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Torna il 13 ed il 14 Giugno, sul circuito di Le Mans, lo storico evento della 24h Auto. Partito ufficialmente il conto alla rovescia per l'evento che rappresenta ormai un indiscusso punto di riferimento per le competizioni endurance; uno degli eventi sportivi più importanti al mondo, fondato sul concetto della durata, della resistenza di macchine e piloti. La festa inizia venerdì con la Drivers Parade che si svolge nel centro della città di Le Mans. La partenza ufficiale della gara è invece prevista per le 15.00 di sabato, con 55 auto al via, di cui 20 nella classe regina LMP1, e la presenza di uno starter d'eccezione: sarà infatti il presidente della Ferrari Luca di Montezemolo a dare il via alla prestigiosa gara.

Sarà ancora duello tra Audi (fonte foto: Audi Communication) e Peugeot per il terzo anno consecutivo, mentre Tom Kristensen è alla caccia del suo nono successo. Il pilota danese è il grande favorito di questa edizione, dopo aver conquistato, tra il '97 ed il 2008 ben otto vittorie. Ma anche l'italiano Rinaldo Capello punta alla vittoria, dopo essersela aggiudicata già tre volte; tra cui l'ultima lo scorso anno proprio con Kristensen e Allan McNish. Anche quest'anno saranno loro l'equipaggio da battere, i favoriti portano il numero 1 e saranno al volante della nuova Audi R15 TDI, che debutta a Le Mans. Da non sottovalutare anche l'Aston Martin con la n 008, guidata Darren Turner, Anthony Davidson e Jos Verstappen.

Una gara che porta con sé i ricordi di straordinarie battaglie tra grandi costruttori. Le Ferrari in duello prima con Jaguar, negli anni '50, poi con la Ford, anni '60, ed infine con la Porsche degli anni '70. Il circuito francese, infatti, è stato lo scenario che ha fatto da sfondo ad alcuni tra i più begli episodi dell'automobilismo sportivo. La storia della 24h di Le Mans, comincia nel 1923, con alcune interruzioni durante i moti francesi e nel periodo bellico e post bellico. Dalla sua nascita fino ad oggi sono avvenuti importanti cambiamenti, soprattutto per quanto riguarda il circuito: la lunghezza del tracciato, adiacente al circuito Bugatti che circonda la zona della partenza/arrivo, composto da strade che vengono per l'occasione chiuse al traffico, è infatti stata ridotta dai 17 ai 13 km. La prima storica vittoria appartiene a Lagache e Leonard a bordo di Chenard&Walcker , mentre le successive edizioni della competizione furono segnate dalle Bentley Blowers, con cinque vittorie consecutive fino agli anni '30, poi il poker dell' Alfa Romeo, che si affermò per quattro volte consecutive. La Jaguar debutta invece nel 1951, seguita nel '52 dalla Mercedes e nel '54 dalla Ferrari. Alla gara dall'irresistibile fascino parteciparono anche Paul Newman nel '79 e Jean-Louis Trintignant, nell'80; quest'anno invece in pista scenderà il celebre Patrick Dempsey, che debutterà al volante di una Ferrari 430 nella classe GT2, la n°81 del team Seattle.

Oltre che per le storiche vittorie e per le le illustri partecipazioni, il circuito francese è purtroppo famoso anche per i numerosi incidenti che vi sono avvenuti: come l'edizione del 1955 che fu segnata dal drammatico incidente che coinvolse la Mercedes Benz 300 SLR di Levegh, che, mentre si batteva per la prima posizione, si scontrò con una più lenta Austin Healey costretta a scartare a sinistra a causa dell'improvviso rientro ai box della Jaguar D di Mike Hawthorn; la Mercedes decollò sulla Austin atterrando in mezzo alla folla uccidendo, assieme allo stesso pilota, 80 spettatori. La corsa non venne interrotta per permettere ai soccorsi di poter lavorare più facilmente. La squadra Mercedes poi si ritirò in ossequio alle vittime per partecipare di nuovo alla gara solo nell'89, mentre la Jaguar continuò, vincendo con Mike Hawthorn. In seguito a questo incidente il circuito venne modificato con l'introduzione di chicane e lo spostamento dei box sulla parte sinistra del percorso. Inoltre la Svizzera bandì le gare automobilistiche, divieto che è restato in vigore fino a giugno 2007.

L'edizione del '66, invece, è ricordata per un curioso episodio ed "un vincitore a sorpresa": le due Ford Gt40 Mark II, tagliarono nello stesso istante il traguardo, ma la vettura tra le due che aveva ottenuto il peggior tempo nelle prove venne proclamata vincitrice, poiché partendo più indietro sulla griglia aveva percorso una maggiore distanza a parità di tempo.

