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Si, ricercando è giusto... Allora avevo frainteso quel "pilota n.3" nella scheda dei piloti 1999 in Ferrari

#317
Ragazzi...il Santo Giorno si avvicina.

Stasera festeggio con frittatona di cipolle, birra gelata e rutto libero. Seguirà il megaveglione fino a mezzanotte con i lumini accesi posti accanto alla santa MP4/14. Siete tutti invitati perchè a quell'ora aprirò un post che tutti quanti qui dentro dovrete sapere a memoria, perchè dopo vi interrogo. Soprattutto i ferraristi interrogo.

A dopo... :-ok
"I went completely on the inside and overtook the backmarker and at same time overtook the Michael. It was a great overtaking manoeuvre, and I loved it. I'm not sure if the Michael did." M.H.

Wow Giorgio !!! ma é la serata romantica che ho sempre sognato !!!
Studio, studio, lo prometto...  Io mi dedico alla macumba "emiliano-romagnola". See you later!
( interrogazione a quiz ? )

#319
RICORRE OGGI LA XL GIORNATA MONDIALE DI MIKA HAKKINEN


Mika Pauli Hakkinen nasce il 28 settembre di 39 anni fa a Vantaa nella periferia di Helsinki

Da subito il Finlandese Volante mostra eccellenti risultati andando a mettere in fila cinque titoli nazionali di kart, due titoli di Formula Ford, il titolo europeo di Formula Opel-Lotus e il titolo inglese di Formula 3.


Gp Macau 1990: Hakkinen vince una manche dello storico GP di Macau e in una delle tappe proprio Schumacher, quello che diventerà l'avversario della sua vita, lo manda fuori pista con una manovra poco sportiva. Schumacher afferma di non aver visto niente, ma pochi giorni dopo ammette l'intenzionalità. Hakkinen non si dimenticherà mai di questo sgarbo. Intanto oltre a lui la Finlandia sforna altri piloti, tra cui Mika Salo: i due però non saranno mai amici.



Con gli ottimi risultati conseguiti nelle Formule minori Hakkinen riesce finalmente a debuttare nella massima serie automobilistica al GP degli Stati Uniti 1991 alla guida della leggendaria Lotus: la sua gara però si concluderà con il ritiro al 59° giro.

Nella stagione successiva il 1992 Hakkinen andrà a cogliere punti fondamentali per la squadra inglese ormai in crisi profonda. È un pilota taciturno, riflessivo, non parla quasi mai, veloce, ma a volte commette anche degli errori abbastanza grossolani.

La stampa comincia a notarlo, ma il finlandese, schivo già di suo, compie una delle azioni più importanti della sua vita, una scelta che lo influenzerà per tutta la sua carriera, una scelta da molti giudicata strana e bizzarra: anzichè continuare a combattere in pista, come sognano tutti i debuttanti, farà il collaudatore della McLaren di Ron Dennis, che intuisce il suo straordinario talento. I giornalisti parlano di contratto breve, uno o due anni al massimo. In realtà Hakkinen dal sedile della sua McLaren non scenderà mai più.

Addirittura nel 1993 Mika ha l'occasione di sostituire la delusione Andretti nelle ultime tre gare rimanenti della stagione e stupisce tutti subito all'esordio andando a qualificarsi davanti al grande Maestro Senna. Il brasiliano è sconvolto, va immediatamente da Dennis chiedendo come sia possibile una cosa del genere, prende Hakkinen in disparte e gli dice:"Ma tu lo sai io quanti titoli ho vinto?" Hakkinen sorride beffardamente, in cuor suo capisce di essere un pilota veloce".


La foto del primo GP di Hakkinen con la McLaren, GP Portogallo 1993. I suoi mitici colori del casco si vedranno spesso in futuro.

Nel 1994, la stagione di transizione con i motori Peugeot, Hakkinen spesso va sul podio. Al GP di Imola è terzo, nel giorno dell'addio ad Ayrton. Di lui il grande brasiliano aveva solo elogi:"Un giorno diventerà campione del mondo" diceva. Non si sbagliava. Da lui il giovane finlandese imparò la calma, la riflessione, la concentrazione metodica e maniacale.



