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Uno dei geni degli anni '80, '90 e 2000: Rory Byrne.

Citazione di: Nikko il 21 Maggio 2013, 14:11:36
Uno dei geni degli anni '80, '90 e 2000: Rory Byrne.
:-appl :-appl Cavolo ma le sai proprio tutte,complimenti Nikko
paolo zanoni

Questa è teoria di base! :-ahah

Il 1° maggio 2004 andai a Imola per il 10° anniversario della scomparsa di Ayrton. Proprio in quell'occasione in città era stata organizzata una mostra dedicata a Senna dove era esposta la Toleman. Vi posterò qualche immagine!


"We make history – you only write about it" - Ron Dennis

Citazione di: Ice Man il 21 Maggio 2013, 16:45:33
Il 1° maggio 2004 andai a Imola per il 10° anniversario della scomparsa di Ayrton. Proprio in quell'occasione in città era stata organizzata una mostra dedicata a Senna dove era esposta la Toleman. Vi posterò qualche immagine!

Io invece andai all'utodromo di Imola per il Gran Premio (sempre nel 2004) e ci fu Gerhard Berger che fece 3 giri con la Lotus del 1986.

Citazione di: Nikko il 21 Maggio 2013, 17:46:51
Citazione di: Ice Man il 21 Maggio 2013, 16:45:33
Il 1° maggio 2004 andai a Imola per il 10° anniversario della scomparsa di Ayrton. Proprio in quell'occasione in città era stata organizzata una mostra dedicata a Senna dove era esposta la Toleman. Vi posterò qualche immagine!

Io invece andai all'utodromo di Imola per il Gran Premio (sempre nel 2004) e ci fu Gerhard Berger che fece 3 giri con la Lotus del 1986.
Grande Berger!  :-appl

Bellissimo post torvato qualche tempo fa su un blog (che di solito tratta di letteratura)

Il sorriso di Ayrton Senna
di lo Scorfano



L'altra sera ho guardato un recente, bellissimo docufilm su Ayrton Senna. Ho rivisto immagini lontane, che non sapevo di ricordare: la sua rimonta furiosa a Montecarlo sulla Toleman, sotto il diluvio, in una gara interrotta mentre Senna, che ancora non era nessuno, la stava andando a vincere; il duello feroce con Alain Prost, in un Gran Premio in cui Senna fu poi squalificato e perse il mondiale; la vittoria quasi indescrivibile del 1993 in Brasile, con quegli urli furiosi dentro il casco, a traguardo tagliato, che sembravano gli urli di un indemoniato.

Io, che non amo per niente le auto e l'automobilismo, ho ritrovato di nuovo in quelle immagini la bellezza che per poche stagioni mi aveva fatto guardare le gare di macchine in televisione: la bellezza di Ayrton Senna, l'incantesimo di quel suo essere triste e insieme feroce, pazzo e insieme malinconico, velocissimo e visionario e sempre al limite dell'uscita di strada. Non c'è stato nessun altro sportivo che io abbia amato come Senna, nemmeno Baggio; e onestamente non credo che ce ne potrà essere un altro nemmeno in futuro. E non riesco a spiegarmi questo amore (lo devo chiamare così, non ho altre parole) nemmeno oggi, 17 anni e qualche giorno dopo la sua morte a Imola, non riesco a trovare le ragioni di un attaccamento che mi fece vivere quel suo ultimo incidente come se davvero fosse un lutto mio, con il funerale brasiliano a cui partecipavano milioni di persone e a cui avrei tanto voluto partecipare anch'io. Non so perché.        

Ma a un certo punto del film, quasi alla fine, un intervistatore invisibile chiede a Senna, pochi giorni prima che muoia, quale sia stato il rivale più bravo che abbia mai incontrato su una pista. Lui sta zitto per qualche secondo; io ho il tempo di pensare qualche nome (Prost è il primo che mi viene in mente, oppure il giovanissmo Schumacher). Poi Senna pronuncia un nome inglese, mai sentito: «Correva le gare di kart contro di me» dice Senna, «quando ero un ragazzo, prima che iniziassi la mia carriera in Formula 1. Era bravissimo: un mix perfetto di passione, coraggio e competenza». Io resto allibito, e Senna aggiunge: «Quelle erano solo gare, gare perfette. Non c'era politica lì, non c'erano soldi né sponsor. Era solo il gusto dell'andare veloce, più veloce di tutti gli altri, di arrivare prima. Nient'altro». E poi sorride, con quel suo sorriso malinconico che mi aveva fatto innamorare (un po') di lui. E forse qualcosa di lui (e di me) io l'ho capito in quel momento esatto: mentre, per l'ennesima volta, fissavo il sorriso triste di Ayrton Senna.



http://sempreunpoadisagio.blogspot.com.au/2011/05/il-sorriso-di-ayrton-senna.html

Vero, ha colpito molto anche me quella frase. Che persona che era Ayrton.

Il doodle di domani è dedicato ad Ayrton Senna



Fare prima di dire.


Google la amo ogni giorno di più. :-supp




Grazie per avermi fatto appassionare alla F1 e alla McLaren.
"Chi discute e condivide con gli altri il proprio sapere ha la vera conoscenza."


paolo zanoni

Forza Mclaren

W la McLaren!!!
W il Re!
W Ron Dennis!                                                            QUELLO CHE NON TI AMMAZZA, TI RENDE PIU' FORTE