay ha appena vinto in Germania, ? sempre in testa al mondiale. In Austria ? in seconda posizione, e i suoi rivali in classifica sono gi? out. Lauda, Scheckter e Fittipaldi sono tutti ritirati. Col secondo posto Clay sarebbe ormai imprendibile in classifica, ma a 10 giri dalla fine si sgonfia una gomma, lui fa il cenno convenuto per la sostituzione, ma al giro dopo quando entra al box il team ha equivocato e si precipitano tutti a smontare la carenatura del motore, Clay si agita (non c'? comunicazione radio) e dopo tanto tempo perso riesce a far capire che il problema sono le gomme, perde due minuti (120 secondi), arriva quinto, staccato di soli 30 secondi da chi era andato a occupare la seconda posizione. Ma ? ancora in testa alla classifica.

- Monza: Lauda va in testa e non ? disposto a favorire Clay che pur ha 8 punti pi? di lui a 3 gare dal termine. Niki poi ha un guasto al motore: a quel punto Clay, rinvenuto dalla quinta posizione, ? saldamente in testa e con i 9 punti della vittoria metterebbe una potentissima ipoteca sul titolo con solo due GP da disputare, ma a 13 giri dal termine anche il suo motore va in fumo.... Caly resta ancora in testa al mondiale con 46 punti, ma Scheckter col terzo posto ? a 45, Fittipaldi col secondo posto va a 43, Lauda resta a 38. Mancano Canada e Stati Uniti.

- Canada: Lauda va ancora in testa velocissimo, Clay dalla sesta posizione in griglia rimonta fino al terzo posto a 25'' da Fittipaldi che ? secondo, Clay rimonta come un forsennato e arriva a ridurre il distacco a 13'' secondi, e ora spera su Lauda che ? in grado di tenere dietro Fittipaldi e favorire il possibile sorpasso di Clay. Ma Lauda fa un errore ed esce di pista. Fitti vince, Clay ? secondo e sono entrambi a 52 punti. Scheckter ha una remota possibilit? con 45 punti.

- Stati Uniti: Di colpo le Ferrari 312 B3, competitive su ogni circuito, non riescono a fare prestazioni decenti sul circuito del Glen. In pi?, il muletto viene riservato a Lauda ormai fuori dai giochi, e a Clay, che nelle prove private una settimana prima sullo stesso circuito ha sbattuto, viene riservato un vecchio telaio che ? lo stesso che corse a fine '73, cio? una macchina ancora peggiore. E' incredibile il trattamento che la direzione sportiva riserva a Clay. In prova Clay parte nono, Fittipaldi (anche lui con problemi) parte ottavo. Al via Clay scatta davanti al rivale, ma bastano poche curve e Clay si accorge che la macchina non sta in strada, continua eroicamente, Lauda con gli stessi problemi preferisce abbandonare. Clay ? costretto a vari cambi gomme che non risolvono nulla e lo relegano alla undicesima posizione. Fittipaldi con un traquillo quarto posto vince il titolo mondiale '74.

Ed ecco alcuni brani tratti dalla sua viva voce:

