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McNIK
Citazione di: mauriturbo il 22 Ottobre 2009, 19:27:59



In questa immagine si può ammirare l'ampiezza del raggio di curvatura,veramente impressionante.


E' impensabile vedere oggi una monoposto dei nostri tempi, correre su questa parabolica, le f1 moderne ,sono troppo basse e rischierebbero di "arenarsi" col fondo che sfregherebbe contro la pista .

mauriturbo

AmanteMclaren
Un circuito del tutto particolare era Linas-Monthlery, negli anni '30 il palcoscenico del prestigioso GP di Francia.
La versione originaria del tracciato prevedeva un .. anello esteso, ossia qualcosa di simile a Monza (anello + circuito tradizionale, solo che nel caso di Monthlery, se non ricordo male, si trattava di strade ordinarie).


#34






monza in costruzione, l'anello ad alta velocità che venne utilizzato per pochissimi anni
monza in demolizione

mauriturbo
Ingresso "mirabello" credo che sia quello dell'ultima foto.

Riccardo è passato di lì al giovedì e io alla domenica..

il prossimo anno proviamo a trovarci in tanti

McNIK
Citazione di: riccardo il 22 Ottobre 2009, 22:24:17
il prossimo anno proviamo a trovarci in tanti


Mi sa' che saremo MOOLTISSIMI....

mauriturbo

Che figata.
Bellissimo post.  :-appl :-appl :-appl :-appl
As I've always said, McLaren exists to win, and win we will.
RON DENNIS

McNIK
#40
E' doveroso  proporre alcuni cenni storici inerenti l'Autodromo
Nazionale di Monza.
Estate 1922: i lavori per la conclusione del tracciato che poi sarà definito "il più veloce del mondo" stanno per essere ultimati. Ora dopo Brooklands e Indianapolis, anche l'Italia avrà il suo circuito permanente dove disputare il gran premio nazionale.
La scelta della Città brianzola è frutto di ricerche mirate a scegliere una sede vicina a Milano, atta a contenere le spese di "trasferta" per le manutenzioni dell'impianto.
Scartate le zone di GALLARATE e della Gagnola (località periferica a Milano), i dirigenti dell'ACI scelsero il parco annesso alla Villa Reale.
Il progetto venne affidato ad Arturo Mercanti, allora direttore dell'Automobile Club di Milano ed all'Ing. Piero Puricelli, che realizzò il primo progetto comprendente un anello di alta velocità e un tracciato stradale, raccordati per poter essere usati in maniera contemporanea, con uno sviluppo pista di 14 km.

Pensa Mauri....se lo avessero creato in Zona Gallarate... Ancor oggi sarei andato in bici a vedere le gare ,comunque sono a 35 km....non mi lamento.







McNIK


Monza era veloce, troppo veloce e la fama di "tempio della velocità" preoccupò gli organizzatori che nel 1934 introdussero un nuovo tracciato che ridusse la velocità di 70 km ora. In quella edizione si corse in senso antiorario per uno sviluppo di 4310 metri, comprendendo il rettifilo tribune, la curvetta, il raccordo Florio e la Curva sopraelevata Sud, con l'aggiunta di due varianti nei due sensi di marcia. 
La prima "scomparsa" dell'Anello di Alta Velocità è datata 1938, dove oltre all'anello stesso, scomparvero dalla planimetria dell'Autodromo il rettifilo centrale e la curvetta Sud, demoliti come nel caso dell'Anello o trasformati nel caso della curvetta Sud. Il 1955 segnò per l'Autodromo di Monza l'anno che sarà ricordato come l'anno delle trasformazioni. I sempre più frequenti tentativi di record della velocità, imposero la ricostruzione dell'Anello di Alta Velocità sulle ceneri di quello abbattuto nel 1938.

Il progetto venne curato dagli ingegneri Antonino Berti e Aldo Di Rienzo e riportava esattamente il tracciato del catino di alta velocità nella parte Nord dell'impianto, mentre a Sud, la Curva veniva arretrata per consentire il passaggio del pubblico provenienti dall'ingresso del Viale Mirabello.



Lo studio degli ingegneri si indirizzò ad una pista sopraelevata con caratteristiche di velocità elevate e condizioni di marcia uniformi su tutto il "catino".
Lo studio portò al progetto di un "catino" di 4250 metri di sviluppo, comprendente due rettifili di 875 metri e due curve sopraelevate aventi sviluppo, raccordi compresi, di 1250 metri ciascuna con raggi differenti: a Nord il raggio era di 318 metri, mentre a Sud era di 312 metri. L'idea era quella che le curve fossero affrontate senza cambi di marcia e quindi si ricorse ad una inclinazione trasversale dell'80% calcolata sul bordo esterno della curva, corrispondente ad una inclinazione di 38°40' calcolato sul piano orizzontale. L'ottenimento di questa pendenza fu possibile suddividendo i 12 metri di pista in cinque fasce aventi larghezze e inclinazioni progressive dalla base verso il bordo della stessa .

http://www.modelfoxbrianza.it/Sopraelevata.htm





A tal proposito, anni fa ho letto un articolo su F1-Racing di Alfredo Grandi, responsabile delle comunicazioni dell'autodromo di Monza, interamente dedicato al discorso dell'anello dell'alta velocità. Una curiosità mi ha colpito tanto: pensate che gli operai lavoravano giorno e notte, 24 ore su 24, per fare le gettate di cemento in modo tale che fossero il più uniformi possibili per avere un bel manto stradale. Naturalmente i piloti non potevano guidare su un terreno pieno di avallamenti, specialmente nella sezione inclinata. Non è una pista, è un vero gioiello. E' un vero peccato che oggi questa struttura sia abbandonata a sé stessa.


"We make history – you only write about it" - Ron Dennis

Nel 1934 il layout venne cambiato perchè il 10 Settembre 1933 nel "Gp di Monza" (da non confondersi con un'altra gara corsasi lo stesso giorno e nomenclata "GP Italia"), ci fu il "Sunday Bloody Sunday", come venne ribattezzato anni dopo.

http://www.kolumbus.fi/leif.snellman/gp3314.htm#64



Il layout del 1934, che venne utilizzato per un anno soltanto.
http://web.archive.org/web/20050211033850/www.racingcircuits.net/Italy/Monza1934G.html
"Credevo che ogni addio fosse una fine. Oggi lo so: anche crescere è un addio. Anche crescere significa abbandonare. E la fine non esiste."

mauriturbo
#44


Vicini alla realtà.