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mauriturbo
Non credo......indipendentemente da quello che fece la ferrari verso il proprio pilota bisogna ricordare che nello scontro diretto non c'era storia.

In giappone durante le prove si ebbe la prova della differenza di "spessore" tra i due.


Un' ombra su Schumacher Sconfitto ma contento

Repubblica — 02 novembre 1999   pagina 52   sezione: SPORT
SUZUKA - Una risata in sala stampa quando Michael Schumacher ha lasciato andare via Hakkinen alla partenza del Gp del Giappone. Una risata in tutte le lingue. Ridacchiavano i finlandesi dandosi di gomito. Sorridevano i giapponesi che pure sembrano così lontani dai veleni e dai sospetti della F1. Insomma, avevano intuito tutti che forse l' aveva fatto apposta a partir male per non far vincere il mondiale a Irvine. Era da sabato, dopo le splendide qualifiche di Schumi, che nel paddock molti si interrogavano: quale sarà adesso il "trappolone" per non far vincere Eddie? Sembrava tutto fin troppo chiaro già dal giorno prima. Perché era nell' aria questa trappola? Perché da troppo tempo tutto congiurava per far pensare ad una fine così. L' incidente di Schumi l' 11 luglio in Inghilterra era stato grave, certamente, ma non così grave come è capitato ad altri piloti rientrati abbastanza rapidamente in attività senza tanti rinvii e tanti misteri. Tra Italia e Germania, tra Ferrari e pilota le polemiche cominciarono a rimbalzare come palline di gomma. Potrebbe tornare a Budapest fu la prima di queste palline. No, non torna. Potrebbe tornare in Belgio a fine agosto. Neanche questo. Anzi, Schumi sembrava sempre più grave. Chiodi, placche, altre fratture, e poi alla fine sbuca anche una ferita al tallone di cui non si sapeva niente. Schumi si fa vedere in tv con la gamba stesa. Non si fa a tempo a digerire queste immagini con parole di compassione per il Grande invalido che eccolo riapparire in Costa Azzurra come se niente fosse. Lui forse crede di poter fare tutto alla chetichella e invece i fotografi lo seguono, lo braccano. E appaiono altre immagini tutt' altro che sconfortanti sul grande infortunato. Va in bicicletta, va in barca a vela, che tra rollìo e beccheggio non è proprio la cosa più adatta per chi ha (pare) una gamba di legno. Va a comprarsi delle scarpine di lusso (in pelle di Irvine?) e di che misura se il tallone è grosso così, come una mela? Accavalla perfino il prezioso garretto fratturato nel negozio. Tanto male non sembra che stia. Ma i medici aspettano, sono prudenti, giustamente. E aspettiamo tutti che si decida. Lo fa, al Mugello, dopo ferragosto e va anche fuori pista, la gamba non gli fa più male, dice. E tutti sperano in un pronto ritorno che aiuti Irvine e la Ferrari a vincere questo benedetto titolo piloti che manca da vent' anni. Si fanno vivi i medici e dicono: puoi correre. Meno male, finalmente. Invece va a Monza e la gamba gli rifà male. Colpa, stavolta, dell' asfalto. Niente Gp d' Italia. Ci si aggrappa al Gp. d' Europa di fine settembre. Andrebbe ancora bene per "dare una mano" al titolo piloti. Dell' altro titolino, quello dei costruttori, nessuno parla. Mika Salo, il sostituto di Schumi, ha fatto qualche punto ma non così tanti da far sperare nell' altra vittoria. Perfino l' avvocato Agnelli aveva detto: tornerà a Monza, me l' hanno assicurato i medici. Ma ormai anche i medici sono fuori gioco. Il caso Schumi sembra diretto da un regista fantasma che ogni giorno cambia idea. Passano sette gran premi senza di lui. Un bel guaio, che forse non è dovuto solo alla frattura. Rientra in Malesia a metà ottobre e fa cose da pazzi, mai vista una sua gara così bella. Meglio tardi che mai. Ma che sia Irvine a vincere un titolo che lui insegue invano da quattro anni per la Ferrari, non gli va giù. Lo dice anche a denti stretti, ma promette che "darà una mano". E questa mano si presenta come una bacchetta magica all' ultima gara quando Irvine e la Ferrari hanno bisogno non più di una mano ma di due. E lui ne dà una sola alla Ferrari, la più piccola, perché a Irvine invece dà una bella pedata. E il giorno prima, sprezzante, aveva finanche detto che a meritare il mondiale più di Eddie erano suo fratello Ralf e Frantzen. Ma come si fa? Come si può? Con tutto quel che costa? Con una Ferrari aggrappata a lui disperatamente? Arrangiatevi, sembra essere la sua risposta. E poi a fare festa alla McLaren. A ubriacarsi, lui che fa sempre finta di bere succo di mela. Ad abbracciare Ron Dennis: ma fino a una settimana fa il patron della McLaren non era il grande pugnalatore a tradimento della Ferrari? Mah! Come si fa a non nutrire qualche sospetto? - dal nostro inviato CARLO MARINCOVICH