Monaco, lascio la parola a Clay: "Non sospettavo il gioco che si architettava alle mie spalle. Montezemolo, d.s. Ferrari, sempre corretto nei miei confronti, non poteva tuttavia nascondere la sua simpatia verso l'austriaco Lauda. Con 35 anni sulle spalle e alla mia quinta stagione, ero gi? vecchio rispetto ai 25 di Niki e alla sua terza stagione completa in F1. E l'istinto, in genere, porta a tenere per chi sta emergendo. Erano i giorni in cui Montezemolo mi diceva: "Stai tranquillo. Fai la tua gara, pensa al campionato. se Niki va, lascialo andare. Tu pensa ad arrivare in fondo". Mi frenava invece di incitarmi.
Era sabato sera 25 maggio 1974. L'indomani, due Ferrari sarebbero scattate in prima fila al GP di Monaco. Lauda era stato pi? veloce di me di tre decimi, e avrebbe avuto un vantaggio in griglia di sei metri, visto che gli organizzatori ora avevano adottato uno schieramento con le auto non pi? sulla stessa linea, ma l'una davanti e l'altra pi? indietro. "Siamo in prima fila", disse Montezemolo, "cerchiamo di non ostacolarci. Chi parte davanti continui e l'altro cerchi di coprirgli le spalle." Chi parte davanti... Dunque sarei dovuto scattare in testa. In cento metri avrei dovuto recuperarne almeno dieci, dodici perch? era come se partissi in seconda fila. [.....] Alla prima curva ero gi? in testa. Avevo sorpassato Lauda sullo scatto come l'anno prima, quando entrambi eravamo alla BRM. Al secondo giro, alla curva del Casino, i commissari sventolavano le bandiere gialle e io passavo su una grande macchia bianca. Era gesso buttato sull'olio, segno di un incidente. Sbandavo, perdendo qualche frazione di secondo, ma mi riprendevo. Ogni volta che, in testa alla corsa, arrivavo in quel punto, trovavo sempre della polvere fresca, gettata nel frattempo. Toccava a me darle la prima spazzata. Dovevo stare attento e alleggerire il ritmo, mentre Lauda, con Jarier alle spalle, si faceva sempre pi? sotto. Nel retrovisore vedevo il muso rosso col 12 dipinto. Niki stava facendo esattamente il contrario di quanto stabilito. Invece si seguirmi a un centinai odi metri e controllare il velocissimo Jarier, mi respirava sul collo. Questo mi teneva maggiormente concentrato. Non potevo guidare con tranquillit?, sapevo che se avessi commesso anche un piccolo errore, lui sarebbe passato. Con la vettura che stava diventanto sempre pi? sovrasterzante e con la pressione di Lauda, all'uscita delle curve dovevo anticipare senpre di pi? le accelerate. Anticipa, anticipa e alla piscina mi girai. Via libera a Lauda. Errore mio. Amareggiato, avevo ripreso. Pi? avanti, frenando nel tratto in discesa, mi ero sentito spostare verso il volante. Il sedile non era pi? ancorato e ogni volta che frenavo o acceleravo scivolava. Credevo si fosse rotto il supporto che lo fissava alla monoscocca. Il capomeccanico Borsari, onestissimo, ammise che l'inconveniente era stato causato da una dimenticanza dei meccanici e quindi sua, che ne era il responsabile. Avevo terminato al quarto posto. La sera, in albergo, ci fu una discussione non proprio tranquilla.
"Niki era pi? veloce di te e dovevi farlo passare", Montezemolo era concitato.
"Ma c'era dell'olio in pista. Dovevo rallentare per forza."
"Se tu fossi rimasto in seconda posizione, avresti vinto perch? poi Niki si sarebbe ritirato", Luca parlava col senno di poi.
"Niki sarebbe dovuto rimanere a cento metri da me.."
"Ero pressato alle spalle", cercava di giustificarsi Lauda, ma era in corner.
"Come erano gli accordi?" avevo domandato al'uno e all'altro. Non mi avevano risposto. Salt? fuori che la Ferrari aveva perso per colpa mia. Ero inviperito. Un anno dopo mi fecero una confidenza e tutto fu chiaro. Seppi che a un suo amico giornalista Lauda aveva detto che quel giorno a Monaco gli era stata data carta bianca. Come dire che lui, Lauda, era libero di fare la corsa che voleva, di premere su di me, di attaccarmi, di infastidirmi qualora fossi andato in testa. Ma era una eventualit? abbastanza remota. E come avrei potuto fare se, ancora a macchine ferme, avevo tutti quei metri di svantaggio? No, no, era pi? logico pensare che sarebbe stato lui, Lauda a prendere subito il comando. Ecco perch? Montezemolo aveva fatto quel discorso.
I piani erano stati scombinati da quella mia partenza fulmine, non prevista".

