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Valentino Rossi, il manico e la ... lingua

Dei "due" Rossi, il Valentino della pista e il Valentino delle battutacce del dopo corsa, ci piace il primo: quello del "manico", indiscutibilmente migliore di quello della "lingua". Il campione pesarese ha dimostrato (ma chi aveva dubbi?...) ancora una volta di quale pasta è fatto.

La volontà di subire un calvario psicofisico per il pronto riscatto dopo un brutto incidente, la determinazione in pista cercando il fuoco delle bagarre con il coltello fra i denti, la capacità di non commettere errori staccando tempi da podio, ridefiniscono i contorni del professionista meticoloso e cosciente del proprio dovere, del purosangue indomito che non allenta la presa, del fuoriclasse motivato con cui tutti devono ancora fare i conti.

E' questo il Valentino Rossi che merita il plauso incondizionato. Pensare (e ... affermare) invece che i piloti avversari sono "motivati" solo dal confronto con il "metro di misura" rappresentato dal "Dottore", pensare (e affermare ..) che Casey Stoner se non fosse uscito vincente nel gran duello del Sachsenring "avrebbe frignato" come a Laguna Seca, pensare (e affermare ...) che ... altro pilota degno di questo nome non c'è, significa perdere il senso della misura e confondere ... l'uovo con la gallina.

Valentino è un "grande" cui il motociclismo deve molto, tantissimo. Ma il motociclismo non è "solo" Valentino. Continuare a non "apprezzare", a non "valorizzare" (o addirittura a delegittimare) gli avversari non è solo mancanza di rispetto: è arrogante miopia ai limiti dell' autolesionismo.

Se si dovessero considerare "polli" Lorenzo, Stoner, Pedrosa, quale sarebbe il "valore" del "gallo" Rossi?

Quindi, basta inutili polemiche. Tornare alla pista, alle gare, al campionato. Al Sachsenring ha vinto un grande Pedrosa. Un grande Lorenzo ha gestito magistralmente la leadership mondiale. Un grande Stoner ha battuto un grande Rossi. Questi i fatti.

Fatti esaltanti per il motociclismo. E anche per la MotoGP che soffre e sta in vita ... per i "miracoli" del poker d'assi.

motorsportblog

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pur da tifoso di Valentino, sono d'accrodissimo con l'articolo... Rossi qui ha dimostrato di non aver mandato giù il sorpassone di Stoner (nonostante finga felicità per il 4° posto, per uno come lui perdere un duello all'ultima curva equivale all'infamia e alla disperazione).. certe parole avrebbe potuto risparmiarsele, un vero sportivo non pensa e non dice certe cose

complimenti Lion

Io invece non sono un tifoso di Rossi ma vedo con poco interesse il motomondiale perchè preferisco la Superbike, e non credo che  Valentino Rossi debba provare ancora a qualcuno, cosa gli si puù chiedere che non abbia già fatto? le pensa tutte, e nell'anipatia che può dare a qualcuno(a volte anche a me) si deve ammettere che è un personaggio di primo ordine, anzi è il personaggio di riferimento. Quelle cose dette effettivamente da "gallo" ma del resto lui non è ultimo a queste cose, ai tempi della rivalità con Biaggi(gli diede dell'idiota) fece delle performance peggiori, diciamo che non sono proprio dei gentiluomini.
Fare prima di dire.


sì ma con Biaggi (o con Gibernau, con la famosa storia della soffiata in Qatar) fu adeguatamente stuzzicato più e più volte..la cosa era reciproca.. con Stoner (o Lorenzo a volte) invece sembra quasi che Rossi voglia proprio portare apposta il duello sul personale, sicuro di poterli battere sul piano psicologico prima ancora che in pista... questo in generale a volte può anche andare bene, ma se davvero sei il più forte e talentuoso (cosa che io penso ASSOLUTAMENTE di lui) allora non hai certo bisogno di queste cose...

