Benvenuto su MondoMcLaren. Accedi o registrati.
Utenti in totale
838
Messaggi totali
188.871
Totale discussioni
4.871
Citazione di: riccardo il 19 Gennaio 2010, 22:27:21
il telaio non era un gran chè, infatti durante la stagione , mi pare dopo l'ungheria arrivò quello nuovo e le parti aerodinamiche furono anch'esse rifatte per le ultime 2 gare.

Centrato! Un telaio alleggerito di 13 kg (di cui 1-2 kg tolti solo dal motore!) venne preparato per Budapest. La Williams FW14 era molto avanzata nell'aerodinamica. La McLaren portò a Suzuka un musetto più lungo di 4 cm e ad Adelaide gli estensori aerodinamici sull'ala anteriore, di scuola Williams, oltre che a tanti interventi di affinamento qua e là. La Mp4/6B modificata venne utilizzata anche nelle prime due gare del campionato 1992.


"We make history – you only write about it" - Ron Dennis

#496
Quoto riccardo, non capisco perchè ogni volta che si finisce per parlare di Prost bisogna denigrare Senna e viceversa. Sono stati probabilmente, i due piloti più forti di tutti i tempi, forse assieme soltanto a Clark e Fangio (parlo di F1). E invece che benedire di aver avuto quei tempi, bisogna finire per strapparsi i capelli ogni volta, sempre con questa cultura del complotto che è tipica della mentalità italiana.

X jim: perchè non parli di Suzuka 1988 quando Prost perse il titolo nonostante tutti i problemi avuti alla partenza da Senna o non parli di Adelaide 1993 quando i due campioni fecero pace?
"I went completely on the inside and overtook the backmarker and at same time overtook the Michael. It was a great overtaking manoeuvre, and I loved it. I'm not sure if the Michael did." M.H.

Citazione di: Mika84 il 20 Gennaio 2010, 08:58:18
Quoto IceMan, non capisco perchè ogni volta che si finisce per parlare di Prost bisogna denigrare Senna e viceversa. Sono stati probabilmente, i due piloti più forti di tutti i tempi, forse assieme soltanto a Clark e Fangio (parlo di F1). E invece che benedire di aver avuto quei tempi, bisogna finire per strapparsi i capelli ogni volta, sempre con questa cultura del complotto che è tipica della mentalità italiana.

X jim: perchè non parli di Suzuka 1988 quando Prost perse il titolo nonostante tutti i problemi avuti alla partenza da Senna o non parli di Adelaide 1993 quando i due campioni fecero pace?

Faccio notare  che questo post l' ho dedicato solo  ad una gara di Senna e non ho parlato , se non di sfuggita , del mio idolo .

Di Suzuka 88  e dei problemi avuti da Prost in quel week end  ho già ampiamente parlato in altro post .

Di Adelaide 93  invito a leggere l' intervista pubblicata  su Motorsport nell' ottobre 98 .

Sul ricircolo dell' olio della  McLaren del 91 faccio solo notare ad Ice Man  che , stranamente , non vi fu alcun procedimento davanti alla Fia , come invece avvenuto  per il mass damper , le michelin 2003 , il fondo mobile della F2007  o aggiungo il diffusore della Brawn , della Williams e della Toyota nel 2009 .
Quindi , mi dispiace dirlo , la vittoria del mondiale 91 da parte di Senna deve essere posta sullo stesso piano non di quelle di Alonso nel 2005 e 2006 o di Raikkonen nel 2007  o di Button nel 2009, bensì di quelle di Piquet nel 1983 ( benzine irregolari della Brabham Bmw )  e di Keke Rosberg  nel 1982 ( furbata per rendere la Williams sottopeso ).

Non si possono mettere sullo stesso piano interpretazioni acrobatiche dei regolamenti volte ad approfittare delle lacune dello stesso con  palesi violazioni  del regolamento  stesso .
Non riesco a stabilire se è maggiore l' ammirazione che avevo e che ho per Prost , oppure quella che nutro nei confronti di paddock75 ( che ormai considero " Il professore del professore " ) .
Jimcox

per il semplice motivo che non ci fù reclamo , ma solo segnalazione, la fia indagò ma non essendoci regolamenti specifici non potè sanzionare, invitò semplicemente a rivedere il sistema.
Non puoi mettere sullo stesso piano un mondiale vinto esclusivamente dal pilota con mondiali rubati, le storie del fondi piatto, sistema irregolare e vietato dalla fia, ma difficile da individuare era regolamentato , rappresentava non lo sfruttamento di un buco regolamentare, ma era una vera appendice mobile, per cui vietata. Discorso diverso per il massdamper, sistema prima proibito, poi tollerato ed infine vietato su richiesta rossa.
Sono 2 cose differenti informati meglio.
Se paragono queste cose, oltre a fare torto a Prost stesso, perdi di credibilità

mi pare che tu dimentichi che anche Prost corresse in situazioni irregolari , o almeno quelle famose situazioni al limite per cui vinse parecchi Gp e ne perse 1 perchè pizzicato dalla fia sui pesi
Obbiettività per favore, meno faziosità

#500
Citazione di: jimcoxe il 20 Gennaio 2010, 09:48:17
Citazione di: Mika84 il 20 Gennaio 2010, 08:58:18
Quoto IceMan, non capisco perchè ogni volta che si finisce per parlare di Prost bisogna denigrare Senna e viceversa. Sono stati probabilmente, i due piloti più forti di tutti i tempi, forse assieme soltanto a Clark e Fangio (parlo di F1). E invece che benedire di aver avuto quei tempi, bisogna finire per strapparsi i capelli ogni volta, sempre con questa cultura del complotto che è tipica della mentalità italiana.

X jim: perchè non parli di Suzuka 1988 quando Prost perse il titolo nonostante tutti i problemi avuti alla partenza da Senna o non parli di Adelaide 1993 quando i due campioni fecero pace?

Faccio notare  che questo post l' ho dedicato solo  ad una gara di Senna e non ho parlato , se non di sfuggita , del mio idolo .

Di Suzuka 88  e dei problemi avuti da Prost in quel week end  ho già ampiamente parlato in altro post .