- Dopo la vittoria al Ring, Clay stava concludendo in seconda posizione il GP d'Austria. Ecco la sua versione: "Tutti i miei diretti avversari (Lauda, Fittipaldi, Scheckter) erano fuori causa. Mi sarebbe bastato continuare cos?, avrei guadagnato sei punti, sarei andato a quota 50 e avrei messo una grossa ipoteca sul titolo. A dieci giri dalla fine avevo sentito la macchina ondeggiare e perdere aderenza. Credevo di aver forato una gomma posteriore. Invece il cerchio difettato non consentiva un'aderenza perfetta e l'aria usciva. Era una perdita minima, ma cos? non potevo continuare. Passando davanti ai box, avevo fatto il segno che indicava "gomme": il braccio destro alzato, a pugno chiuso e con l'indice disteso, avevo segnalato le ruote posteriori. Forghieri interpret? male la segnalazione.
"Borsari, attenzione, Clay ha problemi di motore", url?.
Appena fermo, Borsari si precipit? a togliere la carenatura posteriore.
"Ma cosa fanno?"
Parlavo ma il rumore del motore copriva la mia voce. Gesticolavo, ma nessuno mi capiva, i secondi passavano, ero l? bloccato nell'abitacolo dalle cinture di sicurezza. Li avrei ammazzati tutti. Finalmente Cuoghi, il capomeccanico di Lauda, aveva dato un pugno a una gomma posteriore e l'aveva sentita un p? sgonfia..
"Meno male".
Intanto avevo gettato l'occhio sulla ruota anteriore sinistra e mi era sembrato che mancasse un pezzo di gomma. A due passi c'era Caliri. Era lui che doveva farci partire dai box a operazioni ultimate. Gli avevo fatto un segno. Lui aveva esaminato la gomma che mi preoccupava. Si trattava solo di una scagliatura senza importanza. Erano i momenti degli equivoci. Caliri mi fece un OK. Credetti che tutto fosse a posto, ingranai la marcia e iniziai a muovermi. Ma dietro non avevano finito. La ruota non era stata ancora fissata e dopo pochi metri avevo dovuto arrestarmi. Due minuti gettati via, quando per cambiare una gomma si impiegano meno di venti secondi! Ne avevo persi cento in pi?! Ho tagliato il traguardo al quinto posto, distanziato di soli trenta secondi da chi aveva potuto occupare la piazza s'onore lasciata libera da me. Era mio anche il giro pi? veloce, ma ai fini del punteggio questo non contava."

Dopo il doppio ritiro di Monza per rottura dei cuscinetti dell'albero motore (guasto senza precedenti) quando Lauda e Regazzoni erano in testa alla corsa, venne il Canada; ecco cosa pensa Clay: "Anche a Mosport, Niki era andato via a razzo, seguito da Fittipaldi. Ero partito un p? indietro, ma stavo riguadagnando. Dei venticinque secondi di svantaggio, ne avevo eliminati quindici. Bastava che Lauda frenasse Fittipaldi e io avrei guadagnato il secondo posto.
Lauda usc? di strada.
Allora quelli della McLaren diedero l'esempio di come si fa gioco di squadra. Ordini precisi al compagno di Fittipaldi, Jochen Mass, il quale mi face da tampone quel tanto da non permettermi il recupero totale sul brasiliano.
La beffa di Watkins Glen era stata preceduta da tutti questi avvenimenti.
"




"I went completely on the inside and overtook the backmarker and at same time overtook the Michael. It was a great overtaking manoeuvre, and I loved it. I'm not sure if the Michael did." M.H.

