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McNIK
Citazione di: mauriturbo il 11 Settembre 2009, 23:02:46
Pochissimo tempo fà ho avuto tra le mani la ferrari di gilles protagonista di quell'episodio,tenuta malissimo con le gomme screpolate.

Incredibile come facesse a guidare una creatura di quel genere,all'epoca la williams era di un altro pianeta e noi stavamo per stendere le basi per il primo telaio in carbonio.

Parlo da modenese puro,le creature del mio compaesano Forghieri erano veramente solide ma grezze .

mauri.... Gilles guidava una monoposto dei suoi tempi,non ha fatto nulla di particolare . Lauda l'avrebbe guidata diversamente ma sarebbe arrivato allo scopo ......cioe' vincere o almeno portare punti preziosi .

mauriturbo

McNIK
Citazione di: riccardo il 11 Settembre 2009, 23:12:33
me lo ricordo , qualche post sopra l'ho chiamato allievo il francese, ma Prost aveva sviluppato una dolcezza di guida unica, cosa che gli consentiva di risparmiare la vettura a livelli inimmaginabili all'epoca, senza l'elettronica che ti aggiornava e teneva sotto controllo i parametri.


Ricordo che ho letto al tempo di lauda che quando smontavano il cambio della sua monoposto ,ebbene............si diceva che il cambio era praticamente privo di usure , incredibile ! Pensa che al tempo il cambio era manuale ,quindi piu' soggetto ad essere maltrattato .

Non scrivo cio' x contraddire cio' che hai detto di Prost che io ammiravo e per lui ho tifato ,combattuto tra lui  e Senna ............è stato un bel periodo ,ma era difficile in mclaren ,tifare x un pilota o per la'ltro .

non mi stai contraddicendo , perchè Prost imparò anche quello da Niki.Il mio riferimento è agli anni successivi dove Prost dovette combattere con Ayrton e malgrado lotte serratissime , la sua vettura era sempre perfetta, a differenza dei rosberg dei mansell o dello stesso Ayrton che aveva uno stile di guida più sporco quindi più stressante per la meccanica

McNIK
Citazione di: riccardo il 12 Settembre 2009, 01:21:20
non mi stai contraddicendo , perchè Prost imparò anche quello da Niki.Il mio riferimento è agli anni successivi dove Prost dovette combattere con Ayrton e malgrado lotte serratissime , la sua vettura era sempre perfetta, a differenza dei rosberg dei mansell o dello stesso Ayrton che aveva uno stile di guida più sporco quindi più stressante per la meccanica

D'accordissimo  con te ,ora mi hai chiarito perfettamente la tua opinione . :-)

McNIK
La volta che Villeneuve rischio' di lasciare Ferrari

La volta che Villeneuve rischio' di lasciare Ferrari La stagione 1981 di Gilles Villenueve sara' ricordata come una delle piu' intense della sua carriera. E' vero che poi non ebbe la possibilita' di disputarne molte altre, ma quell'anno Gilles era al suo top.

Non era piu' il pivellino a scuola del maestro Carlos come nel 1978; e nemmeno il fido compagno di squadra disposto ad aiutare l'amicone del campione del mondo 1979 Jody Scheckter; non si trovava piu' fra le mani una macchina, la 312 T5 del 1980, disastrosa, lenta e che torceva a ogni curva come un tubetto di dentrificio.

Per la nuova stagione il nuovo modello sembrava promettere bene: motore turbo, e, tra abolizione delle minigonne e telaio rinnovato, anche una parvenza di tenuta di strada. Perlomeno qualcosa che potesse permettere di rivaleggiare con il resto del plotone.

Qualche soddisfazione infatti arrivo': la Ferrari, e in particolare Villeneuve se la giocava con le altre squadre; anche se le due gemme di quella stagione, in Spagna e a Montecarlo, non poterono comunque fruttargli che un misero settimo posto nella classifica finale del campionato del mondo, e la spiacevole sensazione di aver sprecato un'altra stagione.