Di Adelaide 93  invito a leggere l' intervista pubblicata  su Motorsport nell' ottobre 98 .

Sul ricircolo dell' olio della  McLaren del 91 faccio solo notare ad Ice Man  che , stranamente , non vi fu alcun procedimento davanti alla Fia , come invece avvenuto  per il mass damper , le michelin 2003 , il fondo mobile della F2007  o aggiungo il diffusore della Brawn , della Williams e della Toyota nel 2009 .
Quindi , mi dispiace dirlo , la vittoria del mondiale 91 da parte di Senna deve essere posta sullo stesso piano non di quelle di Alonso nel 2005 e 2006 o di Raikkonen nel 2007  o di Button nel 2009, bensì di quelle di Piquet nel 1983 ( benzine irregolari della Brabham Bmw )  e di Keke Rosberg  nel 1982 ( furbata per rendere la Williams sottopeso ).

Non si possono mettere sullo stesso piano interpretazioni acrobatiche dei regolamenti volte ad approfittare delle lacune dello stesso con  palesi violazioni  del regolamento  stesso .

Secondo me te stai vaneggiando. Il sistema di ricircolo dell'olio non era affatto in palese violazione del regolamento, tant'è che nessuna squadra dotata di buon senso ha fatto ricorso o chiesto la squalifica della McLaren, perchè non c'era alcuna regola che vietava in modo chiaro il sistema utilizzato dalla McLaren. Ti pare che se solo ci fosse stata la parvenza di illegalità Ferrari e Williams non ne avrebbero immediatamente approfittato? Come dice Iceman, il 1991 è forse stato l'anno più strameritato di Senna, perchè vinto con 1 macchina palesemente inferiore e problematica.

Su Suzuka 1988: stai scherzando spero...

P.S. Paragonare l'83 della Brabham con la McLaren è del tutto fuori luogo. Forse ti sfugge che nell'83 Ecclestone dovette scrivere una pubblica lettera di scuse a tutti i team. La McLaren non l'ha mai fatto o dovuto fare.
"I went completely on the inside and overtook the backmarker and at same time overtook the Michael. It was a great overtaking manoeuvre, and I loved it. I'm not sure if the Michael did." M.H.

la lotta delle benzine irregolari la iniziò la rossa con la agip nella speranza di recuperare 2 secondi al giro

Citazione di: Mika84 il 20 Gennaio 2010, 10:21:15
Citazione di: jimcoxe il 20 Gennaio 2010, 09:48:17
Citazione di: Mika84 il 20 Gennaio 2010, 08:58:18
Quoto IceMan, non capisco perchè ogni volta che si finisce per parlare di Prost bisogna denigrare Senna e viceversa. Sono stati probabilmente, i due piloti più forti di tutti i tempi, forse assieme soltanto a Clark e Fangio (parlo di F1). E invece che benedire di aver avuto quei tempi, bisogna finire per strapparsi i capelli ogni volta, sempre con questa cultura del complotto che è tipica della mentalità italiana.

X jim: perchè non parli di Suzuka 1988 quando Prost perse il titolo nonostante tutti i problemi avuti alla partenza da Senna o non parli di Adelaide 1993 quando i due campioni fecero pace?

Faccio notare  che questo post l' ho dedicato solo  ad una gara di Senna e non ho parlato , se non di sfuggita , del mio idolo .

Di Suzuka 88  e dei problemi avuti da Prost in quel week end  ho già ampiamente parlato in altro post .

Di Adelaide 93  invito a leggere l' intervista pubblicata  su Motorsport nell' ottobre 98 .

Sul ricircolo dell' olio della  McLaren del 91 faccio solo notare ad Ice Man  che , stranamente , non vi fu alcun procedimento davanti alla Fia , come invece avvenuto  per il mass damper , le michelin 2003 , il fondo mobile della F2007  o aggiungo il diffusore della Brawn , della Williams e della Toyota nel 2009 .
Quindi , mi dispiace dirlo , la vittoria del mondiale 91 da parte di Senna deve essere posta sullo stesso piano non di quelle di Alonso nel 2005 e 2006 o di Raikkonen nel 2007  o di Button nel 2009, bensì di quelle di Piquet nel 1983 ( benzine irregolari della Brabham Bmw )  e di Keke Rosberg  nel 1982 ( furbata per rendere la Williams sottopeso ).

Non si possono mettere sullo stesso piano interpretazioni acrobatiche dei regolamenti volte ad approfittare delle lacune dello stesso con  palesi violazioni  del regolamento  stesso .

Secondo me te stai vaneggiando. Il sistema di ricircolo dell'olio non era affatto in palese violazione del regolamento, tant'è che nessuna squadra dotata di buon senso ha fatto ricorso o chiesto la squalifica della McLaren, perchè non c'era alcuna regola che vietava in modo chiaro il sistema utilizzato dalla McLaren. Ti pare che se solo ci fosse stata la parvenza di illegalità Ferrari e Williams non ne avrebbero immediatamente approfittato? Come dice Iceman, il 1991 è forse stato l'anno più strameritato di Senna, perchè vinto con 1 macchina palesemente inferiore e problematica.

Su Suzuka 1988: stai scherzando spero...

P.S. Paragonare l'83 della Brabham con la McLaren è del tutto fuori luogo. Forse ti sfugge che nell'83 Ecclestone dovette scrivere una pubblica lettera di scuse a tutti i team. La McLaren non l'ha mai fatto o dovuto fare.

Quoto Giorgio ma anche il discorso di Riccardo. Lo dico e lo ripeto sino alla nausea, mai si parlò di squalifica McLaren. La Honda utilizzava un sistema quantomeno "discutibile", diciamo così. E' impossibile che la FIA fosse all'oscuro di tutto, se nessun reclamo venne avanzato ciò significa che era regolare, discutibile per certi versi ma comunque regolare.

Il discorso delle benzine dell'83 è un altro capitolone a parte, qui non c'entra nulla. Ci sarebbe da discutere dei serbatoi dell'acqua di Brabham e Williams che correvano sottopeso nei primi anni Ottanta, ma ovviamente merita una trattazione a parte e molti aspetti ancora non sono chiari.