Secondo me sono il sintomo di una sicurezza nella propria superiorità che comincia piano piano a vacillare... e trovo che sia anche comprensibile dopo oltre 10 anni al top.. per me dovrebbe evitare queste cose e tenere il duello sempre sul piano agonistico, in modo che sia la pista a parlare, e non i virgolettati sui quotidiani sportivi (e non)

#109
     

:-ahah grande simoncelli

ma il prossimo anno con il passaggio di rossi alla rossa, come farà ad avere 2 compagnie telefoniche concorrenti come sponsor?

Ragazzi avete visto e sentito cosa è successo nel podio della motogp a Laguna Seca??  :-ahah :-ahah




Lorenzo guarda Valentino come per dire: "che ca**o hai architettato!?!?"  :-ahah :-ahah :-ahah
One Team, One Dream; McLaren Forever
Se trovi qualcosa che ti piace non permettere mai a nessuno di dirti che è sbagliato.

La prossima volta Lorenzo farà mettere Va' pensiero per Rossi  :-ahah :-ahah :-ahah
Fare prima di dire.


Citazione di: Nikko il 18 Luglio 2010, 15:36:16
Correggetemi se sbaglio:
-Rossi si è rotto tibia e perone giusto?
-De Puniet pure poco fa giusto?

Ora voglio vedere dopo quanti mesi il francese potrà tornare in sella ad una moto...
Oggi ha corso.....

Rossi-Ducati, le nozze sono ufficiali
Valentino Rossi saluta la Yamaha: correrà con la Ducati


Valentino dà l'addio alla Yamaha: «Anche le più belle storie d'amore finiscono». E si tuffa nella nuova avventura: «Sarà una bella sfida»

Rossi con la Rossa, finalmente è realtà. Con l'annuncio ufficiale del passaggio di Valentino alla Ducati si avvera il desiderio di moltissimi appassionati dello sport della moto in tutto il mondo. È un matrimonio tutto italiano, tra Valentino Rossi, nato a Pesaro il 16 febbraio 1979, e la Ducati, nata a Borgo Panigale (Bologna) nel 1926 e oggi famosa nel mondo come la «rossa delle due ruote». Un marchigiano e una emiliana, figli entrambi della terra dei motori, la stessa della Ferrari e della Lamborghini.

Nove titoli mondiali, 104 vittorie, 168 podi, 59 pole position, un'immagine planetaria, uno degli sportivi più conosciuti e più pagati della storia del motorsport, Valentino Rossi, correrà le prossime due stagioni con il rosso addosso. Valentino, che ha cercato anche un'altra rossa, per fare un salto anche più ardito, quello in Formula 1, con la Ducati avrà da affrontare altre sfide. La Casa di Borgo Panigale è molto più piccola, sia come dimensioni che come fatturato, dei colossi giapponesi per i quali Rossi ha corso in passato. Ducati è il classico Davide che va contro i Golia nipponici, veri principi della produzione mondiale delle due ruote.

Eppure questa realtà italiana che ancora progetta e produce in Italia, ha sconfitto una volta i suoi nemici nel 2007 con l'australiano Casey Stoner, che è riuscito a portare a Borgo Panigale, l'unico titolo della storia Ducati in Motogp. «Colgo l'occasione - ha detto a proposito Gabriele del Torchio, amministratore delegato di Ducati - per affermare che siamo tutti legati da grande affetto e grandissima riconoscenza nei confronti di Casey Stoner, che ha consentito di portare a casa, dopo 34 anni di incontrastata dominio giapponese, il campionato del mondo Motogp».

Ma certamente quello davanti alla Ducati è un futuro molto impegnativo. «Il fatto di poter contare per le stagioni 2011 e 2012 - ha proseguito Del Torchio - sul più grande campione mondiale del motociclismo, Valentino Rossi, crea un binomio tutto italiano di quelli destinati a segnare una tappa fondamentale nella storia dello sport ma anche nell'industria italiana».

