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...ragazzi, sono inutili tutte queste discussioni, dati e immagini, purtroppo solo il povero Senna che ormai è lassu, sa cosa è successo veramente alla curva del Tamburello, lui nel week-emd prima di quella maledetta domenica disse: Ci sono 3 o 4 sconnessioni alla curva del Tamburello e mi auguro che si sia pensato a far qualcosa...Comunque ragazzi secondo voi è veramente colpa di Adrian Newey?


-ONORE AYRTON SENNA, NOI NON DIMENTICHEREMO MAI-
La cosa importante è la gioia che mi da ogni vittoria, il piacere che offre, al pari di una grande conquista, un'enorme sfida, come combattere e vincere una battaglia. -AYRTON SENNA DA SILVA-

ci hanno fatto un processo, certo il team non è innocente

...no ma dico secondo voi il responsabile è Adrian Newye?
La cosa importante è la gioia che mi da ogni vittoria, il piacere che offre, al pari di una grande conquista, un'enorme sfida, come combattere e vincere una battaglia. -AYRTON SENNA DA SILVA-

I miei ricordi di Monza (1)

PUBBLICATO DA LEO TURRINI SAB, 03/09/2011 - 14:56

Anche a Monza sono andato, per la prima volta, nel 1989. Monza era allora come l'America per Francesco Guccini in una canzone: i GI di Roosevelt, Paperino, eccetera. Io avevo in testa Lauda e Regazzoni, il povero Peterson e Brambilla, l'incidente del 1978, eccetera.

In verità il debutto fu imbarazzante, nel senso che la sera della domenica, tornato al parcheggio riservato ai giornalisti, trovai l'auto felicemente svaligiata dai ladri. A volte mi sono chiesto che cosa se ne siano fatti, i furfanti, delle mie mutande sporche. Altro, nelle borse, che non c'era.

E insomma, forse è meglio raccontare dell'anno dopo. Il 1990.

Prost era sulla Ferrari. Senna sulla McLaren.

I due, in lizza per il titolo, non si rivolgevano parola da oltre un anno. Avevano chiuso i rapporti dopo Imola'89, per la faccenda di una staccata del brasiliano non gradito dal francese, il quale sosteneva che dopo l'incidente di Berger sulla Rossa era stato preso un accordo diverso, in casa McLaren.

Mistero mai chiarito.

Comunque, nel 1990 la corsa è bellissima e vince Ayrton davanti ad Alain. I due ovviamente sul podio si ignorano, come sempre facevano, e quindi, senza guardarsi, si presentano insieme alla conferenza stampa.

Ad un certo punto un caro collega che oggi non c'è più, il mio amico Carlo Marincovich di 'Repubblica', afferra il microfono e fa: 'scusate, ma che ne direste di piantarla? Siete due grandi campioni, avete animato un Gp fantastico, la gente vi stima e vi vuole bene. Non pensate sia venuto il momento di farla finita con l'ostracismo reciproco? Cosa aspettate a stringervi la mano davanti a tutti?'

Calò in sala un silenzio gelido.

Parlò per primo Prost.

Io, disse Alain, sono sempre stato disponibile ad una conciliazione.

Gli occhi si spostarono, centinaia e centinaia di occhi, verso Ayrton.

Senna rispose: se lui è sincero e desidera una pace onesta, allora ci sto anche io. E allungò la mano verso il francese.

Crepitio di flash. Scena clamorosa e surreale. Titoloni nei tg della sera e sui quotidiani del giorno dopo.

Passa poco più di una settimana.

L'ho già raccontata, ma conviene ripeterla.

Siamo in aeroporto a Lisbona. Giovedì. E' imminente il Gp del Portogallo.

Esco dalla zona arrivi e mi trovo davanti Senna.

Lui.

E' da solo.

Mi saluta e fa: sono qui ad aspettare mio padre Milton, sta arrivando con un volo da San Paolo. Perché non mi fai compagnia?

Io non avevo, al solito, una mazza da fare e ovviamente accetto.

Sai, gli dico, è stata bella quella cosa di Monza, era ora che tra te e Prost la rivalità recuperasse un minimo di rispetto reciproco.