Dice bene Giorgio quando afferma che il mondiale 1991 fu strameritato da Senna. Su questo non si discute. Basta guardare quello che ha fatto la Williams, che ha messo in seria crisi la McLaren nel 1991 con 4 vittorie di fila a metà stagione. In sostanza, la nostra Mp4/6 non era agli standard della FW14. Era ancora una vettura di vecchio stampo, forse l'ultima "purosangue" come aveva detto una volta Maurizio kart.


"We make history – you only write about it" - Ron Dennis

Sempre che la cosa sia gradita nei prossimi giorni mi soffermerò con un apposito topic sui mondiali vinti in condizioni di  ( dubbio di ) irregolarità tecnica . Metterò a confronto  alcuni mondiali .
Non riesco a stabilire se è maggiore l' ammirazione che avevo e che ho per Prost , oppure quella che nutro nei confronti di paddock75 ( che ormai considero " Il professore del professore " ) .
Jimcox

Citazione di: jimcoxe il 20 Gennaio 2010, 16:52:59
Sempre che la cosa sia gradita nei prossimi giorni mi soffermerò con un apposito topic sui mondiali vinti in condizioni di  ( dubbio di ) irregolarità tecnica . Metterò a confronto  alcuni mondiali .

per quanto mi riguarda, leggo con piacere e interesse i tuoi post.

AmanteMclaren
Mondiali vinti in condizioni di dubbia regolarità tecnica .. (quasi)tutti gli ultimi 40.

Un' altra leggenda metropolitana che caratterizza il ricordo del dualismo Prost- Senna è quella per la quale mentre il primo era il pilota cattivo , egoista e traffichino inviso non solo al pubblico , ma anche agli altri piloti , viceversa Senna era il paladino della sicurezza sulle piste .
Ora , riconosco che la mattina del 1 Maggio 94 Senna avvicinò Prost per coinvolgerlo in un progetto per il miglioramento della sicurezza in pista ( lo dice lo stesso Prost in un ' intervista rilasciata a Motorsport nell' ottobre 1998 ), riconosco che si preoccupò delle condizioni di Zanardi che ebbe uno spaventoso incidente nelle qualifiche del gp di Spa del 1993 ( in effetti fermarsi in mezzo alla pista  non mi sembra una manovra tanto ortodossa , anche se fatta per segnalare una vettura incidentata ) , e però ...
Possiamo dire che nella sua carriera decennale in Formula 1 Senna possa essere considerato un pilota che aveva a cuore questo argomento più degli altri suoi colleghi ?
Non mi sembra . In questo thread non farò riferimento alle sue innumerevoli collisioni in pista con altre vetture o al suo comportamento nelle qualifiche di Jerez 89 , mi soffermerò piuttosto sul comportamento tenuto da Senna alla vigilia di un gran premio ben preciso , e cioè quello conclusivo del Mondiale 89 , svoltosi sul circuito di Adelaide . Per fare questo mi servirò di un' intervista rilasciata da Alain Prost a Paris Match pochi giorni dopo quella gara e poi farò un breve commento .

PARIS MATCH, 16.11.1989

ALAIN PROST:
"SENNA CROIT QU'IL EST INVULNERABLE, IMMORTEL. C'EST GRAVE..."


Depuis six mois, le duel Prost-Senna étire son feuilleton. Vous y occupez la place du "bon". Un "bon" un peu râleur, tourmenté, mal dans sa peau, mal aimé. Y a-t-il deux Prost?
Certains disent que je suis timide. C'est faux. C'est par pudeur que je refuse de m'étaler tout entier. Je viens de gagner le championnat mais j'aimerais que l'on ne m'en parle plus. C'est du passé. J'ai seulement fait mon travail. Je ne recherche pas la publicité. Je n'essaie pas de soigner, corriger, retoucher mon image. Ce serait tricher et je n'aime pas ça.
Si un spécialiste du marketing humain vous prenait en main, que vous conseillerait-il de faire?
Ah! toujours la même chose. Il faudrait que je téléguide des séries d'articles, des photos, des reportages télévisés. On m'y verrait me promener avec ma femme, jouer avec mon fils, rire avec les amis. Des images qui montreraient que le "professeur Prost" est un être humain. Mais cette partie de ma vie, j'y tiens trop pour la livrer comme une marchandise. Je suis incapable de poser, de jouer un rôle. C'est peut-être cette réserve, cette pudeur qui me joue des tours: parfois, quand je donne des explications, je ne vais pas jusqu'au bout de mes propos, par crainte de l'exhibitionnisme. Alors, on me comprend mal. Et puis, il ne faut surtout pas donner trop d'importance à tout cela. Il y a dans la F1 des gens qui pensent que le monde entier nous regarde, ne s'intéresse qu'aux courses de voitures. Mais il y a autre chose dans la vie. Cette polémique qui s'achève m'a troublé à cause de cela: comment quelque chose de marginal, de dérisoire comme mon aventure, peut-elle créer autant d'agitation et encombrer l'actualité? Quand j'ai le sentiment d'avoir tort, d'avoir commis une erreur, je me tais et supporte volontiers la critique. Mais quand j'ai raison, et qu'on refuse de me comprendre et même de me croire, là, c'est injuste, et difficile à vivre.
A la veille du Grand Prix de Monza, vous avez hurlé qu'on ne vous donnait que des moteurs poussifs. Pourtant, le dimanche, vous gagniez la course. N'avez-vous pas parlé un petit peu trop vite?.
Pas du tout. J'ai simplement dit la vérité. Honda a rectifié le tir et, jus-qu'à la fin de cette saison, j'ai été très bien servi en moteurs.

Qu'aviez-vous en tête quand, hier soir, pour la dernière fois, dans les vestiaires de l'écurie McLaren, vous avez bouclé votre sac?