Caratteristica importante della 24h, la partenza: i piloti al momento del via erano schierati in piedi dall'altro lato della pista, ciascuno di fronte alla propria auto, pronti a scattare all'ora dello start verso di esse. Partenza che fu, nel 1969 contestata  Jacky Ickx, in quanto dichiarata pericolosa poiché i piloti, per risparmiare tempo, non si allacciavano le cinture di sicurezza. Icks, alla partenza, invece di correre attraversò con tutta calma la pista, salì in auto, si allacciò le sue cinture, partì ultimo e.. vinse. L'episodio sancì la fine di quella procedura di start, a favore di una che vedeva i piloti già a bordo delle proprie auto, cinture allacciate, che partivano all'abbassarsi della bandiera francese; anche questo tipo di partenza venne poi abbandonato a favore della partenza lanciata, meno spettacolare ma più sicura.

Dal '72 al '76 ritornano le grandi marche: Renault e Porsche che nel '76 vince per la prima volta con un motore Turbo. Nel '77 uno spettacolare duello tra Porsche 936 e la Renault Alpine, con la vittoria di Icks alla guida della Porsche, mentre la Renault si rifarà l'anno successivo. Vince ancora nel 1981 Jacky Ickx in coppia con Derek Bell sulla Porsche 956. Sparisce, nel 1986 la famosa curva Dunlop che le auto più potenti affrontavano come una sfida ad oltre 280 kmh, causa dell'incidente nel 1968 di Mauro Bianchi che rimase gravemente ustionato. In più per rallentare le vetture, furono introdotte due chicane, che dividono il rettilineo dell'Hunadieres.

Nel 1992 parteciparono alla gara solo in 28 e la vittoria andò alla Peugeot. A partire dal '94 la corsa venne riservata alle GranTurismo. Si impose la Porsche, che fa il bis nel '95 mentre nel 96 la vittoria va alla rivoluzionaria triposto McLaren GTR motorizzata BMW. Nel 1999 la Mercedes rientra ufficialmente iscrivendo tre CLR GT che riportarono però problemi infatti, l'aerodinamica dell'auto permetteva di raggiungere alte velocità, ma quando si trovava in scia ad un'altra auto o sulla sommità dei dossi, tendeva a decollare. Dal 2000 al 2007 il gradino più alto del podio è stato conquistato per ben 5 volte dall'Audi, monopolio interrotto nel 2003 dalla inglesissima Bentley Exp Speed che poi sfilò sugli Champs Elysées.

La Porsche, però, con 16 vittorie assolute, è il costruttore di maggior successo nella storia della grande classica di durata. Quest'anno, invece, sarà riproposto lo storico duello Audi – Peugeot, per una gara che vale una stagione. Lo scorso anno le favorite 908 HDi Peugeot sono uscite sconfitte dalla 24h di Le Mans, cosi si presenteranno a questa nuova edizione con piloti differenti (non correranno più infatti Jacques Villeneuve e Ricardo Zonta) e nuove tattiche. L'Audi schiera una vettura nuova, la R15 TDI. Gli equipaggi tedeschi composti da Capello-Kristensen-McNish, Luhr-Rockenfeller-Werner e Bernhard-Dumas-Prémat; la Peugeot, invece, affida tre 908 HDi a Minassian-Lamy-Klien, Bourdais-Montagny-Sarrazin e Brabham-Gené-Wurz. Degne di attenzione sono le Lola Aston Martin, tra cui quella di Charouz-Enge-Mucke che ha vinto quest'anno la 1000 km di Barcellona. Mentre sulle vetture dell'Oreca-AIM saliranno anche Bruno Senna e l'ex di F.1 Olivier Panis.

Dopo aver ripercorso gli emozionanti avvenimenti delle scorse edizioni ed avervi presentato i favoriti per questa edizione, aspettiamo di vedere cosa saranno capaci di regalarci le 24 h del prossimo weekend.

http://www.realmotor.it/index.php?method=section&action=zoom&id=66947



bell'articolo!
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Bellissima corsa, ieri mi sono visto un po' di prove libere :-)

dominio Peugeot, la neonata Audi R15 evidentemente non era pronta a gare come questa (pur con un equipaggio dai nomi che fanno paura!!)

Le Mans - Finale Doppietta per le Peugeot 908 vincono Brabham, Wurz e Gené

Un successo atteso quello di Peugeot, the si concretizza negli ultimi minuti di corsa. Le due 908 HDI si raggruppano per prendere la bandiera a scacchi in parata. L'edizione numero 77 è di Marc Gené, Alexander Wurz e David Brabham. Le ultime due ore hanno regalato parecchi colpi di scena, quantomeno nelle classi "inferiori". Dopo il definitivo ritiro della Corvette di testa per la rottura del cambio, è arrivato un brutto incidente per la Porsche RS Spyder al momento seconda classificata del team Goh. Un violento scarto, forse dovuto alla rottura della trasmissione, ha spedito Seiji Ara nelle protezioni alla chicane Playstation. Il giapponese è uscito indenne dalla sua vettura, così come indenne è apparso Benoit Treluyer ai box di casa Pescarolo. In seconda posizione, Bourdais, Sarrazin e Montagny hanno mostrato sul podio un'aria funerea, evitando festeggiamenti ed eccessi, colpiti nell'orgoglio dall'affermazione di un trio straniero. Rispettivamente in quarta e quinta piazza si sono piazzate le prime Lola Aston Martin e Oreca 01 AIM (con la prima nettamente più convincente della seconda).