Commosso l'addio di Rossi alla Yamaha, che è stata la sua casa dal 2004 al 2010. «Purtroppo anche le più belle storie d'amore finiscono», scrive Valentino sul suo sito ufficiale. «È molto difficile spiegare in poche parole cos'è stato il mio rapporto con la Yamaha in questi sette anni», in cui il pesarese ha conquistato quattro titoli mondiali. Valentino ripercorre la sua esperienza con la casa giapponese e il suo rapporto speciale con la sua Yamaha: «Tante cose sono cambiate da quel lontano 2004, ma soprattutto è cambiata lei, la mia M1!. All'epoca era una povera MotoGP da metà schieramento, derisa da buona parte degli addetti ai lavori. Adesso è corteggiata e ammirata...». Il Dottore elenca poi le persone «che hanno reso possibile questa trasformazione, soprattutto «Masao Furusawa, Nakajima e il "mio" Atzumi in nome di tutti gli ingegneri giapponesi che hanno lavorato duro».

Adesso però, conclude il pluricampione del mondo «è arrivato il momento di trovare nuove sfide, il mio lavoro qui è finito. Purtroppo, anche le più belle storie d'amore finiscono, ma ti lasciano un sacco di bei ricordi, tanti momenti paragonabili a quel primo bacio che ci siamo dati sull'erba di Weikom, dove lei mi ha guardato dritto negli occhi e mi ha detto "Ti Amo"».

lastampa.it (16/08/2010 7.59)

non bastava la ferrari , adesso anche questo tormentone senza fine

Si sappia che il sottoscritto tifa per Ben Spies. A maggior ragione.
As I've always said, McLaren exists to win, and win we will.
RON DENNIS

Misano, Tomizawa è morto Tragedia nelle Moto 2

Il giapponese non è sopravvissuto al pauroso incidente accaduto durante la gara delle Moto2 poi vinta da Elias: il diciannevenne pilota è stao investito in pieno da Redding (caduto anche De Angelis). Inutile la rianimazione e il trasporto all'ospedale di Riccione. In 125 ha vinto Marquez

MISANO, 5 settembre 2010 - Il terribile incidente nel corso della prova delle Moto2 del GP di San Marino è costato la vita a Shoya Tomizawa. Il diciannovenne ,giapponese è caduto in piena accelerazione ed è stato poi ninvestito in pieno da Alex De Angelis e Scott Redding.

soccorsi — Durante i primissimi soccorsi Tomizawa era stato rianimato perché aveva subito un arresto cardiaco. Il pilota era in coma dal momento dell'incidente. Il dott. Macchiagodena, reponsabile medico, ha spiegato che il pilota aveva riportato fratture multiple toraciche, addominali e craniche, ci sono anche dei versamenti. In un primo tempo rra stato stabilizzato ma, come ha detto Macchiagodena, "è in lotta per la vita". Inutile il trasporto in ambulanza all'ospedale di Riccione. Anche Redding, che non è in condizioni gravi, sarà portato in ospedale. Il britannico è cosciente. Nessun graffio per De Angelis. La gara è stata poi vinta dallo spagnolo Elias.

ok marquez — In 125 vittoria per Marc Marquez. Lo spagnolo della Derbi, sempre più leader del Mondiale, ha trionfato anche a Misano con una gara condotta a gatto col topo coi rivali. Secondo il connazionale Terol, poi Vazquez per il solito podio tutto spagnolo. Quarto Smith, l'uomo della pole, poi Cortese ed Espargaro. Marquez ha solo dovuto impegnarsi nelle prime battute quando Terol e Vazquez erano più vicini. Poi il gruppetto si è sgranato e il campioncino ha accelerato scavando quel margine necessario per andare a vincere con relativa tranquillità. Il primo degli italiani è Simone Grotzkyj, 14°

Gazzetta.it



R.I.P. Shoya  :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'(
NOI FACCIAMO LA STORIA, VOI LA RACCONTATE SOLTANTO (Ron Dennis ai giornalisti 1989)

R.I.P....solo 20 anni....il motorsport è per me una delle cose più belle al mondo, ma certe morti lasciano sempre di stucco.

As I've always said, McLaren exists to win, and win we will.
RON DENNIS

tragedia immane.... schiacciato da un'altra moto... mi fanno stare male queste cose.. una settimana fa a Indianapolis era morto in un incidente simile un bimbo di 13 anni...