Et bien! Je me suis dit: "Tiens, tout cela, c'est fini. La polémique est oubliée". J'ai essayé d'avoir un mot gentil pour chacun des membres de l'équipe. Sauf pour Senna. Lui et moi nous ne vivons pas dans le même monde. Moi aussi, je suis croyant et je pense qu'il faut pardonner. Dans la F1, nous sommes les trapézistes d'un même cirque, embarqués sur le même bateau. Et chacun se retrouve un jour ou l'autre. En 1982, j'ai eu un problème avec René Arnoux. Et bien! Dimanche matin, lors du briefing des pilotes qui précède la course, quand René nous a fait ses adieux, j'ai eu la larme à l'œil.
Il a d'ailleurs fait un cadeau à chacun des pilotes. Ceux-ci n'ont même pas eu l'élégance de lui rendre son geste.
En Formule 1, nous vivons dans l'égoïsme le plus absolu. C'est chacun pour soi. Un jour, j'ai abordé un pilote pour lui demander pourquoi il ne disait jamais bonjour. Il m'a répondu : "Je ne salue jamais personne car je ne veux pas créer de relations de sympathie. Elles m'empêcheraient de me battre, d'être totalement agressif." Quand j'ai débuté dans la course, il y a dix ans, les pilotes étaient souvent amis, on bavardait sur le bord des stands, on dînait ensemble. Avec Arnoux, si nous n'avons jamais été amis, nous nous sommes toujours appréciés. René a du cœur. Et moi, j'essaie de trouver une qualité à ceux que je dois côtoyer. Mais je dois constater pourtant que certains pilotes ou managers n'ont vraiment rien pour plaire.
Comment avez-vous réagi quand vous avez appris que vous étiez champion du monde?
Quand quelque chose intervient dans un contexte qui n'est pas absolument clair, simple, ça ne me convient pas. Mais je suis rodé, j'ai déjà gagné trois titres et j'en ai perdu trois autres. Aujourd'hui, je pourrais avoir six titres, tout cela me rend donc philosophe.
Chez McLaren, vous avez succédé à Rosberg, Johansson et Lauda lui-même. On a l'impression que, cette fois, Ron Dennis a décidé que c'était à votre tour d'être mangé. Ce revirement est-il une affaire de marketing?
Ron Dennis a voulu privilégier le futur. C'est normal, logique. Mais trop dur à avaler. Moi, j'ai beaucoup donné pour cette équipe, j'ai toujours joué le jeu. Depuis un an, je me suis effacé, j'ai avalé quelques couleuvres pour ne pas lancer de vaines bagarres avec Senna. Je me disais: "Bon, c'est un malade, alors contrôle-toi." Je pensais qu'on allait me renvoyer l'ascenseur. Mais on ne m'a donné que le bâton. Voilà comment ces gens-là tentent d'organiser ton déclin. Un jour, tu découvres qu'un détail te désavantage, puis une semaine plus tard, un autre. Et ça s'accumule. Or, en F1, ce sont les détails qui font que l'on perd ou que l'on gagne. Comment expliquer ça, des choses aussi subtiles, aussi techniques au grand public? Pourtant la solution c'est bien de crever l'abcès, de parler au grand jour. Alors, on m'a traité de mauvais joueur. On a dit que je n'étais pas très fair-play. Certains m'ont décrit de telle façon que, quand j'ai lu leur propos, je me suis regardé dans la glace en me disant: "Mais de qui parlent-ils? Ce type-là, ce n'est pas moi." On oublie qu'en 1983, quand Piquet a été champion, je suis tombé dans ses bras, puis dans ceux de Lauda en 1984. J'étais battu dans l'esprit et la lettre du sport. Pourtant, Niki ne me devançait que d'un demi-point. J'aurais pu être rageur, amer. Aujourd'hui, je n'ai pas changé, au contraire, l'âge m'a donné encore plus de recul. Ne pas être champion n'est pas une catastrophe. Mais être victime d'une injustice, pour moi, c'est un drame insupportable.
Hier, vous n'aviez fait qu'un seul tour, que déjà votre voiture et celle de Senna, dès les premiers mètres, s'étaient touchées. Certains ne vont pas hésité à dire que c'est par peur ou même par lâcheté, que vous avez abandonné.

Ça m'est égal, la philosophie des machos est ce qu'il y a de plus bête et de plus méprisable au monde. C'est avec cela qu'on provoque les guerres. Le côté: "Fais ça, si tu es un homme." II y a, je crois, une nuance entre faire du sport automobile et se porter volontaire dans un commando suicide. En F1, c'est comme en politique, on utilise la langue de bois. On ment, on fait de la démagogie, en fonction de ce que doit penser le public. Moi, je dis ce que je pense. Et j'essaie d'accorder mon comportement à mes idées. C'est pour cela que je n'ai fait qu'un tour. Et vingt-cinq pilotes sur vingt-six – la majorité des team-managers – sont venus me voir après le Grand Prix, comme pour s'excuser en me disant: "Alain, c'est toi qui avais raison." L'accident survenu dimanche à Ayrton est exemplaire. Il aurait pu être celui de Gilles Villeneuve, ou celui de Didier Pironi à Hockenheim en 1982. A quelques centimètres près, sa roue avant gauche aurait pu grimper sur le pneu arrière droit de Brundle. L'auto se serait alors envolée à dix mètres en l'air pour peut-être retomber dans le public. On ne peut pas jouer avec ça.

Non riesco a stabilire se è maggiore l' ammirazione che avevo e che ho per Prost , oppure quella che nutro nei confronti di paddock75 ( che ormai considero " Il professore del professore " ) .
Jimcox

ECCO LA CONTINUAZIONE DELL'  INTERVISTA A CUI SEGUE IL MIO COMMENTO

Si la course a eu lieu, c'est que le Grand Prix était "prévendu" comme un concert de rock. Il fallait absolument, pour des questions financières, que vous vous lanciez dans l'arène.
C'est vrai qu'annuler n'est pas facile. Et qu'il y a beaucoup d'argent en jeu, les horaires de la télévision qu'il faut respecter, si on veut que les droits soient versés. Mais la vie ne vaut-elle pas tout cela? Faut-il qu'un drame, un "gros carton" intervienne pour que l'on devienne raisonnable? J'ai regardé le Grand Prix à la télé. J'étais effrayé. A l'écran, tout est froid, abstrait, on voit un casque, c'est une boule de couleur au-dessus de l'auto. On oublie qu'un pilote, un homme, est là-dessous. Tant qu'on ne voit pas une civière, ou un type coupé en deux, personne ne s'émeut. Mais je le répète, où va-t-on?