In particolare la situazione da quelle due vittorie – la prima ottenuta sorpassando Jones a Montecarlo in un filo di luce che solo lui riusci' a rilevare tra la fiancata della Williams e il guardrail, e l'altra sfruttando l'unica caratteristica positiva della sua Ferrari 126Ck: la potenza pura, quel calcio nella schiena che gli permise di tenersi dietro nel toboga del Jarama una muta di cinque mastini per venti giri e anche piu' – sembra involversi di gara in gara. Per tutta l'estate solo una serie di ritiri avvilenti quasi tutti dovuti alla rottura del motore.

Gilles dopo Monza – ennesima fumata blu davanti ai suoi tifosi – non ce la fa piu'. Per la prima volta dacche' e' iniziata la sua carriera in Formula 1 rilascia tutta una serie di dichiarazioni che non lasciano trasparire nulla di buono per il proseguimento del suo rapporto con la Ferrari.

Il tono e' uno solo – comprensibile comunque: non e' possibile aver buttato via un'altra stagione con questa macchina piena zeppa di problemi, non ho sposato la Ferrari, se qualcuno mi offrisse tanti soldi e una macchina vincente potrei anche andarmene.

Logico che – Gilles e' considerato uno dei migliori anche fra colleghi e addetti ai lavori – qualche team manager faccia un pensierino sull'ipotesi di portarsi in squadra il fenomeno Villeneuve sottraendolo alla "casa madre" Ferrari. Logico che questo pensiero venga alle squadre con maggiori disponibilita' economiche e nessuna paura di scontrarsi con il vecchio. E chi allora se non la Mclaren di Teddy Mayer – ancora per poco- e il novello Team Manager Ron Dennis?

La Mclaren non ha ancora concluso per il ritorno di Lauda in Formula 1, non tutti in squadra sono convinti di quel ritorno, e un pilota di grido come Villeneuve sarebbe una degna alternativa.

Gilles riceve l'abbocco tramite un amico comune qualche giorno prima del Gp di casa sua, Montreal; lui spara alto, qualcosa come 5 milioni di dollari. Viene fissato una specie di incontro nei box durante la pausa delle prove del venerdi'. Anche il caso vuole che i due team siano l'uno di fianco all'altro nella dislocazione nei box.

L'imperativo comunque per tutti e non farsi capire da nessuno.

Inizia Ron Dennis: scrive un 2,5 su una lavagna interna ai box Mclaren, Gilles si sposta un attimo dal suo posto, finge di dare un'occhiata alla macchina bianca e rossa mezza smontata, legge la cifra. Rientra nel suo box, prende un tre dal tabellone di segnalazione dei meccanici, e lo appoggia al muretto che separa i due box. Poi prende anche un 5, e lo affianca.

3,5 milioni di dollari.

Si aspetta la contro proposta di quelli della Mclaren. Marco Piccinini, onnipresente DS Ferrari dai modi ecclesiastici nonche' gran consigliere del vecchio, nota lo strano comportamento di Gilles. Si avvicina, chiede cosa sta succendendo, Villeneuve risponde che e' uno scherzo, Marco ci crede, del resto Gilles ha dei trascorsi con il team Mclaren.

Ron Dennis ci pensa un po' su, dice all'amico comune che puo' andare bene, riferisce anche che Gilles dovra' trovarsi a Losanna il lunedi' successivo nel quartier generale del munifico sponsor tabaccaio per la firma del contratto. Tutto sembra definito.

Fosse stato un altro a quest'ora la storia parlerebbe di Gilles Villeneuve magari campione del mondo con quella Mclaren in ascesa, ma Gilles gia' qualche ora dopo si penti' di star tradendo in quel modo Enzo Ferrari. Lui era fatto cosi', valeva piu' un sorriso e uno sguardo negli occhi che cento contratti, e con Ferrari ce n'erano stati tanti di sguardi e sorrisi.

- Non mi sembra di comportarmi nel modo giusto.

Cosi' gioca al rialzo, ma solo per rendere la cosa piu' complicata del dovuto; la trattativa si ingarbuglia durante il week end, alla fine, con suo grosso sollievo, non se ne fa nulla. Villeneuve rimarra' in Ferrari anche per la stagione 1982.

