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io tifavo Prost, per alcuni motivi, uno era quello della nobile discendenza , la continuazione di Niki,l'altro motivo era la grande pulizia di guida e la velocità che in gara era pari a quella di Senna.
Non si può dire che la McLaren l'abbia creata lui, ma che sia stato il suo lavoro a renderla quella che è stata negli anni 80 è un dato di fatto.Prost ebbe alcune discussioni con l'altro socio di Dennis , relativamente a un suo coinvolgimento nella società, considerando la McLaren casa sua.Solo la politica fuori pista di Senna riuscì a scalzarlo.Probabilmente se Prost fosse restato in McLaren , avrebbe vinto 8 titoli e Senna avrebbe decretato la fine della Williams o del team in cui sarebbe approdato. Molti si dimenticano il 93 di Dennis.
E' stato uno dei grandi piloti della F1,ma l'avventura in rosso lo ha bruciato, sbiadendone il ricordo.
I suio grandi sbagli furono l'avere rilasciato un intervista di sfogo in cui sparava a 0 su Senna e il Team, intervista di cui poi si pentì amaramente perchè oltre a decretare la fine dei suoi rapporti con Senna, gli attirò le antipatie del Team.La famosa coppa gettata dal podio di monza , davanti a un incredulo Dennis, quando annunciò il passaggio al nemico.
Malgrado ciò nel 95 ritorna come consulente dei piloti , questo mi pare possa far capire la considerazione sul pilota.
Per il resto riguardatevi alcune sue gare, soprattutto i duelli dove si vede un pilota duro ma corretto, non era la mammola che molti pensano, ma faceva parte di quei piloti gentiluomo, di cui la storia di questo sport parla poco, ma che non sono stati dei comprimari, semplicemente li si ricorda meno perchè poco spettacolari, ma che hanno vinto e convinto in pista.Mika su tutti.
Purtroppo Prost ha usato i media per molte situazioni, ma ha trovato uno che li ha saputi usare meglio di lui.Senna ha ucciso tutti i suoi compagni, dalla toleman alla Lotus, qualcuno si ricorderà di De Angelis che in testa al mondiale fù appiedato e deriso nei test del Paul Ricard ai tempi Lotus, mettendolo nelle condizioni di andarsene.Successe lo stesso con Prost, grazie anche all'appoggio della Honda come diceva Maurizio che appoggiava Senna.Prost scelse la rossa per disperazione, per riuscire a correre senza lo stress che ormai vigeva in McLaren, La Williams fù la vendetta , giusta, di Prost su Senna.

AmanteMclaren
Senna era, è e sarà il mio idolo incontrastato, come sapete bene, per la mia storia personale, al di là del cambio di avatar che ho fatto e non vorrei fosse interpretato come un allontanamento da Senna, così come questo articolo.

Io credo, che Senna fosse il pilota più veloce dell'epoca, ma difettasse di due cose: costanza e capacità di messa a punto; o meglio, era messo bene, ma non era il meglio.
Però, era intelligente: sapeva capire se un altro, Prost, aveva queste qualità, e sapeva imparare.
Ha ragione Riccardo, se Senna non fosse passato per la McLaren, e non avesse imparato qualcosa da Prost, credo che non avrebbe potuto contrastare il francese.
Io, però, credo che dopo il biennio 88-89, se fosse passato lui in Ferrari e Prost rimasto in McLaren, il mondiale si sarebbe cmq giocato fino in fondo, perchè nel '90 Senna era maturato.

La mia posizione può essere coincidente con quella di Jo Ramirez, ammiratore di entrambi i piloti.
Però, se parliamo di tifo, non potrei che tifare sempre per Senna, perchè il mio cuore, va ai piloti veloci, anche se meno capaci di gestire certe situazioni.

AmanteMclaren
Non ricordo più se l'avevo già inserito.. cmq..