Pour que cela change, il faut quoi? De la solidarité?

Moi, je ne parle pas de cela. Je ne veux pas fonder un syndicat qui va finir par créer un conflit. Il faut tout simplement faire appel à la raison et changer le règlement qui ne prévoit rien en cas de départ sous la pluie. C'est quand même très simple.
Pas si simple puisque Ron Dennis, le patron de McLaren, a décidé de faire la guerre à Jean-Marie Balestre, le patron de la Fédération mondiale.
Moi, je donne raison à Balestre. Et Dieu sait si dans le passé, nous avons eu des conflits. Lui, au moins, n'a jamais tenté, face au sport, de privilégier le business. C'est le seul qui ait fait le maximum pour la sécurité des pilotes. C'est vrai qu'il faut aussi des gestionnaires mais des gens comme Ron Dennis et Senna souhaitent que le sport et l'argent soient remis entre les mains de la même personne. Sans doute dans le lointain espoir que cela devienne leur moyen de contrôler l'ensemble de la Formule 1.
L'été dernier, vous avez failli tout plaquer?
C'est vrai. Tout quitter, à cause de l'ambiance. C'est ma signature chez Ferrari qui m'a remotivé. J'ai été écœuré par les agissements d'hommes sans éthique, sans morale. Le soir, je me disais: "Mais Alain, que fais-tu là dedans?"
On prétend que vous avez roulé en secret pour Ferrari?
C'est faux, mais à Adélaïde, en secret, c'est vrai, je me suis simplement assis au volant de la monoplace de Mansell. Pour voir comment j'y étais installé. Ce qu'il fallait modifier pour un meilleur confort.
McLaren vous a libéré. Pourtant, votre contrat ne s'achève qu'en décembre prochain?
Il y a quelques jours, c'était O.K. Puis Ron Dennis est revenu en arrière. Aujourd'hui, rien n'est réglé.
Pour cette dernière course, la Ferrari a mal marché.
Tant mieux. Les équipes qui marchent bien en fin de saison s'endorment l'hiver. Nous, nous allons travailler.
Le tribunal de la Fédération a sanctionné Mansell puis Senna, pour leur conduite dangereuse. A quand l'arrivée de la police de la route sur les circuits de F1?
Les commissaires de la Fédération ne sont pas des imbéciles. Ce sont des arbitres compétents. Dans le cas de Senna, je regrette que l'avertissement ne soit pas intervenu plus tôt. Par exemple, l'an passé au Portugal, quand, à 280 à l'heure, il m'a serré contre un mur. Ce type-là fait quand même des choses insensées comme faire un tour de circuit complet alors que le drapeau noir donnant l'ordre de stopper immédiatement est hissé. Il fallait donc stopper l'escalade.
Les frottements, les frictions entre voitures, ça fait pourtant partie du spectacle?

La conduite dure, les frottements, je ne suis pas contre, si on est entre gens loyaux, entre hommes fair-play. Tout est question d'esprit. Actuellement, il y a en F1 des types très dangereux. Par exemple, des hommes qui, subitement, freinent beaucoup plus tôt que prévu sans se soucier de savoir si vous êtes derrière. Ceux-là ne respectent pas l'adversaire, ils sont seuls au monde. Dès qu'un pilote met son casque, il change de personnalité. Alors, en cas de litige, il ne faut pas écouter ses éventuelles justifications. Il faut simplement le juger sur ses actes, sur ce qu'il fait au volant.
Mais vous-même, installé dans votre voiture, vous changez aussi?
Si j'ai bien une particularité, c'est celle d'être plus calme au volant que dans la vie. Senna, lui, croit qu'il est immortel, invulnérable. C'est grave. Vous avez maintenant des gens qui voient s'ouvrir devant eux un espace de deux mètres de large, leur voiture fait tout juste un centimètre de moins. Eh bien! Peu importe, ils foncent dans le trou, Si ça passe, on s'exclame: "C'est sublime, fantastique." Moi, je ne trouve pas cela fantastique. Alors on me répond: "Mais si tu as peur, arrête de courir." Je n'ai pas peur. Tout simplement, je pratique un sport qui a des règles, des usages qui ne sont pas respectés.
Sur la piste, on voit maintenant des pilotes se tendre un poing haineux ou se faire un doigt d'honneur, comme des scènes dignes du boulevard périphérique.

C'est incroyable. Au cours des essais, certains vous bloquent systématiquement l'élan. Ils bouchonnent. Et ce sont ceux-là qui vous font ce genre de signes aussi vulgaires qu'agressifs. Les circuits ont été améliorés, la sécurité des voitures, également. Actuellement, ce n'est pas le comportement irresponsable de quelques-uns qui peut remettre en cause tout ce travail.
Sur la piste, on voit maintenant des pilotes se tendre un poing haineux ou se faire un doigt d'honneur, comme des scènes dignes du boulevard périphérique.
C'est incroyable. Au cours des essais, certains vous bloquent systématiquement l'élan. Ils bouchonnent. Et ce sont ceux-là qui vous font ce genre de signes aussi vulgaires qu'agressifs. Les circuits ont été améliorés, la sécurité des voitures, également. Actuellement, ce n'est pas le comportement irresponsable de quelques-uns qui peut remettre en cause tout ce travail.
Si le Grand Prix d'Australie avait été déterminant pour l'attribution du titre de champion du monde, auriez-vous abandonné?
Oui, bien sûr. Faites-moi l'honneur de me croire. Un alpiniste ne part pas faire une première si la neige tombe. Je voudrais faire comprendre aux managers, à tous ceux qui s'expriment à propos de la F1, ce qu'est rouler dans une telle voiture. En 1984, j'avais proposé à John Barnard, l'ingénieur de McLaren, de fabriquer une voiture biplace pour embarquer un passager afin que celui-ci comprenne, par l'expérience, ce qu'est notre métier.
Que pensez-vous de la formule 1 en France?
Renault a fait un travail fantastique, avec le moteur qui équipe les Williams. Peugeot va démarrer en prototype, en groupe C. Mais j'observe que, moi, en dix années de course, j'en ai souvent pris plein la gueule. Critiques et polémiques ne m'ont jamais épargné. Et, pendant ce temps-là, miracle, j'observe que les coupeurs de têtes laissent en paix certaines écuries françaises qui accumulent les déboires. Cette fois, on est indulgent. On banalise leurs échecs comme on banalise mes victoires.
Et les pilotes français?
Ceux-ci n'ont pas forcément besoin d'être dans une équipe française pour s'exprimer. Moi, j'étais très bien chez McLaren et Jean Alesi est très bien chez Ken Tyrrell.