Rammento ancora perfettamente la sua espressione. L'ombra di un ghigno sarcastico all'angolo di un labbro.

Oh, dice lui, ma è tutto finto!

Prego?

Certo, mi spiega Senna. Con Prost la verità non esiste. A lui ora fa comodo simulare una riconciliazione, ma figurati se io me la bevo.

Ah no?, obietto io sbalordito.

No, fa lui. Anzi, scrivilo pure. Un anno fa lui poteva diventare campione buttandomi fuori e lo ha fatto. Ora in classifica sto davanti io e se per diventare campione dovessi buttarlo fuori lo rifarei. E' un mio diritto, la legge del taglione, 1 a 1 e palla al centro.

Rimasi senza parole. Scrissi tutto (ohi, ci sono gli archivi per controllare). Non mi presero sul serio: l'invidia è la tomba dei giornalisti mediocri e ce ne sono sempre troppi in giro.

Un mese dopo, Suzuka.

Senna butta fuori Prost al via.

Casino biblico.

Ci incrociammo, con Ayrton, nel caos di Suzuka.

Mi disse, al volo: 'Beh, a te non devo spiegare niente'.

E in effetti, a me (e ai miei lettori dell'epoca) non doveva spiegare proprio niente.

Senna se l'era legata al dito. Basta vedere come tornò ai box dopo l'incidente. Penso sia stato il gesto più premeditato in 50 anni di F1. Come dice nel DVD sulla vita di Senna, Suzuka per Ayrton è stata la pista della gioia più dolce, il mondiale dell'88, ma anche della sconfitta più bruciante, il mondiale dell'89, il luogo ideale dove consumare la propria vendetta, Suzuka '90.

Oggi una cosa simile comporterebbe una squalifica a vita, soprattutto perché candidamente ammessa.

Allora si poteva fare, erano altri tempi. Non saprei dire se era meglio una F1 fatta così, ma di sicuro era una F1 meno ipocrita.
"I went completely on the inside and overtook the backmarker and at same time overtook the Michael. It was a great overtaking manoeuvre, and I loved it. I'm not sure if the Michael did." M.H.

guardando quel GP la domanda non era SE ma QUANDO



Guardando quest'immagine mi sono sempre chiesto a cosa stesse pensando Ayrton in quel momento...


"We make history – you only write about it" - Ron Dennis

Beh io ho sempre pensato che lui lo sentisse..che in qualche modo sapesse che quel giorno sarebbe stato il SUO giorno. E' una sensazione troppo netta, che ho ulteriormente riprovato guardando il film.
Se scorri le foto di quel giorno, ne vedrai alcune in cui ha quell'espressione pensosa ed altre in cui mostra  il sorriso sereno di chi sa che sta per andare lontano e non ha paura.

Era un mistico, Ayrton. Penso che alcuni uomini ci riescano, a capire cose che sono completamente al di fuori del nostro raggio d'azione.





As I've always said, McLaren exists to win, and win we will.
RON DENNIS

Passò dalla faccia turbata alla faccia allegra quando i meccanici gli accesero il motore e allora lui si calmò. Ma mai prima era successo che Ayrton Senna salisse in macchina senza casco
"I went completely on the inside and overtook the backmarker and at same time overtook the Michael. It was a great overtaking manoeuvre, and I loved it. I'm not sure if the Michael did." M.H.

Io penso che si possa riuscire a prevedere un particolare evento, o quanto meno ad avere delle percezioni forti.

#580



solo l'idea di paragonarsi a Lui per alcuni piloti, i teteschi in testa, è pura blasfemia

Esatto, tutti siamo irripetibili, prima di tutto. Poi c'è chi si distingue in positivo, chi in negativo. Poi ci sono gli eroi.



Chi c'è a fianco dei mostri sacri?  :-ahah
"I went completely on the inside and overtook the backmarker and at same time overtook the Michael. It was a great overtaking manoeuvre, and I loved it. I'm not sure if the Michael did." M.H.

hahhaah ivan capelli con piu capelli e meno barba hhahaha

della serie.. all'improvviso, uno sconosciuto :-ahah