La rivalità Prost-Senna

Senna arriva in McLaren nel 1988 dalla Lotus e con lui arrivano anche i motori Honda. Ron Dennis ha voluto il brasiliano ritenendolo il miglior talento in circolazione e lo affanca al francese Prost, pilota storico della McLaren.
Prost riteneva che Senna avesse un vantaggio dall'aver lavorato lungamente con la Honda negli anni precedenti. Senna si rendeva conto che Prost non era una persona qualsiasi in McLaren e non solo per i tanti successi.
A proposito di Prost, è molto interessante l'articolo che la rivista inglese Motorsport di ottobre dedica al pilota francese incentrando l'articolo sulle opinioni di Cheever, allora compagno di Prost alla Renault. Cheever ci spiega che Prost era un pilota maniaco del dettaglio, aveva un talento 9 su 10 e soprattutto era un gran "politico", nel senso che Alain sapeva sfruttare molto bene la propria posizione nel team, sapeva imporsi.
Ai tempi in cui Lui e Prost correvano alla Renault non esisteva la telemetria e quindi non poteva cercare di studiare Prost, come invece fece Hill nel '93, quando da debuttante ebbe un grande vantaggio da poter studiare la telemetria del Campione francese. Così, ciò che riusciva a fare Prost con la Renault rimaneva un mistero per Cheever che infatti dice letteralmente "He [Prost] was a magician".
Se Ayrton non era nella condizione di Hill, di dover imparare a guidare una f1, comunque il brasiliano ebbe modo di avvantaggiarsi della capacità di Prost di sistemare l'auto. Ovviamente lo strumento era lo studio della telemetria. La situazione tra Prost e Senna era potenzialmente esplosiva perchè tutti e due erano dei corridori affamati, entrambi sapevano come essere leader del team. Prost aveva dalla sua molti anni in McLaren ma ben presto capì che Ron Dennis stava dalla parte di Senna. Dopo l'incidente a Monaco, quando Senna sbattè al Portier, Dennis al galà del team si preoccupò unicamente di rincuorare Senna, forse colpito dalla reazione del brasiliano dopo l'incidente. Senna, infatti, dopo aver sbattuto con l'auto, perdendo un gp che stava dominando, si ritirò nel suo appartamento e cinque ore dopo, quando finalmente Ramirez riuscì a parlare con Senna, Ayrton era ancora disperato per quanto accaduto. Senna dirà di quell'incidente che lo ha reso più forte, gli ha insegnato a mantenere più alta la concentrazione.
Prost, comunque, aveva nel team un punto di riferimento importante, Jo Ramirez. Jo era molto amico di entrambi i piloti e Alain si fidava di lui, considerandolo leale verso entrambi.
In generale, la lealtà è un tratto del carattere di Jo Ramirez, una persona fantastica proprio perchè non volta mai le spalle ai suoi amici senza però essere mai falso ma mettendo sempre la verità prima di tutto.

Quando la McLaren si presentò al via della stagione 1988 fu chiaro che avrebbe dominato. Oltre ai due migliori piloti, schierava la miglior auto, con il miglior motore. Già da tempo a Ron Dennis si era unito Mansour Ojjeh che aveva apportato capitali e reso possibile il lancio della McLaren verso un'era di successi. Inoltre, il team vantava anche un'organizzazione efficiente, grazie a Jo Ramirez, già direttore sportivo della Fittipaldi, della Shadow e di altri team.
Ciò che non era chiaro era con chi la McLaren avrebbe vinto. Ron Dennis disse che non ci sarebbero stati ordini di scuderia ma che ci sarebbe stata piena fiducia nei piloti. Un pò lo stesso che dicevano alla Williams ai tempi di Piquet e Mansell. "Non si possono mettere due tori in un cortile", è una famosa frase di Sir Frank Williams.
La stagione 1988 termina con Senna campione del mondo ... nonostante calcolando tutti i punti Senna avesse meno punti di Prost, ma all'epoca esistevano gli scarti. Va detto, comunque, che Senna aveva vinto più gare di Prost in quella stagione.
L'anno dopo, l'89, vide un ulteriore deteriorarsi dei rapporti tra Prost e Senna e tra Prost e Ron Dennis. Un giorno, Prost spiega a Ramirez che lascerà la McLaren per via non della rivalità con Senna ma del clima creatosi. L'addio di Prost si consuma tra polemiche interne al team, con il famoso contatto a Suzuka, la ripartenza di Senna e la successiva assurda squalifica per taglio di chicane, con il titolo a Prost. Se Senna avesse vinto l'ultima corsa, Dennis avrebbe fatto ricorso ai tribunali ordinari.