Qu'allez-vous faire maintenant?

Je vais me refermer un peu plus. Me protéger, verrouiller. Je vais me concentrer sur mon travail avec Ferrari. Je ne sortirai que pour aller à la remise du trophée de champion du monde. Puis, je ne vais plus parler. Ne rien dire. Ne plus m'exposer.

De notre envoyé spécial à Adelaïde
JACQUES-MARlE BOURGET


Dopo avere letto questa intervista credo che molti appassionati di Formula 1 dovrebbero ricredersi sulla leggenda metropolitana di Senna paladino della sicurezza in pista .
Non voglio nemmeno considerare la collisione con Brundle .
Voglio soffermarmi su quanto avvenuto prima del gp di Australia 89 .
Come saprete è il gp successivo a quello di Suzuka . I commissari di gara hanno squalificato Senna . Pochi giorni dopo la Corte Internazionale d' Appello Fia di Parigi , accogliendo in parte il ricorso della Federazione , ha sospeso la licenza Fia a Senna  per sei mesi e gli ha inflitto una multa di 100.000 dollari ( il cui ammontare avrebbe dovuto , secondo le intenzioni del grande Balestre uomo di buon cuore ed umanità , servire alle cure del pilota Philippe Streiff coinvolto in un brutto incidente nelle qualifiche del gp del Brasile del marzo 89 ) .
La McLaren minaccia di adire la giustizia ordinaria francese , per impugnare il provvedimento della Corte Internazionale d' appello fia .
Sono minacce fini a se stesse . Se lo facesse violerebbe la clausola compromissoria e in ogni caso già in tre occasioni , per altre vicende , la giustizia francese aveva affermato la insindacabilità delle decisioni degli organi Fia in tema di omologazione dei risultati delle competizioni automobilistiche .
Ad ogni modo per poter proporre il ricorso la McLaren necessita di una vittoria di Senna in Australia , dato che altrimenti anche con il sovvertimento della classifica del gp di Suzuka Senna sarebbe sempre dietro a Prost nella classifica del mondiale  89 .

E adesso parlo della gara , o meglio di quanto avviene prima della partenza .
Diluvia . Le condizioni sono proibitive . La partenza viene rinviata per ben due volte .
Il saggio Prost si impegna per convincere gli altri piloti a non correre .
Ma alla fine prevale la linea intransigente di Senna e di Ecclestone .
Si parte . Alla prima curva Prost , che anche stavolta parte meglio di Senna , quasi si tocca con il brasiliano . Non si verifica quanto avvenuto appena 14 giorni prima a Suzuka , solo perchè il saggio Prost desiste . Si fermerà dopo appena un giro perchè capisce che le condizioni della pista sono proibitive . C' è comunque l' interruzione della gara perchè si verifica un bruttissimo incidente .
Si riparte . Senna  poi è costretto a ritirarsi dopo la scontro con  il doppiato Brundle . Ci sono tanti altri incidenti . Il più grave ( almeno potenzialmente ) è quello riguardante la Lotus di Piquet , "salvato" da Ghinzani che chiudendogli la traiettoria evita che il brasiliano vada a sbattere  contro un muro , dato che ormai aveva perso il controllo della sua vettura .

A fine gara , come è raccontato nella parte di intervista da me sottolineata , tutti i piloti ( fatta ovviamente eccezione per Senna ) vanno da Prost a dirgli che lui aveva ragione a chiedere di non fare iniziare la gara .

Ad ogni modo quella gara si è corsa in condizioni orribili , per volere di Ecclestone ( che pensava a soddisfare il pubblico televisivo e chi versa denaro per i diritti TV ) e di Senna .
Dopo la gara Senna , confidandosi con un altro pilota , gli dice  che una volta lui ritirato si poteva interrompere la gara assegnando metà punteggio , perchè ormai non era più in gioco il mondiale .
E questo sarebbe il paladino della sicurezza in pista ?
Quindi finchè c' è in gioco il mondiale bisogna correre anche se con la pioggia battente è impossibile guidare e vedere chi ti precede e chi ti segue .
Viceversa quando non c' è più in ballo il titolo mondiale , solo allora entra in gioco la questione della sicurezza dei piloti .

Io poi avrei un sospetto , e cioè che Senna quel giorno fosse così interessato a far partire quella gara in quelle condizioni , perchè  una volta interrotta  la gara ( senza completare il 75 % dei giri previsti )  con lui primo e ottenendo solo 4,5 punti ( non sufficienti per raggiungere Prost anche se fosse poi  stato accolto il ricorso McLaren relativo ai fatti di Suzuka ) se la sarebbe presa con il solito Balestre , colpevole di avere fatto interrompere la gara per favorire Prost .

Mi dispiace , ma la vita dei piloti e la loro incolumità non si possono barattare nè con le esigenze televisive di Ecclestone , nè con un mondiale , nè con calcoli  così meschini !
Non riesco a stabilire se è maggiore l' ammirazione che avevo e che ho per Prost , oppure quella che nutro nei confronti di paddock75 ( che ormai considero " Il professore del professore " ) .
Jimcox

McNIK
#508
Soltanto un detrattore di Senna puo' dire certe fesserie. Comunque sei Prostiano e non McLarenista . :-nono

McNIK
Citazione di: jimcoxe il 24 Gennaio 2010, 15:46:13
ECCO LA CONTINUAZIONE DELL'  INTERVISTA A CUI SEGUE IL MIO COMMENTO

Si la course a eu lieu, c'est que le Grand Prix était "prévendu" comme un concert de rock. Il fallait absolument, pour des questions financières, que vous vous lanciez dans l'arène.
C'est vrai qu'annuler n'est pas facile. Et qu'il y a beaucoup d'argent en jeu, les horaires de la télévision qu'il faut respecter, si on veut que les droits soient versés. Mais la vie ne vaut-elle pas tout cela? Faut-il qu'un drame, un "gros carton" intervienne pour que l'on devienne raisonnable? J'ai regardé le Grand Prix à la télé. J'étais effrayé. A l'écran, tout est froid, abstrait, on voit un casque, c'est une boule de couleur au-dessus de l'auto. On oublie qu'un pilote, un homme, est là-dessous. Tant qu'on ne voit pas une civière, ou un type coupé en deux, personne ne s'émeut. Mais je le répète, où va-t-on?