Problemi tecnici hanno colpito nella fase finale l'Audi di Lotterer e Zwolsman, la Pescarolo
LMP1 ufficiale e la Lola LMP1 Speedy, definitivamente stroncata dalla rottura del cambio. Il successo LMP2 è andato, con relativa facilità, alla Porsche di Collard, Poulsen ed Elgaard, mentre il team Alphand ha centrato un inatteso secondo posto.

Concretizzata nel corso delle ultime ore, la dominazione Ferrari ha visto le 430 di Maranello occupare le prime quattro posizioni, davanti solo alla Spyker, poi altre cinque Ferrari. Al primo e terzo posto il team Risi, rispettivamente con Melo-Salo-Kaffer e Krohn-Jonsson-Van De Poele. In mezzo, la 430 Scuderia Italia, ancora seconda ma proiettata verso una rivincita 2009. L'ultimo abbandono è quello della Aston Martin Vantage di Drayson-Cocker-Franchitti, che non riesce ad arrivare al traguardo

L'ordine di arrivo, domenica 14 giugno 2009

1 - Gené-Wurz-Brabham (Peugeot 908) - Peugeot - 382 giri
2 - Montagny-Sarrazin-Bourdais (Peugeot 908) - Peugeot - 1 giro
3 - Kristensen-McNish-Capello (Audi R15) - Audi - 6 giri
4 - Charouz-Enge-Mucke (Lola Aston Martin) - AMR Eastern - 9 giri
5 - Panis-Lapyerre-Ayari (Oreca-AIM) - Oreca - 12 giri
6 - Minassian-Lamy-Klien (Peugeot 908) - Peugeot - 13 giri
7 - Lotterer-Zwolsman (Audi R15) - Kolles - 13 giri
8 - Jouanny-Tinseau-Barbosa (Pescarolo-Judd) - Pescarolo - 14 giri
9 - Albers-Bakkerud-Mondini (Audi R10) - Kolles - 22 giri
10 - Collard-Elgaard-Poulsen (Porsche Rs Spider) - Essex - 25 giri
11 - Ragues-Mailleux-André (Courage-Judd) - Signature - 38 giri
12 - Kane-Luenberger-Pompidou (Lola-Judd) - Speedy - 39 giri
13 - Belicchi-Jani-Prost (Lola Aston Martin) - Speedy - 40 giri
14 - Turner-Davidson-Verstappen (Lola Aston Martin) - Aston Martin - 40 giri
15 - Magnussen-O�Connell-Garcia (Corvette C6.R) - Corvette - 40 giri
16 - Jousse-Maassen-Clairay (Corvette C6.R) - Luc Alphand - 46 giri
17 - Bernhard-Dumas-Prémat (Audi R15) - Audi - 49 giri
18 - Melo-Kaffer-Salo (Ferrari F430) - Risi - 53 giri
19 - Ruberti-Malucelli-Babini (Ferrari F430) - BMS - 55 giri
20 - Nicolet-Hein-Yvon (Pescarolo-Mazda) - OAK - 57 giri
21 - Hardman-Leventis-Watts (Ginetta-Zytek) - Strakka - 57 giri
22 - Krohn-Jonsson-Van de Poele (Ferrari F430) - Risi - 59 giri
23 - Bell-Sugden-Kirkaldy (Ferrari F430) - JMW - 62 giri
24 - Cambell Walter-Ickx-Ianetta (Creation-Judd) - Creation - 63 giri
25 - Coronel-Janis-Bleekemolen (Spyker C8) - Spyker - 63 giri
26 - Bruni-Perez Companc-Russo (Ferrari F430) - AF Corse - 65 giri
27 - Mansell-Ehret-Rusinov (Ferrari F430) - Modena - 68 giri
28 - Barazi-Moseley-Bennett (Zytek) - Barazi - 76 giri
29 - Rodrigues-Lebon-Bouchut (Ferrari F430) - JMB - 78 giri
30 - Foster-Dempsey-Kitch (Ferrari F430) - AF Seattle - 81 giri
31 - Lichtner Hoyer-Gruber-Muller (Aston Martin DBR9) - Jetalliance - 88 giri
32 - McInerney-McInerney-Vergers (Ferrari F430) - Virgo - 102 giri
33 - Drayson-Cocker-Franchitti (Aston Martin Vantage) - Drayson - 110 giri
34 - O'Young-Hensault-Kralev (Porsche 997) - China - 196 giri

http://www.italiaracing.net/notizia.asp?id=23683&cat=15



http://www.paddock.it/index.php?method=section&action=zoom&id=11303
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