Ciascuno dei due sapeva che l'altro era il migliore. Prost era più forte nel settare l'auto ed era un gran ragioniere, ma anche un pilota costante e velocissimo. Ayrton era un pilota con una incredibile sensibilità di guida che lo rendeva inarrivabile sotto la pioggia o sui circuiti in cui il pilota fa la differenza (come Monaco).
In parte si può dire che Senna incentrasse la sua carriera sull'idea di battere Prost, perchè Prost era il migliore mentre lui era il giovane emergente. Ramirez, uomo pragmatico, diceva sempre a Senna di non dannarsi l'anima per battere Prost: "Alain è più vecchio di te, tu sei il giovane, lui si ritirerà prima di te". E infatti Alain si ritira nel '93 e nel '94 tra i due c'è un famoso colloquio alla radio con Ayrton che dice a Prost "mi manchi". A Imola, il primo maggio, la morte di Senna ci priva di quello che sarebbe stato l'unico dualismo della storia della f1 in grado di eguagliare il dualismo Prost-Senna: quello Schumacher-Ayrton. Il duello tra il tedesco (giovane) e Senna è durato lo spazio di due stagioni (92 e 93) e 3 gare; se Ayrton non fosse scomparso, avrebbe occupato tutta l'ultima parte della carriera di Ayrton e la prima parte della carriera "adulta" di Schumacher (considerati il 92 e il 93 di crescita per il tedesco): sarebbe stato fantastico, ma il destino ha voluto diversamente.
--DiAmante--

#243
Oddio non so secondo me Senna alla Williams nel periodo 90-91 con Prost alla McLaren avrebbe vinto il brasiliano primo perchè questo era maturato e poi perchè la Williams di quei tempi faceva spavento. Però il fatto che dopo l'addio di Prost nell'89 il francese abbia comunque vinto e così anche Senna la dice lunga sul fatto che sono stati comunque i piloti più forti. Anche se Senna lo era di più dopo essere maturato.

P.S. Iceman, se fossimo vissuti per vedere i tempi di Senna e Prost ci saremmo andati a fare un giro a metà gara tanto si sapeva chi vinceva.






"I went completely on the inside and overtook the backmarker and at same time overtook the Michael. It was a great overtaking manoeuvre, and I loved it. I'm not sure if the Michael did." M.H.

ma sicuramente sono stati i piloti più forti, è come preferire fra 2 top model una o l'altra, è semplicemente una questione di scelte personali il tifo, ma a livell popolare la figura di Prost è stata sminuita per un abile strategia fuori pista , per il passaggio in rosso con il conseguente addio burrascoso, quindi smontato dalla solita stampa che all'arrivo lo considerava il papa. Cose che hanno messo in 2° piano il Prost pilota.Senna ha imparato moltissimo da lui, non dimenticate che gli assetti erano quelli di Prost in McLaren, la salvezza di Senna era di saper guidare con una macchina non a punto, ma a macchina perfetta era imbattibile Prost. Sicuramente aveva una soglia di rischio , un limite meno alto di Senna , ma oggi lo si ricorda come una mezza pippa poco combattivo. ripeto , riguardatevi qualche gara e scoprirete che bello che era vederlo correre

Citazione di: riccardo il 06 Gennaio 2009, 16:37:01un limite meno alto di Senna , ma oggi lo si ricorda come una mezza pippa poco combattivo. ripeto , riguardatevi qualche gara e scoprirete che bello che era vederlo correre

Non sia mai, come quelle bestemmie su alonso erede di lauda e prost e via dicendo.
"I went completely on the inside and overtook the backmarker and at same time overtook the Michael. It was a great overtaking manoeuvre, and I loved it. I'm not sure if the Michael did." M.H.