Pour que cela change, il faut quoi? De la solidarité?

Moi, je ne parle pas de cela. Je ne veux pas fonder un syndicat qui va finir par créer un conflit. Il faut tout simplement faire appel à la raison et changer le règlement qui ne prévoit rien en cas de départ sous la pluie. C'est quand même très simple.
Pas si simple puisque Ron Dennis, le patron de McLaren, a décidé de faire la guerre à Jean-Marie Balestre, le patron de la Fédération mondiale.
Moi, je donne raison à Balestre. Et Dieu sait si dans le passé, nous avons eu des conflits. Lui, au moins, n'a jamais tenté, face au sport, de privilégier le business. C'est le seul qui ait fait le maximum pour la sécurité des pilotes. C'est vrai qu'il faut aussi des gestionnaires mais des gens comme Ron Dennis et Senna souhaitent que le sport et l'argent soient remis entre les mains de la même personne. Sans doute dans le lointain espoir que cela devienne leur moyen de contrôler l'ensemble de la Formule 1.
L'été dernier, vous avez failli tout plaquer?
C'est vrai. Tout quitter, à cause de l'ambiance. C'est ma signature chez Ferrari qui m'a remotivé. J'ai été écœuré par les agissements d'hommes sans éthique, sans morale. Le soir, je me disais: "Mais Alain, que fais-tu là dedans?"
On prétend que vous avez roulé en secret pour Ferrari?
C'est faux, mais à Adélaïde, en secret, c'est vrai, je me suis simplement assis au volant de la monoplace de Mansell. Pour voir comment j'y étais installé. Ce qu'il fallait modifier pour un meilleur confort.
McLaren vous a libéré. Pourtant, votre contrat ne s'achève qu'en décembre prochain?
Il y a quelques jours, c'était O.K. Puis Ron Dennis est revenu en arrière. Aujourd'hui, rien n'est réglé.
Pour cette dernière course, la Ferrari a mal marché.
Tant mieux. Les équipes qui marchent bien en fin de saison s'endorment l'hiver. Nous, nous allons travailler.
Le tribunal de la Fédération a sanctionné Mansell puis Senna, pour leur conduite dangereuse. A quand l'arrivée de la police de la route sur les circuits de F1?
Les commissaires de la Fédération ne sont pas des imbéciles. Ce sont des arbitres compétents. Dans le cas de Senna, je regrette que l'avertissement ne soit pas intervenu plus tôt. Par exemple, l'an passé au Portugal, quand, à 280 à l'heure, il m'a serré contre un mur. Ce type-là fait quand même des choses insensées comme faire un tour de circuit complet alors que le drapeau noir donnant l'ordre de stopper immédiatement est hissé. Il fallait donc stopper l'escalade.
Les frottements, les frictions entre voitures, ça fait pourtant partie du spectacle?

La conduite dure, les frottements, je ne suis pas contre, si on est entre gens loyaux, entre hommes fair-play. Tout est question d'esprit. Actuellement, il y a en F1 des types très dangereux. Par exemple, des hommes qui, subitement, freinent beaucoup plus tôt que prévu sans se soucier de savoir si vous êtes derrière. Ceux-là ne respectent pas l'adversaire, ils sont seuls au monde. Dès qu'un pilote met son casque, il change de personnalité. Alors, en cas de litige, il ne faut pas écouter ses éventuelles justifications. Il faut simplement le juger sur ses actes, sur ce qu'il fait au volant.
Mais vous-même, installé dans votre voiture, vous changez aussi?
Si j'ai bien une particularité, c'est celle d'être plus calme au volant que dans la vie. Senna, lui, croit qu'il est immortel, invulnérable. C'est grave. Vous avez maintenant des gens qui voient s'ouvrir devant eux un espace de deux mètres de large, leur voiture fait tout juste un centimètre de moins. Eh bien! Peu importe, ils foncent dans le trou, Si ça passe, on s'exclame: "C'est sublime, fantastique." Moi, je ne trouve pas cela fantastique. Alors on me répond: "Mais si tu as peur, arrête de courir." Je n'ai pas peur. Tout simplement, je pratique un sport qui a des règles, des usages qui ne sont pas respectés.
Sur la piste, on voit maintenant des pilotes se tendre un poing haineux ou se faire un doigt d'honneur, comme des scènes dignes du boulevard périphérique.