Per tutta risposta la domenica fara' una gara stratosferica sotto la pioggia e nella nebbia di Montreal, finendo terzo con una macchina che nessun altro pilota di nessun'altra epoca avrebbe saputo portare al traguardo in quel modo, con il muso penzolante, e uno stile che ancora adesso a rivederlo fa venire le lacrime agli occhi.


F1 gran prix.  Sezione "storia".


Ho gia' detto di cosa penso di Gilles, dico soltanto che sono felice che non sia venuto in Mclaren , l'ho ammirato  x la sua fedelta' nei confronti della ferrari che non merita minimamente.


#66
prima pagina del contratto tra Gilles e la McLaren



http://www.motorsportmagazine.com/2012/08/29/formula-1-contracts-then-and-now/
W la McLaren!!!
W il Re!
W Ron Dennis!                                                            QUELLO CHE NON TI AMMAZZA, TI RENDE PIU' FORTE

31 anni oggi...ma quanto passa il tempo!?!?...il ricordo no.



Foto presa da un altro sito...ma è troppo bella e struggente.

A me piace ricordarmelo così.


Gilles l'unico pilota che ho tifato


:'( :'( :'( :'( :'(
paolo zanoni

Cacchio se passa il tempo...oggi sono 32.
Non ho mai tifato Villeneuve,ma i gp con lui non erano noiosi.

Secondo me è sbagliato dire che era il contrario di Senna. Gilles, quando voleva vincere, era perfetto. Le sue 2 vittorie del 1981 lo dimostrano. Per tutto il resto andava oltre il concetto di pilota. Ecco, semmai Gilles era il contrario del suo predecessore: Lauda.
Che dire, a me piacciono di più i piloti spettacolari ma poco vincenti che quelli perfetti e stravincenti.

Gilles amava il pubblico e dare spettacolo, diceva che si corre per chi guarda le corse, perciò bisogna far emozionare. Sicuramente l'aver corso in Ferrari ed aver emozionato ha aiutato la leggenda a rimanere indelbile per sempre, però non ricordo piloti che hanno dato tanto spettacolo quanto lui.



#72
Citazione di: Nikko il 08 Maggio 2014, 17:38:14

Che dire, a me piacciono di più i piloti spettacolari ma poco vincenti che quelli perfetti e stravincenti.


quoto al 300%, W i Villeneuve e gli Hamilton ʍ i Lauda e i Vettel!!

Le corse si guardano per divertimento, per esaltarsi nei sorpassi e nelle staccate, nel gesto folle, non per la vittoria fine a se' stessa, almeno io la vedo cosi'

p.s. non voglio paragonare lewis a gilles, piloti e personaggi molto molto diversi, pero' se devo identificare un pilota spettacolare negli ultimi 10 anni di F1, per quanto possibile con le F1 moderne, dico Lewis ed e' per questo che lo tifo e sempre lo tifero'

Citazione di: Nikko il 08 Maggio 2014, 17:38:14
Secondo me è sbagliato dire che era il contrario di Senna. Gilles, quando voleva vincere, era perfetto. Le sue 2 vittorie del 1981 lo dimostrano. Per tutto il resto andava oltre il concetto di pilota. Ecco, semmai Gilles era il contrario del suo predecessore: Lauda.
Che dire, a me piacciono di più i piloti spettacolari ma poco vincenti che quelli perfetti e stravincenti.

Gilles amava il pubblico e dare spettacolo, diceva che si corre per chi guarda le corse, perciò bisogna far emozionare. Sicuramente l'aver corso in Ferrari ed aver emozionato ha aiutato la leggenda a rimanere indelbile per sempre, però non ricordo piloti che hanno dato tanto spettacolo quanto lui.



STRAQUOTONE  :-appl :-appl :-appl :-appl :-appl :-appl :-appl
paolo zanoni

Nel ricordarlo, mi aggrego a voi. Meglio lo spettacolo, ad occhi chiusi. I record sì sono belli e tutto quanto, ma il 99% di essi sono frutto di auto nettamente superiori. Il pilota che fa spettacolo lo fa sempre, anche sulla Toleman.