Irvine, il sogno infranto Speravo nel miracolo

Repubblica — 01 novembre 1999   pagina 6   sezione: SPORT
SUZUKA - Kathleen Irvine sussulta. Sonia, la figlia, la sorella di Eddie, le afferra la mano. La stringe. Mamma, coraggio, Eddie ce le farà. Chissà. Sugli spalti delle tribune tante bandiere per la Ferrari. Nessuna per Irvine. Oggi Eddie sta bussando alla porta del sogno: "E' come sapere che sta per passare il treno della vita. E tu sei in stazione ad aspettarlo", confida più tardi. Quel treno non si è fermato. L' hai visto passar via. Peccato, Irvine-san. E' andata male: "50 e 50, le mie probabilità", avevi detto sabato dopo il pauroso incidente in qualifica che poteva costarti ben peggio di un contraccolpo al collo. Ti è toccata la metà perdente. Hai gli occhi umidi. Significa che in fondo ci credevi, a quel titolo. Adesso, resisti cocciuto agli assalti del groppo in gola. Serri le labbra, hai la faccia di un cane bastonato. Un irlandese non piangerebbe mai davanti davanti alle telecamere, come fa Hakkinen. Anche un irlandese che ama l' Italia e i suoi spaghetti ma li condisce con il cocomero: "Avevo qualche opportunità. Mi è mancato qualche punto, dove li ho persi?", non ti consola far l' elenco dei Gp indiziati di reato: la terza ruota che latita al pit stop del Nurburbring; Magny Cours, quando devi fare strada a Schumacher; Monza con Salo che è terzo e tu resti appena sesto, "abbiamo fatto il nostro meglio. Ma io non potevo battere Hakkinen. Non era quello il mio compito. Dovevo arrivare quarto. Dovevo cercare di battere Coulthard. Sono arrivato terzo. Hakkinen invece ha fatto una gara fantastica". Pausa. "Fin dal primo metro". Ahi. Polemica? Flash back. Anzi, no. E' Irvine- san che racconta. Lo risenti, il rombo di tutti i motori. Li rivedi, i semafori ancora rossi. E Mamma Kathleen che chiude gli occhi. E Sonia che la stringe a sé. Il semaforo si spegne. Via! Schumacher stenta: partenza loffia. Hakkinen l' infilza sulla destra. Irvine è invece un razzo. Frentzen e Coulthard lo chiudono: "Fuck you!", grida nel casco Eddie, "quei due lo fanno sempre appena possono. Sapevamo che ci sarebbero stati dei giochini, pur di fregarci". Eddie sterza. Supera di rabbia e di cavalli Coulthard e Frentzen, non Panis. Così, prima curva e il sogno di Eddie sfuma come il colore del cielo di Suzuka. Commenta: "Io sono partito bene. Schumi è partito male". Chiuso il discorso. Chiuso? "Ecco", dice Eddie ora che tutto è finito, "ecco io non penserò che a quella prima maledetta curva, a mia madre che ci sperava con tutto il cuore, a mio padre Edmund che mi ha fatto innammorare delle macchine, agli amici d' Irlanda e anche a me stesso". Sospira, lo sguardo vaga altrove: "Prima di venir qua ero abbastanza fiducioso. Poi le cose non sono andate come speravamo. L' incidente in qualifica mi ha impedito di essere in seconda fila davanti a Coulthard. So che Schumacher e Hakkinen sono molto più veloci di me, ma avevo l' opportunità di diventare io il campione del mondo. Speravo in una delle solite magìe di Schumacher. Ma Schumi non ce l' ha fatta a battere Mika". Adesso, non venite a dirmi che questi sono stati i giorni più belli della mia vita. Sono stati i giorni più cattivi: "Andava troppo forte, Hakkinen. Anche per Schumacher. Ma non ho nulla di cui lamentarmi: Michael