C'est incroyable. Au cours des essais, certains vous bloquent systématiquement l'élan. Ils bouchonnent. Et ce sont ceux-là qui vous font ce genre de signes aussi vulgaires qu'agressifs. Les circuits ont été améliorés, la sécurité des voitures, également. Actuellement, ce n'est pas le comportement irresponsable de quelques-uns qui peut remettre en cause tout ce travail.
Sur la piste, on voit maintenant des pilotes se tendre un poing haineux ou se faire un doigt d'honneur, comme des scènes dignes du boulevard périphérique.
C'est incroyable. Au cours des essais, certains vous bloquent systématiquement l'élan. Ils bouchonnent. Et ce sont ceux-là qui vous font ce genre de signes aussi vulgaires qu'agressifs. Les circuits ont été améliorés, la sécurité des voitures, également. Actuellement, ce n'est pas le comportement irresponsable de quelques-uns qui peut remettre en cause tout ce travail.
Si le Grand Prix d'Australie avait été déterminant pour l'attribution du titre de champion du monde, auriez-vous abandonné?
Oui, bien sûr. Faites-moi l'honneur de me croire. Un alpiniste ne part pas faire une première si la neige tombe. Je voudrais faire comprendre aux managers, à tous ceux qui s'expriment à propos de la F1, ce qu'est rouler dans une telle voiture. En 1984, j'avais proposé à John Barnard, l'ingénieur de McLaren, de fabriquer une voiture biplace pour embarquer un passager afin que celui-ci comprenne, par l'expérience, ce qu'est notre métier.
Que pensez-vous de la formule 1 en France?
Renault a fait un travail fantastique, avec le moteur qui équipe les Williams. Peugeot va démarrer en prototype, en groupe C. Mais j'observe que, moi, en dix années de course, j'en ai souvent pris plein la gueule. Critiques et polémiques ne m'ont jamais épargné. Et, pendant ce temps-là, miracle, j'observe que les coupeurs de têtes laissent en paix certaines écuries françaises qui accumulent les déboires. Cette fois, on est indulgent. On banalise leurs échecs comme on banalise mes victoires.
Et les pilotes français?
Ceux-ci n'ont pas forcément besoin d'être dans une équipe française pour s'exprimer. Moi, j'étais très bien chez McLaren et Jean Alesi est très bien chez Ken Tyrrell.

Qu'allez-vous faire maintenant?

Je vais me refermer un peu plus. Me protéger, verrouiller. Je vais me concentrer sur mon travail avec Ferrari. Je ne sortirai que pour aller à la remise du trophée de champion du monde. Puis, je ne vais plus parler. Ne rien dire. Ne plus m'exposer.

De notre envoyé spécial à Adelaïde
JACQUES-MARlE BOURGET


Dopo avere letto questa intervista credo che molti appassionati di Formula 1 dovrebbero ricredersi sulla leggenda metropolitana di Senna paladino della sicurezza in pista .
Non voglio nemmeno considerare la collisione con Brundle .
Voglio soffermarmi su quanto avvenuto prima del gp di Australia 89 .
Come saprete è il gp successivo a quello di Suzuka . I commissari di gara hanno squalificato Senna . Pochi giorni dopo la Corte Internazionale d' Appello Fia di Parigi , accogliendo in parte il ricorso della Federazione , ha sospeso la licenza Fia a Senna  per sei mesi e gli ha inflitto una multa di 100.000 dollari ( il cui ammontare avrebbe dovuto , secondo le intenzioni del grande Balestre uomo di buon cuore ed umanità , servire alle cure del pilota Philippe Streiff coinvolto in un brutto incidente nelle qualifiche del gp del Brasile del marzo 89 ) .
La McLaren minaccia di adire la giustizia ordinaria francese , per impugnare il provvedimento della Corte Internazionale d' appello fia .
Sono minacce fini a se stesse . Se lo facesse violerebbe la clausola compromissoria e in ogni caso già in tre occasioni , per altre vicende , la giustizia francese aveva affermato la insindacabilità delle decisioni degli organi Fia in tema di omologazione dei risultati delle competizioni automobilistiche .
Ad ogni modo per poter proporre il ricorso la McLaren necessita di una vittoria di Senna in Australia , dato che altrimenti anche con il sovvertimento della classifica del gp di Suzuka Senna sarebbe sempre dietro a Prost nella classifica del mondiale  89 .

E adesso parlo della gara , o meglio di quanto avviene prima della partenza .
Diluvia . Le condizioni sono proibitive . La partenza viene rinviata per ben due volte .
Il saggio Prost si impegna per convincere gli altri piloti a non correre .
Ma alla fine prevale la linea intransigente di Senna e di Ecclestone .
Si parte . Alla prima curva Prost , che anche stavolta parte meglio di Senna , quasi si tocca con il brasiliano . Non si verifica quanto avvenuto appena 14 giorni prima a Suzuka , solo perchè il saggio Prost desiste . Si fermerà dopo appena un giro perchè capisce che le condizioni della pista sono proibitive . C' è comunque l' interruzione della gara perchè si verifica un bruttissimo incidente .
Si riparte . Senna  poi è costretto a ritirarsi dopo la scontro con  il doppiato Brundle . Ci sono tanti altri incidenti . Il più grave ( almeno potenzialmente ) è quello riguardante la Lotus di Piquet , "salvato" da Ghinzani che chiudendogli la traiettoria evita che il brasiliano vada a sbattere  contro un muro , dato che ormai aveva perso il controllo della sua vettura .

A fine gara , come è raccontato nella parte di intervista da me sottolineata , tutti i piloti ( fatta ovviamente eccezione per Senna ) vanno da Prost a dirgli che lui aveva ragione a chiedere di non fare iniziare la gara .

Ad ogni modo quella gara si è corsa in condizioni orribili , per volere di Ecclestone ( che pensava a soddisfare il pubblico televisivo e chi versa denaro per i diritti TV ) e di Senna .
Dopo la gara Senna , confidandosi con un altro pilota , gli dice  che una volta lui ritirato si poteva interrompere la gara assegnando metà punteggio , perchè ormai non era più in gioco il mondiale .
E questo sarebbe il paladino della sicurezza in pista ?
Quindi finchè c' è in gioco il mondiale bisogna correre anche se con la pioggia battente è impossibile guidare e vedere chi ti precede e chi ti segue .
Viceversa quando non c' è più in ballo il titolo mondiale , solo allora entra in gioco la questione della sicurezza dei piloti .

Io poi avrei un sospetto , e cioè che Senna quel giorno fosse così interessato a far partire quella gara in quelle condizioni , perchè  una volta interrotta  la gara ( senza completare il 75 % dei giri previsti )  con lui primo e ottenendo solo 4,5 punti ( non sufficienti per raggiungere Prost anche se fosse poi  stato accolto il ricorso McLaren relativo ai fatti di Suzuka ) se la sarebbe presa con il solito Balestre , colpevole di avere fatto interrompere la gara per favorire Prost .

Mi dispiace , ma la vita dei piloti e la loro incolumità non si possono barattare nè con le esigenze televisive di Ecclestone , nè con un mondiale , nè con calcoli  così meschini !


IL SAGGIO PROST ???!!! Diciamo il timoroso Prost , per non adoperare termini piu' pesanti ma piu' consoni .