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Caterham e Marussia, addio ai GP

La F.1 presenta il conto. Salatissimo. Caterham e Marussia nonostante la buona volontà di coloro che hanno tentato in questi cinque anni di farle diventare squadre competitive, non ce la fanno più. E insieme, alzano bandiera bianca. Caterham e Marussia non saranno al via dei GP di USA e Brasile e probabilmente non saranno ad Abu Dhabi. Del resto non avrebbe neanche senso per loro tornare all'ultima corsa. Saranno così 18 le monoposto al via del mondiale e certamente nessuno noterà l'assenza delle due piccole squadre che avevano iniziato l'avventura in F.1 con nomi diversi: Virgin per quella che poi è divenuta Marussia, Lotus per il team poi trasformatosi in Caterham.

Il fallimento del progetto di Max Mosley di accettare nuove squadre nel mondiale F.1, era il 2009, è evidente benché volesse aprire una nuova via, tornare a una F.1 più umana. Le tre new entry, HRT, Caterham e Marussia non sono mai riuscite a crescere dal punto di vista economico e di conseguenza non sono mai state competitive. Ma non c'è da sorridere. La F.1 è malata, anche squadre ben più importanti e storiche sono in grave crisi economica, vedi Sauber per esempio. E il fatto che un campionato del mondo non riesca ad accogliere nuove realtà che non siano i grandi costruttori, la dice lunga sul sentiero sbagliato intrapreso dalla F.1 fin dagli inizi degli anni Duemila. Quando si arrivò a ritenere che il mondiale fosse territorio solo delle Case automobilistiche. Un controsenso storico.

E che ha portato i costi fuori controllo, la forbice tra i top team e i piccoli si è sempre più allargata divenendo impossibile per chiunque sopravvivere e trovare i 300 milioni necessari per correre. Se non di più. La Federazione non fa nulla, anzi, con il parere favorevole degli stessi costruttori ha avviato tre anni fa un programma di propulsori ibridi che ci ha portato all'attuale F.1. Una FIA che vuole adeguarsi a un futuro "verde" (vedi la creazione della Formula E) stringendo l'occhio alle esigenze dei grandi costruttori, ma che intanto sta stritolando la massima espressione del motorsport e si dimentica che la F.1 non può vivere di sole Mercedes, Honda, Ferrari, Renault...

http://www.italiaracing.net/notizia.asp?id=48792&cat=1

Peccato, il miracolo di Jules è di fatto vano.

Teoricamente no. Il regolamento dice che si possono saltare fino a due gare senza essere esclusi dalla classifica del campionato.

Comunque ora si parla di terze macchine da dare a questi team in difficoltà il prossimo anno, anche se non ho capito bene con che modalità...
One Team, One Dream; McLaren Forever
Se trovi qualcosa che ti piace non permettere mai a nessuno di dirti che è sbagliato.

Citazione di: McLaren94 il 26 Ottobre 2014, 17:47:44
Teoricamente no. Il regolamento dice che si possono saltare fino a due gare senza essere esclusi dalla classifica del campionato.

Comunque ora si parla di terze macchine da dare a questi team in difficoltà il prossimo anno, anche se non ho capito bene con che modalità...
Io intendo che è vano perché se non si iscrivono al prossimo campionato il posto costruttori conquistato non serve a nulla.

oh raga... certo che a volte la vita è stro##a... a Montecarlo, a fine maggio, Jules finiva nono con la Marussia, sembrava che la squadra potesse rimanere in f1 come junior team Ferrari e sembrava che Bianchi potesse essere la nuova stella... adesso è un casino: prima la crisi Marussia, poi Suzuka e ora la quasi fine della scuderia. Whiting ,con i suoi regolamenti e gli errori della commissione di gara, ha quasi ucciso Jules e poi se n'è lavato le mani, Ecclestone ha quasi ucciso la Marussia e se ne sta lavando le mani... la crudeltà del destino non ha limite, dannazione...

Anche Force India ha rischiato di saltare Austin?

28 ottobre 2014 – Lo si sapeva da tempo e ieri Max Mosley ha ribadito il concetto: le power unit introdotte nel 2014 costano troppo e non sono estranee alla crisi della maggior parte dei team clienti. Caterham e Marussia sono in amministrazione controllata, Sauber e Lotus sono state accostate tutto l'anno a operazioni di vendita e a conti in rosso. E ora emerge che anche la Force India è rimasta vittima dei costi di fornitura delle unità Mercedes, rischiando concretamente di dover rinunciare alla trasferta di Austin.

La scuderia angloindiana è stata finora la migliore nella gestione delle componenti power unit, unico team a utilizzare solo 4 componenti per tutti e 6 gli elementi in cui è da regolamento suddiviso il gruppo motopropulsore. Ma quello che probabilmente tutti abbiamo letto e apprezzato come affidabilità dell'unità Mercedes e parsimoniosa gestione da parte della Force India (che pure hanno fatto la loro parte), aveva in realtà una ragione molto meno gratificante: semplicemente, il team non aveva alto materiale da utilizzare.