ha fatto il possibile per me". Per quattro giri e 23 chilometri e mezzo il destino beffardo lo ha persino menato per il naso: 18 giro, pit stop di Hakkinen, Schumacher è primo, lui è quarto. Cioè campione del mondo se le cose fossero restate così: "Ma io non ci ho pensato neanche un istante che stavo guidando da campione. Non credo ai piazzamenti virtuali. Dopo, è toccato a me di rientrare ai box. E tutto è ritornato come prima. Devo essere sincero: non sarei mai riuscito a battere l' Hakkinen di oggi. Quello era il lavoro di Michael. Un lavoro difficile. Specie con Hakkinen che quando è sottoposto al massimo della pressione reagisce dando sempre il meglio di se stesso". Mentre Irvine-san? "Non ho perso il titolo per la pressione psicologica. Conosco pressioni peggiori. Non sapete cosa vuol dire avere Hakkinen nel c*lo". Beh, resta il titolo mondiale costruttori: una consolazione? "Non direi. Non lo è per me. Non lo è neanche per la Ferrari. Non prendiamoci per i fondelli, lo sappiamo tutti che è così. E' bello che almeno questo non sia finito in mano a Ron Dennis, alla McLaren...". La notte cala rapida come la mannaia del bo*a, sul circuito di Suzuka. I team stanno smantellando i box. I tedeschi della Mercedes festeggiano rumorosamente. I meccanici della Ferrari sgombrano malinconici. Irvine-san pensa a due mesi di vacanza. Sidney, Roma, la barca. "Questa corsa? Uff: alla fine onestamente mi stavo persino annoiando, non potevo far altro che sperare che accadesse qualcosa a Mika. Spiavo gli schermi giganti, in attesa di una fumata bianca...". Un motore rotto. Un' uscita di pista. Viva la sincerità. Il Dopo-Irvine è un dire e non dire. Schumacher è stato bravo, ma quella partenza... Non recrimino nulla, ma se devo ripercorrere mentalmente i Gp che hanno preceduto Suzuka, allora "ho perso il titolo in tutti quei posti dove abbiamo perso punti, dove ci sono stati errori", per non contare "i servizi che ho reso a Schumacher". Sfortuna e fortuna, si sono ripartite, o no? "Non lo nego. Pure quelli della McLaren sono stati sfortunati. Se non avessimo eseguito certe strategie, sarebbe tutto diverso. Oggi possiamo dire che la Francia ci è costato il titolo piloti, arriva sestoma è così che la Ferrari gestisce la squadra...". In Francia, quando Irvine fu costretto a farsi da parte (era quinto, finì sesto) per lasciar passare Schumacher. D' altra parte, questi erano i ruoli assegnati in scuderia: "Però è anche vero che Schumi mi ha fatto vincere in Malesia. Dico questo: è sbagliato guardare indietro. Devi accettare le cose come sono andate. Altrimenti non ti libererai più dai rimpianti". Ma è duro lo stesso ingoiare il rospo: "Anche Mika ha fatto tanti errori. Però lui non ha perso il campionato. Io sì". "Sono orgogliosa lo stesso di Eddie, dei miei figli", dice intanto mamma Kathleen che ha scacciato depressione e delusione. E' gente semplice, gli Irvine. Molto uniti: i genitori di Eddie sono assieme da 36 anni, sembrano sposini al loro viaggio di nozze, sprizzano simpatìa e cordialità. Si sforzano di sorridere, perché non ci si deve mai arrendere ai momenti brutti, si deve sempre pensare che domani sarà meglio: "Così è la vita", spiega lei. "Così va la vita", ripete Irvine-san. Ora Ferrari addio, l' aspetta la Jaguar. - dal nostro inviato LEONARDO COEN