AmanteMclaren
Citazione di: riccardo il 06 Gennaio 2009, 16:37:01
ma sicuramente sono stati i piloti più forti, è come preferire fra 2 top model una o l'altra, è semplicemente una questione di scelte personali il tifo, ma a livell popolare la figura di Prost è stata sminuita per un abile strategia fuori pista , per il passaggio in rosso con il conseguente addio burrascoso, quindi smontato dalla solita stampa che all'arrivo lo considerava il papa. Cose che hanno messo in 2° piano il Prost pilota.Senna ha imparato moltissimo da lui, non dimenticate che gli assetti erano quelli di Prost in McLaren, la salvezza di Senna era di saper guidare con una macchina non a punto, ma a macchina perfetta era imbattibile Prost. Sicuramente aveva una soglia di rischio , un limite meno alto di Senna , ma oggi lo si ricorda come una mezza pippa poco combattivo. ripeto , riguardatevi qualche gara e scoprirete che bello che era vederlo correre

Riccardo, il tuo post incarna completamente lo spirito di quello che volevo significare con il mio breve scritto d'apertura.

#247
Pensate che alla vigilia del 1985 Alain Prost sembrava destinato ad essere come Stirling Moss, una sorta di "eterno secondo". Il francese ha perso due titoli mondiali a Kyalami 1983 ed Estoril 1984 per un soffio, nell'ultimo caso per addirittura mezzo punto! Specialmente tra il 1980 e il 1984 Alain era un pilota velocissimo, sembrava che non dovesse vincere mai! Poi proprio da quel 1985 ha iniziato a diventare "il professore", un pilota attento, calcolatore, disciplinato. La convivenza con Lauda ha giovato molto a Prost: Alain ha imparato tantissimo da Niki, fino a divenirne quasi una versione corretta e rivista. Non era certamente spettacolare quanto Senna e Mansell, però Prost ha saputo fare bene i propri conti. Quasi volesse vincere con il minimo sforzo.