Come riporta Auto Motor und Sport, la Force India è invece ora riuscita a pagare quanto dovuto a Mercedes in extremis (la deadline scadeva ieri) e avrà così finalmente accesso al quinto slot di power unit. In caso contrario, con tutte le componenti ormai a fine vita, prendere parte al weekend di Austin sarebbe stato praticamente inutile.

Non è forse un caso quindi che nelle ultime uscite le prestazioni delle VJM07 siano state così sottotono, con il team impossibilitato a contenere il ritorno della McLaren, che ora la precede di 20 punti in classifica. La Force India ha dovuto fare di necessità virtù, girando ad esempio al risparmio nelle prove libere con ricadute sulla preparazione per il resto del weekend.

Ora, con unità fresche, il team di Vijay Mallya potrà tornare all'attacco per cercare di artigliare il quinto posto nel Mondiale che le garantirebbe, come riporta la testa tedesca, 3 milioni di dollari in più della piazza sei (62 milioni a 59). Differenza non enorme, ma che consentirebbe ad esempio al team di coprire quasi interamente le spese che dovrà sostenere per lo sviluppo della VJM08 nella galleria del vento di Colonia, il cui costo si aggirerebbe sui 4 milioni annui.

Passando a una squadra che invece non ce l'ha fatta, la Marussia, dopo il comunicato della FRP Advisory LLP con cui si ufficializzava il passaggio della Manor Grand Prix Racing Limited in amministrazione controllata, dall'agenzia russa Itar-Trass sono arrivate le parole di Andrey Cheglakov, ormai ex titolare del team, che ha confermato il suo passo indietro: "È una comunicazione triste, ma voglio esprimere la mia gratitudine a ogni membro del team, sia in pista che a Banbury", ha dichiarato. "Abbiamo reso possibile l'impossibile, diventando l'unico team capace di andare a punti dei tre entrati in Formula 1 nel 2010. Avevamo il budget minore ma il gruppo di lavoro più motivato".


Fonte: formulapassion.it


E noi le stiamo prendendo da questi qui? Mah, che fine ingloriosa.

E che si fa? Un campionato con 5 scuderie? Ecclestone ma vattene a...

Citazione di: pietro27 il 29 Ottobre 2014, 13:55:50
E che si fa? Un campionato con 5 scuderie? Ecclestone ma vattene a...

Ecclestone in realtà ha interesse che vi siano più team, anzi, è quello che le voleva salvare.

Il problema è che non c'è coerenza tra scelte effettive e volontà di ridurre i costi.

Ho iniziato tifando un pilota, ora tifo una squadra.

Ecclestone con la storia della terza vettura ha spinto per far cadere i team minori... In fatti ha fatto firmare il patto della concordia e poi ha messo i motori più costosi di sempre, dovrebbe vergognarsi.

Ecclestone non ha fatto niente per aiutare questi team.
Visto che questa stagione i costi aumentavano notevolmente poteva dare come quota minima 30 milioni per tutti i team, cosi da poter garantire il pagamento delle Power Unit.
Capitolo FI, dobbiamo vergognarci se la storia si rivelasse vera.

Di certo cambiare regolamenti non aiuta chi ha poco budget.

Se uno dei team tra Lotus, Sauber o FI dovesse lasciare la F1 sarebbe una vergogna, sono team con dei podi e con una storia dietro, anche se la FI è ora il team più giovane (2008, e di questi tempi 6 anni non sono pochi). Non meritano di restare fuori dalla F1, anche se Lotus e Sauber non hanno grandi risultati.

Ecclestone ha paura per la prossima stagione


9:54 – Dopo che Caterham e Marussia hanno dato forfait per problemi e ad Austin ci saranno in gara solo 18 invece delle solite 22 vetture, Bernie Ecclestone non nasconde i suoi timori in vista della prossima stagione.

"Si potrebbe arrivare a 14 vetture al via – ha spiegatoin un'intervista a Sky Sports F1 - Potrebbe accadere se perdessimo altre due scuderie. Non posso dire se sarà così oppure no, certo se restassero soltanto 18 monoposto non sarebbe un dramma".

"I piccoli team - ha aggiunto - sono importanti per la F1 ma solo se possono essere presenti in modo adeguato, e non andando in giro a chiedere l'elemosina".

Secondo Ecclestone, anche le nuove regole di questanno hanno creato danni ai team più piccoli: "Abbiamo bisogno di cambiare le regole - ha spiegato - Dobbiamo eliminare questi motori  perché non servono a nessuno. Non sono la Formula Uno".

Fonte: GpUpdate.net

Ehhhh?
Ho iniziato tifando un pilota, ora tifo una squadra.


una paraculaggine di questo livello raramente l'ho vista in vita mia...
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