ahah me lo ricordo il tedesco alla nostra festa!
W la McLaren!!!
W il Re!
W Ron Dennis!                                                            QUELLO CHE NON TI AMMAZZA, TI RENDE PIU' FORTE

posso dire una cosa che risulterà impopolare? la dico...


Schumacher ha fatto bene, io al suo posto avrei fatto lo stesso.


Ecco l'ho detto.


Come andò? Ecco una rivelazione velenosa: "Sapevamo che la nostra macchina non era buona come la McLaren. E non appena Michael uscì di scena la Ferrari capì di aver perso l'elemento determinante. Così smise di fare ricerca sulla macchina di quell'anno. E inizò a sviluppare quella dell'anno successivo, che infatti sarebbe stata molto buona. Dal punto di vista della Ferrari era tutto logico. Quello che mi ha veramente seccato è stato continuare a correre per i collaudi quando non c'era niente da collaudare. Era solo un'operazione di relazioni pubbliche, così davano l'impressione di aiutare Irvine a vincere il mondiale".
intrevista a irvine 12/06/2009
http://www.repubblica.it/2009/03/sport/formulauno/8gp-inghilterra/intervista-irvine/intervista-irvine.html?ref=search

Schumacher, ultimo affondo Per Irvine non mi dispiace

Repubblica — 06 novembre 1999   pagina 49   sezione: SPORT
BERLINO - "Non è un mistero che non mi dispiaccia poi molto se Irvine non è diventato campione del mondo. E quanto ai giornali italiani, non li considero più e non li prendo più sul serio: con i loro pesanti e menzogneri attacchi contro di me hanno perso ogni dignità e credibilità". Così parla Michael Schumacher. In una conferenza stampa tenuta ieri a Stoccarda - la città della Mercedes - il pilota tedesco della Ferrari si è lanciato in una serie di velenosi, durissimi attacchi contro i media italiani e, quel che è più singolare, ha pronunciato battute trasversali e acide contro il suo compagno di scuderia. Mitigandole parzialmente in serata: "Se Irvine voleva conquistare il titolo mondiale doveva essere in primo luogo lui a vincere a Suzuka e non io per lui. In Giappone ho fatto tutto quanto potevo, ma la mia auto non era così forte". La Ferrari, ovviamente, ha preso posizione, spiegando che il suo pilota "si assume le responsabilità di quanto dichiarato o non dichiarato durante la conferenza stampa". Schumacher non ha mancato di fare nuovi complimenti al rivale finlandese Mika Hakkinen, il campione mondiale che ha vinto con la McLaren-Mercedes: "Anche l' anno prossimo - ha sottolineato Schumacher - è lui il concorrente più pericoloso da battere". E' una raffica di attacchi, una sequela di frasi implicite ma aggressive che qui e là sembrano tradire voglia di ripicca se non di vendetta. Non sono bastate le polemiche sulla sua partenza sbagliata al gran premio del Giappone, non sono bastati nemmeno i dissapori per i brindisi con gli altri piloti tedeschi alla loro festa di fine campionato dopo la vittoria di Hakkinen. Schumacher ieri ci ha tenuto, rispondendo al fuoco di fila di domande, a ribadire che non si sente molto triste per l' esito della Formula uno ' 99. "Non è un segreto che non mi sento né mi sono sentito troppo deluso per il fatto che non è toccato a Eddie Irvine diventare campione mondiale quest' anno", ha insistito Schumi. E ha aggiunto: "Nel nuovo millennio, voglio riuscire io a diventare campione del mondo al volante di una Ferrari. E proprio in vista di questo traguardo che mi sono posto, avrei voluto con ogni forza vincere al gran premio di Suzuka. Sarebbe stata una grande motivazione, una forte spinta per me e per tutta la scuderia a lavorare al meglio durante la stagione preparatoria invernale, di qui all' inizio del campionato del Duemila", ha aggiunto. Per questo - continua il pilota di Kerpen - "trovo ingiusta e sbagliata l' ondata di dure critiche della stampa italiana. Ormai ho deciso di non prendere più sul serio i media italiani, con la loro campagna contro di me hanno distrutto da soli la loro credibilità". A Schumacher insomma non piace essere criticato. Egli tace - evidentemente per non bruciarsi il terreno sotto i piedi col pubblico tedesco - sul fatto che critiche molto simili a quelle dei media italiani, per il suo comportamento a Suzuka, gli sono state mosse dalla stampa tedesca. E' stata una fonte non sospetta quale il quotidiano popolare Bild a denunciare in prima pagina la stranezza dei sorrisi e delle bevute insieme al team Mercedes. "Io finora ho sempre fatto il massimo per la Ferrari e continuerò cosi", ha aggiunto come per difendersi. "Il mio grande obiettivo resta dare un mondiale alla Ferrari", il primo mondiale dopo quello vinto da Jody Scheckter nel ' 79. A Stoccarda Schumacher ha firmato il nuovo, ricco contratto di sponsorizzazione: sul berretto rosso del pilota da oggi ci sarà l' emblema della Deutsche Vermoegensberatung AG, una grossa società di gestione dei patrimoni. Ai 55 milioni di marchi annui versatogli da Ferrari Schumacher aggiungerà così altri 22 milioni di marchi l' anno. Un contratto miliardario in più, che Schumacher - facendo forse finta di dimenticarlo - intasca grazie al visibile, mediatico impegno con Maranello. - dal nostro corrispondente ANDREA TARQUINI