"We make history – you only write about it" - Ron Dennis


PROST & SENNA MCLAREN CONTRO

Repubblica — 06 maggio 1989   pagina 27   sezione: SPORT
MONTECARLO - Si è rotto qualcosa ed in maniera definitiva purtroppo. Sono ormai tanti anni che corro in Formula Uno, ho cambiato scuderie, ho cambiato compagni di squadra e mi sono trovato sempre bene con tutti perché ho sempre privilegiato i rapporti umani che per me sono una cosa fondamentale, alla base di tutto, lavoro o non lavoro. Alain Prost parla pacatamente. Contrariamente al suo solito scandisce bene le parole, le pesa e le soppesa mille volte prima di pronunciarle. Il suo è un momento di vita e di lavoro delicatissimo. I rapporti con Senna si sono definitivamente rotti e non c' è più niente da ricucire. Perfino dentro i box in una giornata di quiete come quella di ieri (Montecarlo si concede una pausa fra una sessione e l' altra di prove) i due galli della McLaren sembravano degli estranei. Non riescono più ad incrociare neppure un fuggevole sguardo. Era stato lui a propormi quel patto di non aggressione: cerchiamo di toglierci di torno gli avversari senza fare pazzie fra noi, senza sorpassi azzardati e poi ci giochiamo la corsa. Ho detto che andava bene, mi sembrava una cosa ragionevole. E così mi sono comportato ad Imola, poi all' improvviso lo vedo che si infila tra me ed una curva e via come una lepre. Certo che mi sono arrabbiato, non è stato onesto da parte sua e per me l' onestà è una cosa che viene prima di tutte le altre. Prost è amareggiato ma non solo per questo sgarbo. Lui è anche recidivo perché dopo aver mancato ad un patto d' onore ha negato per giorni e giorni di essere venuto meno alla parola data e questo mi è dispiaciuto ancora di più. Mi sento tradito da una persona che credevo amica, leale, onesta, pulita. Ecco perché dico che d' ora in poi nulla sarà più come prima. Ognuno per sé, mi guarderò bene di stare lì a regolare la macchina con precisione per poi accorgermi che lui copia tutto quello che faccio. Se ne vada pure per la sua strada. Prost si sfoga ormai senza ritegno dentro i microfoni dei radiocronisti francesi ghiotti di questa lite senza fine tra il loro grande campione ed il gallo brasiliano. Certo, l' amarezza di Prost si può capire. Era abituato con Lauda ad un clima da salotto viennese. La McLaren assomigliava allora ai riposanti saloni del caffè Saker con la torta al cioccolato, il té fumante, i profumi di un' antica tradizione che voleva i piloti avversari, sì, ma anche gentiluomini. Il vecchio e saggio Niki era, prima di ogni altra cosa, un autentico campione di questo stile mitteleuropeo e il giovane e nasuto francese lo aveva preso come suo modello. Quando Prost si trovò al fianco il giovane e bellicoso brasiliano pensò di poter imitare Lauda, di imporre cioè un tipo di vita in comune improntato alla correttezza e all' aiuto reciproco. L' illusione è durata poco. Senna è bravissimo, senza ombra di dubbio è oggi il più bravo pilota di Formuna Uno, dunque il più bravo del mondo. Ma per il resto è una delusione, una frana. Permaloso, vendicativo, spregiudicato, qualche volta fin troppo. Oggi ha fatto tesoro di molte lezioni e quando ne combina una delle sue in pista si affretta a fare il giro dei box per chiedere scusa ai colleghi. Prima nemmeno le scuse, faceva il comodo suo e basta e parecchi piloti lo considerano ancora oggi un tipo da tenere lontano, da non frequentare, addirittura uno di cui diffidare. Prost si illudeva di redimerlo, di portarlo sulla retta via di un rapporto sereno, aperto, senza ombre. Gli sarebbe piaciuto tanto giocare a carte con Senna, invece è rimasto solo allo stadio del buongiorno e buonasera. Poi piano piano è sparito il buongiorno, adesso non resta neppure la buonasera, cani e gatti sotto lo stesso tetto. Chi vincerà questa titanica e sorda lotta che ormai non esclude alcun tipo di colpi? La vincerà probabilmente Senna, più determinato, senza remore, spregiudicato, un robot senz' anima, freddo e preciso. Prost invece si porta dietro un' anima e purtroppo l' anima non serve più in un ambiente dove gli arrembaggi e le coltellate dei pirati della Tortuga sono diventati ormai moneta corrente. Prost cercherà di mettere a punto quella consumata esperienza che gli ha fatto meritare il soprannome di professore. Ma con certi allievi il professorato non basta. Come non basta essere un fine dicitore delle piste, un abile ricamatore di curve, un sopraffino maestro di tattiche e strategie. Quell' altro, il robot, è pronto a umiliarlo in ogni momento. E per il grande maestro Prost si profila il declino inevitabile di tutti i campioni. Qualcuno dice che i troppi soldi gli hanno tolto la voglia di vincere. Ma non è probabilmente un problema di soldi perché anche Senna ne ha tanti. E non è un problema di età, del più giovane Senna deciso a vincere e a battere il capobranco anziano. Ciò che spinge Senna a vincere è il fatto di non desiderare altro dalla vita. Prost nella vita ha scoperto invece tante altre cose che contano e di cui Senna si accorgerà un domani forse più lontano che vicino. Non vedremo più fra i due quei delicati minuetti che potevano e possono concedersi grazie alla superiorità delle loro macchine. Li vedremo armati, fra lampi di odio e di vendetta, colpi di interviste, microfoni, telecamere per recitare oggi pietose bugie e domani feroci verità. Poveri giapponesi, profondi conoscitori di bielle, pistoni ed elettroni ma non della psiche umana, almeno di quella occidentale: chi gliel' ha fatto fare due anni fa a prendersi sotto lo stesso tetto questi due bisonti inferociti? - dal nostro inviato CARLO MARINCOVICH

Citazione di: giorgio_deglianto il 06 Gennaio 2009, 14:59:47
E' chiaro che poi Prost ruppe con la McLaren perchè non poteva più stare con uno come Senna in squadra. Ma non andò mai contro la squadra direttamente. Nè la danneggiò mai. Nulla a che vedere con le porcate immonde che ha fatto Alonso.