#1
4 agosto 1974, circuito del Nurburgring fra le verdi colline dell'Eifel.
Il tempio della Formula 1, se mai ce n'è stato uno.
Si corre il Gran Premio di Germania, valido per la venticinquesima edizione del Mondiale di F1.
La lotta in testa alla classifica, dopo i primi dieci Gran Premi, quindi a due terzi del campionato, é incertissima: in testa c'é il nuovo asso della Ferrari, l'austriaco Niklaus Lauda, che tutti chiamano Niki. Denti da coniglio, cuore di leone, cervello da computer.
Lauda ha 38 punti frutto di due vittorie, tre secondi ed un quinto posto.
Lo tallona, ad un solo punto, Emerson Fittipaldi, detto "el rato".
Brasiliano, già campione del Mondo due anni prima con la Lotus e protagonista anche nella stagione precedente, è passato, non senza qualche polemica, alla McLaren ed ha subito fatto capire di voler essere ancora il numero uno.
A 35 punti sono appaiati il ferrarista Clay Regazzoni, baffi da sparviero, che quest'anno é regolarissimo nonostante la sua fama di discontinuo sia seconda solo a quella di "tombeur de femme", e Jody Scheckter che alla Tyrrell, rinnovata dopo l'ultimo mondiale vinto con il ritiro di Stewart e la tragica scomparsa di Cevert, cerca di redimersi dopo che l'anno prima ne aveva combinate di tutti colori.
Nelle prove c'è un brutto incidente per Howden Ganley, uscito rovinosamente ad Hatzenbach, in un tratto veloce, dopo che una sospensione ha ceduto.
Sopravvive ma le fratture riportate non gli permetteranno più di correre.
In prova Lauda é magistrale: conquista la "pole", ma a soli 3/10 c'é Clay Regazzoni che ha il baffo giusto e lo sguardo assassino. Prima fila tutta Ferrari, quindi, ma gerarchia rispettata: in seconda fila ci sono infatti Fittipaldi e Scheckter.
Il tempo al via é incerto, sulla parte alta del circuito si segnalano scrosci di pioggia. La corsa é stata presentata come la sfida decisiva fra Lauda e Fittipaldi: chi dei due vince diventa il favorito per il titolo, anche nella considerazione degli appassionati.
Il Nurburgring, d'altra parte è l'università della Formula 1, corrervi un Gran Premio decisivo per il Mondiale e la carriera non può lasciare indifferenti, neppure se si é gelidi.
Lauda, infatti, appare nervoso, Regazzoni invece scherza e sorride mentre lo riprendono in TV.
Quando viene dato il via, Lauda parte male, Fittipaldi ancora peggio.
Regazzoni sfila Lauda e prende la testa della gara, anche Scheckter supera l'austriaco, mentre dietro di loro, nel folto del gruppo,  Ickx e Hulme attaccano Fittipaldi che é quasi fermo.
Dopo pochissime curve arriva il fattaccio: Lauda  attacca Scheckter, tocca malamente con l'anteriore destra la monoposto del sudafricano e vola nelle reti di protezione.
Un errore che lui stesso definirà "da stupido".
Peggio ancora va a "el rato" che si trova stretto fra il compagno di squadra Hulme  e la Lotus di Ickx.
Dopo duecento metri le due McLaren si toccano rovinosamente: Hulme é costretto immediatamente al ritiro, Fittipaldi lo sarà dopo tre giri nei quali arranca malinconicamente in fondo al plotone.
In testa vola Regazzoni, alle sue spalle inseguono Scheckter e la Brabham di Reutemann
Clay é in una delle sue giornate sì, una di quelle in cui diventa imbattibile.
Nei primi quattro giri, nonostante le difficili condizioni sul tratto alto del tracciato dove piove a tratti anche forte, migliora sempre il giro più veloce ed al sesto passaggio, quando fa segnare ancora una volta il tempo record, i cronometristi si guardano perplessi aspettando per oltre 29″ l'arrivo di Scheckter. E' un distacco d'altri tempi, o meglio di altri sport, quasi da tappone dolomitico.
Quello di Clay é un autentico show, sui saliscendi del Nurburgring disegna il suo Gran Premio perfetto, non cede mai neppure un decimo al suo inseguitore, anzi, ad ogni giro il vantaggio aumenta. Quando Jody Scheckter all'undicesima tornata fa segnare il miglior tempo sul giro, Clay ha già oltre 45″ di vantaggio e dai box di Maranello non gli segnalano l'exploit del giovane sudafricano perché hanno paura che "si rimetta a tirare".
Ma quel giorno Clay non si fa prendere dall'irruenza e quando taglia il traguardo la classifica del Mondiale ha clamorosamente cambiato volto: in testa ora c'é lui, Gian Claudio "Clay" Regazzoni che il "Drake" definirà anni dopo - ingenerosamente -"viveur, danseur, calciatore, tennista e, a tempo perso, pilota" .
Dall'alto dei suoi 44 punti sopravanza Scheckter con 41 e stacca Lauda e Fittipaldi rimasti entrambi al palo.
Analizzando la classifica si nota anche un'altra cosa: Regazzoni é andato a punti in nove Gran Premi su undici, é il suo rendimento é il più continuo del Campionato.
Nessuno ha fatto meglio: Scheckter vanta una striscia positiva di otto risultati consecutivi, ma nei primi tre Gran Premi non ha preso punti, Lauda, il computer, é rimasto a bocca asciutta per cinque volte, Fittipaldi per quattro.
Non solo ma in Sud Africa lo aveva tradito la pompa dell'olio quando era saldamente al terzo posto (ed in testa al Mondiale), mentre in Svezia sia a lui che a Lauda si era rotto il cambio. Mai, quindi, in quella stagione è fin lì emersa la sregolatezza di Regazzoni anzi, in quella giornata coperta di inizio agosto, Clay sembra aver messo l'ipoteca sul titolo di Campione del Mondo sfrutatndo gli errori altrui e laureandosi all'università della Formula 1.
Purtroppo alla Ferrari nessuno si accorge di questi numeri e nessuno, fino alla fine, penserà davvero di puntare sul "viveur" anziché sul "computer", così alla roulette del Mondiale, per la decima volta consecutiva, non uscirà il rosso.