Citazione di: riccardo il 05 Settembre 2009, 14:55:39

Come andò? Ecco una rivelazione velenosa: "Sapevamo che la nostra macchina non era buona come la McLaren. E non appena Michael uscì di scena la Ferrari capì di aver perso l'elemento determinante. Così smise di fare ricerca sulla macchina di quell'anno. E inizò a sviluppare quella dell'anno successivo, che infatti sarebbe stata molto buona. Dal punto di vista della Ferrari era tutto logico. Quello che mi ha veramente seccato è stato continuare a correre per i collaudi quando non c'era niente da collaudare. Era solo un'operazione di relazioni pubbliche, così davano l'impressione di aiutare Irvine a vincere il mondiale".
intrevista a irvine 12/06/2009
http://www.repubblica.it/2009/03/sport/formulauno/8gp-inghilterra/intervista-irvine/intervista-irvine.html?ref=search


ecco appunto, pensate se schumacher non si fosse fatto male...
1) ci sarebbe stato lui (e non irvine) a lottare per il titolo
2) avrebbero sviluppato l'auto...

visto che, con una macchina senza sviluppo IRVINE (non jim clark) è arrivato a 2 punti da hakkinen, quante possibilità avrebbe avuto hakkinen di vincere il mondiale nel 99 in quel caso?
secondo me poche...

cmq mi spiego per ciò che ho scritto prima,  schumacher secondo me, ha fatto bene dal suo punto di vista, non in assoluto

#443
la McLaren , malgrado Jo Ramirez nel suo libro abbia detto il contrario, dopo l'uscita del tedesco si rilassò parecchio, pensando di averlo in tasca il mondiale, che non sviluppassero non ci credo, piuttosto che non dessero materiale nuovo a irvine si

altro aritcolo divertente:

Scelgo io, non Michael

Repubblica — 11 luglio 1999   pagina 36   sezione: SPORT
SILVERSTONE (c.m.) - Allegro, più o meno scapolo, il Presidente della Ferrari, Luca Montezemolo, si affanna ad abbracciare tutte le belle donne del paddock. Per la verita sono esse, australiane, canadesi, irlandesi, svizzere che corrono a baciarlo. Ma qui incombe il tormentone Irvine-Barrichello e tra un bacio e l' altro di alcune stangone infinite non riesce a sottrarsi alle domande. Presidente, quando finirà questo ritornello sul prossimo pilota Ferrari? "Spero prima possibile, ma ci sono tante cose da vedere, da valutare". Scusi, ma può dire almeno la ragione per cui "bisogna" mandare via Irvine? "Prima lo dipingevate come inutile e poi come indispensabile... Ci sono ragioni per tenerlo e ragioni per lasciarlo andare". Vediamone qualcuna... "Irvine è arrivato alla Ferrari per fare da seconda guida a Schumacher o, come ho letto sui giornali, per fargli da cameriere. Non è una vergogna, e lui lo ha fatto bene, con efficienza, con grande professionalità. Poi, grazie anche al fatto che noi gli abbiamo dato una macchina migliore, lui ha cominciato a fare dei buoni risultati e a nutrire delle ambizioni più consistenti: giustissimamente, s' intende. E' bello avere ambizioni. E poi la squadra". Perché, è la squadra che non lo vuole più? "No, voglio dire che in oltre tre anni lui si è affiatato benissimo con la squadra, nel lavoro, nei rapporti personali e queste sono cose che pesano, che valgono. Per contro bisogna anche vedere se e fino a che punto le sue motivazioni sono ancora forti, insomma bisogna valutare, insieme a lui, tante cose. Non c' è fretta, vedremo". E così impossibile accontentare Irvine in queste sue giuste ambizioni? "Lui è arrivato sapendo di dover fare il secondo e in tre anni è andato mi pare tre volte davanti a Schumacher: insomma, i risultati conteranno pure qualcosa?". Sì, ma piace tanto all' Avvocato Agnelli. "E' vero, è il suo sponsor principale, ma bisogna valutare tante cose...". E Barrichello cos' ha che va bene o non va bene? "Sicuramente è un bravo pilota, veloce mi dicono, ma ce ne sono tanti veloci. Io ho parlato con lui l' ultima volta dieci mesi fa, poi non l' ho più visto. E se devo essere sincero, avrei preferito che quelle cose che ha detto alla stampa ("voglio essere alla pari con Schumi", ndr) le avesse dette a me in privato, ma... Del resto anche Irvine ne dice tante di cose a voi giornalisti. Bisogna vedere, valutare con calma, in ogni caso la decisione la prenderò io e basta. L' annuncio sarà dato prima di Monza, è una tradizione". Beh, Barrichello almeno ha un vantaggio: che parla bene l' italiano e renderebbe più agile la comunicazione della Ferrari che oggi è un po' farraginosa con quei due. "Ci saranno grosse novità a breve, ve lo assicuro. Per esempio: tra non molto Schumacher parlerà direttamente con voi in italiano e così scoprirete un' altra persona. E se non succederà scrivete pure che Montezemolo non conta nulla dentro la Ferrari". Sperava in una pole position di Schumi? "Sperare si può sempre, ma onestamente questa è la pista della McLaren, è la sua base storica, è chiaro che qui vanno forte e lo sapevamo. Ma per noi va benissimo partire in prima fila perché questo è un tracciato difficile e proprio la partenza potrebbe rivelarsi decisiva. Se devo essere sincero mi piacerebbe molto domenica pomeriggio ripartire con una vittoria in tasca, e sapete perché? Perché festeggiamo il centenario Fiat, ma anche il trentennale della Fiat entrata nella Ferrari e al gran galà di domenica sera mi piacerebbe portare in regalo alla Fiat questa vittoria. Io ci ho sempre tenuto ad avere sulle nostre macchine da corsa il loro marchio perché sono due storie molto legate, molto unite e sentite". - dal nostro inviato

lion l'incidente del tedesco ha fatto perdere concentrazione alla McLaren...a Woking pensavano d'aver già vinto probabilmente...si trattò di errori da mancanza di concentrazione perchè la macchina migliore era la nostra...non ci fu un GP dove non eravamo competitivi...eravamo la squadra da battere ovunque per tutto l'anno...andatevi a rivedere le gare di quell'anno per piacere...
NOI FACCIAMO LA STORIA, VOI LA RACCONTATE SOLTANTO (Ron Dennis ai giornalisti 1989)