Sono completamente d'accordo !

P.S. : Noto anche che su un topic su Prost alla fine si parla quasi più di Ayrton ! Questo è significativo !

#250
In ogni caso, credo che il miglior Alain Prost sia stato quello della Stagione 1986, l'anno apice dell'era turbo. La McLaren-TAG Porsche Mp4/2C di John Barnard era una macchina ormai al limite dello sviluppo e stava subendo la supremazia delle Williams-Honda FW11 di Mansell e Piquet. Nonostante tutto, Alain ha giocato da terzo incomodo e quando sembrava che il discorso mondiale fosse ormai chiuso ecco il rocambolesco finale ad Adelaide e la beffa della gomma esplosa di Nigel. Non era stata una stagione semplice per Prost, con il declino tecnico McLaren e la scomparsa del fratello Daniel malato di cancro alla vigilia del Gran Premio del Portogallo a Estoril. Però nonostante tutto Alain Prost è riuscito a riconfermarsi Campione del Mondo per la seconda volta consecutiva: pensate che non accadeva dalla doppietta di Jack Brabham su Cooper-Climax nel biennio 1959-60!!




"We make history – you only write about it" - Ron Dennis

Citazione di: riccardo il 06 Gennaio 2009, 20:29:38
cerchiamo di toglierci di torno gli avversari senza fare pazzie fra noi, senza sorpassi azzardati e poi ci giochiamo la corsa. Ho detto che andava bene, mi sembrava una cosa ragionevole.

Questa frase racchiude forse la differenza e il rapporto tra Alonso e Hamilton l'anno scorso. Quello che da questa frase mi pare di capire è che ancora prima di qualsiasi avvertimento da parte della squadra c'era un patto tra "uomini d'onore" cosa che l'anno scorso non c'è stata, l'unico patto reciproco che avevano fatto era quello del silenzio reciproco. Il patto tra "uomini d'onore" non poteva esserci perchè uno era un ragazzo-debuttante e l'altro non sapeva e neanche oggi sa, cosa sia l'onore.
Scusatemi l'ot ma non avendo vissuto quell'era posso solo fare confronti più o meno azzeccati con il presente
W la McLaren!!!
W il Re!
W Ron Dennis!                                                            QUELLO CHE NON TI AMMAZZA, TI RENDE PIU' FORTE

Citazione di: Frenkoz il 07 Gennaio 2009, 23:07:26
Scusatemi l'ot ma non avendo vissuto quell'era posso solo fare confronti più o meno azzeccati con il presente

Frenkoz, io che ho vissuto quell'era (avevo 14 anni nel 89) ti posso garantire che il tuo confronto è giustissimo.  Nella lotta Ayrton-Prost, c'era onore tra i nostri piloti. Con Alonso era impossibile che ci sia onore. Perché lui non sa cosa sia l'onore !

Citazione di: Ron-AyrtonXsempre il 07 Gennaio 2009, 23:18:56
Perché lui non sa cosa sia l'onore !

Ben detto. Uno che firma con la McLaren e alla prima gara va a vedere le prove nei box della Renault. Un immaturo.
"I went completely on the inside and overtook the backmarker and at same time overtook the Michael. It was a great overtaking manoeuvre, and I loved it. I'm not sure if the Michael did." M.H.

AmanteMclaren
La differenza tra Alonso e Prost, è che Prost, senza Senna, sarebbe rimasto in McLaren ancora dopo l'89. Alonso, anche senza Hamilton, se ne sarebbe andato a fine 2007.