Pedro59

http://www.eracemotorblog.it/2008/10/24/clay-al-nurburgring.html

stupende le sfide all'inferno verde, davvero d'altri tempi. e questo articolo è anche un degno omaggio ad un campione scomparso  :-supp

Io una volta a Metallurgia 1 (col mitico professor Molinari) ho visto il grafico delle sollecitazioni di una sospensione testata al Nurburgring. Era una cosa incredibile...
"I went completely on the inside and overtook the backmarker and at same time overtook the Michael. It was a great overtaking manoeuvre, and I loved it. I'm not sure if the Michael did." M.H.

cmq tornando a quell'anno il mega super presidente odierno era DT e nell'ultima gara in america Regazzoni ruppe il motore ,ma non gli venne dato il muletto destinato a Lauda,la rossa perse miseramente il mondiale a favore nostro e di Fittipaldi ,grazie luca!

1974 è un anno controverso e si dice che la Ferrari stessa abbia voluto perdere appositamente il titolo In Canada e a Watkins..sicuramente l'affare  si colora ancora di più di sfumature "politiche"  di quanto non sia la faccenda di Imola 1982, comunque se è possibile vi indirizzo a due links veramente illuminanti:


http://www.pagine70.com/forum/upload/index.php?s=938617e9c1525c0107ae9ec88bcd888f&act=ST&f=21&t=14215&st=0


http://www.gpx.it/smf/index.php?topic=1888.0

Mi scusi il BOSS se posto links di siti esterni ma lo faccio a "fin di bene"
"Credevo che ogni addio fosse una fine. Oggi lo so: anche crescere è un addio. Anche crescere significa abbandonare. E la fine non esiste."

si era questo che intendevo,il mondiale venne negato a Clay,forse perchè ritenuto scomodo da quel gran genio del vecchiaccio

mauriturbo

McNIK

mauriturbo

McNIK

McNIK

McNIK
Clay  e Montezemolo .





McNIK

McNIK