Citazione di: riccardo il 05 Settembre 2009, 15:27:42
la McLaren , malgrado Jo Ramirez nel suo libro abbia detto il contrario, dopo l'uscita del tedesco si rilassòparecchio, pensando di averlo in tasca il mondiale, che non sviluppassero non ci credo, piuttosto che non dessero mareriale nuovo a irvine si

altro aritcolo divertente:

Scelgo io, non Michael

Repubblica — 11 luglio 1999   pagina 36   sezione: SPORT
SILVERSTONE (c.m.) - Allegro, più o meno scapolo, il Presidente della Ferrari, Luca Montezemolo, si affanna ad abbracciare tutte le belle donne del paddock. Per la verita sono esse, australiane, canadesi, irlandesi, svizzere che corrono a baciarlo. Ma qui incombe il tormentone Irvine-Barrichello e tra un bacio e l' altro di alcune stangone infinite non riesce a sottrarsi alle domande. Presidente, quando finirà questo ritornello sul prossimo pilota Ferrari? "Spero prima possibile, ma ci sono tante cose da vedere, da valutare". Scusi, ma può dire almeno la ragione per cui "bisogna" mandare via Irvine? "Prima lo dipingevate come inutile e poi come indispensabile... Ci sono ragioni per tenerlo e ragioni per lasciarlo andare". Vediamone qualcuna... "Irvine è arrivato alla Ferrari per fare da seconda guida a Schumacher o, come ho letto sui giornali, per fargli da cameriere. Non è una vergogna, e lui lo ha fatto bene, con efficienza, con grande professionalità. Poi, grazie anche al fatto che noi gli abbiamo dato una macchina migliore, lui ha cominciato a fare dei buoni risultati e a nutrire delle ambizioni più consistenti: giustissimamente, s' intende. E' bello avere ambizioni. E poi la squadra". Perché, è la squadra che non lo vuole più? "No, voglio dire che in oltre tre anni lui si è affiatato benissimo con la squadra, nel lavoro, nei rapporti personali e queste sono cose che pesano, che valgono. Per contro bisogna anche vedere se e fino a che punto le sue motivazioni sono ancora forti, insomma bisogna valutare, insieme a lui, tante cose. Non c' è fretta, vedremo". E così impossibile accontentare Irvine in queste sue giuste ambizioni? "Lui è arrivato sapendo di dover fare il secondo e in tre anni è andato mi pare tre volte davanti a Schumacher: insomma, i risultati conteranno pure qualcosa?". Sì, ma piace tanto all' Avvocato Agnelli. "E' vero, è il suo sponsor principale, ma bisogna valutare tante cose...". E Barrichello cos' ha che va bene o non va bene? "Sicuramente è un bravo pilota, veloce mi dicono, ma ce ne sono tanti veloci. Io ho parlato con lui l' ultima volta dieci mesi fa, poi non l' ho più visto. E se devo essere sincero, avrei preferito che quelle cose che ha detto alla stampa ("voglio essere alla pari con Schumi", ndr) le avesse dette a me in privato, ma... Del resto anche Irvine ne dice tante di cose a voi giornalisti. Bisogna vedere, valutare con calma, in ogni caso la decisione la prenderò io e basta. L' annuncio sarà dato prima di Monza, è una tradizione". Beh, Barrichello almeno ha un vantaggio: che parla bene l' italiano e renderebbe più agile la comunicazione della Ferrari che oggi è un po' farraginosa con quei due. "Ci saranno grosse novità a breve, ve lo assicuro. Per esempio: tra non molto Schumacher parlerà direttamente con voi in italiano e così scoprirete un' altra persona. E se non succederà scrivete pure che Montezemolo non conta nulla dentro la Ferrari". Sperava in una pole position di Schumi? "Sperare si può sempre, ma onestamente questa è la pista della McLaren, è la sua base storica, è chiaro che qui vanno forte e lo sapevamo. Ma per noi va benissimo partire in prima fila perché questo è un tracciato difficile e proprio la partenza potrebbe rivelarsi decisiva. Se devo essere sincero mi piacerebbe molto domenica pomeriggio ripartire con una vittoria in tasca, e sapete perché? Perché festeggiamo il centenario Fiat, ma anche il trentennale della Fiat entrata nella Ferrari e al gran galà di domenica sera mi piacerebbe portare in regalo alla Fiat questa vittoria. Io ci ho sempre tenuto ad avere sulle nostre macchine da corsa il loro marchio perché sono due storie molto legate, molto unite e sentite". - dal nostro inviato
ok montezemolo non conta nulla!!! NON CONTA NULLAAAAAAAA!!!!!!  :-ahah :-ahah :-ahah :-ahah :-ahah :-ahah
NOI FACCIAMO LA STORIA, VOI LA RACCONTATE SOLTANTO (Ron Dennis ai giornalisti 1989)

Citazione di: Illmor87 il 05 Settembre 2009, 15:32:11
lion l'incidente del tedesco ha fatto perdere concentrazione alla McLaren...a Woking pensavano d'aver già vinto probabilmente...si trattò di errori da mancanza di concentrazione perchè la macchina migliore era la nostra...non ci fu un GP dove non eravamo competitivi...eravamo la squadra da battere ovunque per tutto l'anno...andatevi a rivedere le gare di quell'anno per piacere...

Quoto in toto. Molti dimenticano che il Gesù Cristo della Malthouse aveva 8 punti di vantaggio quando il tedesco si è spezzato la gambina. La MP4/14 è rimasta in ogni caso la più performante durante tutto l'anno. Hakkinen ha avuto degli imprevisti molto sfortunati tutto qua.
"I went completely on the inside and overtook the backmarker and at same time overtook the Michael. It was a great overtaking manoeuvre, and I loved it. I'm not sure if the Michael did." M.H.

Citazione di: liongalahad il 05 Settembre 2009, 14:49:20
posso dire una cosa che risulterà impopolare? la dico...


Schumacher ha fatto bene, io al suo posto avrei fatto lo stesso.


Ecco l'ho detto.

ma pure io! Però lui  dopo 20 anni di astinenza rossa andava quasi a letto con il nemico, e tutti i media lo insultarono!
W la McLaren!!!
W il Re!
W Ron Dennis!                                                            QUELLO CHE NON TI AMMAZZA, TI RENDE PIU' FORTE

Beh, resta il titolo mondiale costruttori: una consolazione? "Non direi. Non lo è per me. Non lo è neanche per la Ferrari. Non prendiamoci per i fondelli, lo sappiamo tutti che è così."
                                                                                                                                                                                                                            Eddie Irvine

:-ahah :-ahah :-ahah :-ahah :-ahah :-ahah :-ahah :-ahah :-ahah :-ahah :-ahah :-ahah
capito montezemolo???????????????????  :-ahah :-ahah :-ahah :-ahah :-ahah :-ahah
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Citazione di: Frenkoz il 05 Settembre 2009, 15:38:52
Citazione di: liongalahad il 05 Settembre 2009, 14:49:20
posso dire una cosa che risulterà impopolare? la dico...


Schumacher ha fatto bene, io al suo posto avrei fatto lo stesso.


Ecco l'ho detto.

ma pure io! Però lui  dopo 20 anni di astinenza rossa andava quasi a letto con il nemico, e tutti i media lo insultarono!
già e poi mi parlano di squadra ferrari paragonata a una famiglia...che valori...
NOI FACCIAMO LA STORIA, VOI LA RACCONTATE SOLTANTO (Ron Dennis ai giornalisti 1989)