Nel 1995 Hakkinen fa quel che può, la sua McLaren non è certo una vettura veloce, quando all'ultimo appuntamento ad Adelaide, accade la tragedia: Hakkinen esce di pista a 360° gradi e sbatte violentemente contro il muretto di cemento, viene estratto sanguinante e portato in ospedale. Hakkinen rimane in coma farmacologico per alcuni giorni. Dennis e Haug fanno la spola tra l'ospedale e il circuito nella loro uniforme rossa della McLaren Marlboro, si teme il peggio, un altro 1 maggio 1994. Il pilota della Mclaren ha battuto la testa e nella forza dell'impatto ha serrato le mascelle dimenticandosi di tirare indietro la lingua. Ha una frattura alla base della scatola cranica e ha riportato la perdita dell'udito all'orecchio sinistro per una lesione trasmissiva. Ma nonostante tutto Hakkinen ce la fa.




Tra l'inverno del 1995 e 1996 Hakkinen comincia la riabilitazione, Dennis gli sta vicino non lo abbandona, gli fa capire che la squadra lo sostiene. In verità l'incidente ha trasformato parecchio Hakkinen: un detto dice "ciò che non ti uccide, ti fortifica" ebbene quello che ritorna nell'abitacolo della sua McLaren nel marzo del 1996 non è più il soltio Mika Hakkinen. Se prima era taciturno, ma anche sorridente, ilare e ingenuo, ora Hakkinen è diventato più silenzioso, freddo, introverso e fa molti meno errori al volante. Il suo volto è diverso, in parte è stato ricostruito chirurgicamente, l'incidente lo ha cambiato completamente. Ogni anno per ringraziamento Hakkinen incontra i commissari del GP d'Australia, quegli angeli che lo hanno salvato dalla morte.

Nel 1997 Hakkinen mostra tutto il suo valore, che però non viene ripagato da alcuna vittoria a causa dell'inaffidabilità della sua McLaren. Solo all'ultima gara per un accordo con la Williams, il canadese cede strada alle due McLaren. A vincere è un pilota finlandese, Mika Hakkinen. Non accadeva dai tempi di Kejo Rosberg.

Nel 1998 arriva la definitiva consacrazione. Hakkinen è imprendibile vince in Australia, Brasile, Spagna, si impone con un hat-trick al Gp di Montecarlo: non succedeva dai tempi di Senna. La sua marcia continua: vince in Germania, Austria, in Belgio dimostra di essere meno forte sul bagnato del suo rivale Schumacher, ma con il tempo migliorerà.

Gp Australia 1998: i postumi del coma si fanno sentire, Hakkinen ha dei disturbi uditivi, in gara sta dominando, quando sente i meccanici che lo chiamano ai box. Il finnico rientra ma nessuno è là ad aspettarlo, perchè nessuno lo ha chiamato. Dennis capisce al volo la causa dell'errore del finlandese e chiede a Coulthard di farlo tornare in prima posizione. Un gesto contro cui molti tifosi ferraristi si accaniranno inutilmente.

Gp Lussemburgo 1998: è stata la gara che ha consegnato moralmente il titolo ad Hakkinen. È stata una gara anomala, strana perché non era mai successo che nel corso della stagione, Hakkinen riuscisse a ribaltare il pronostico. Il dominio della McLaren era fino allora stato chiaro sin dalle prove libere, ma questa volta invece le Ferrari a partire davanti. In gara però le cose cambiano. Hakkinen dopo aver lavorato con i meccanici nella notte sale su una McLaren diversa, più competitiva. Supera Irvine, e riesce a saltare davanti a Schumacher con una tattica che da qui in avanti lo contraddistinguerà: partire carico per riuscire a fare quei giri in più e guadagnare secondi preziosi da spendere poi ai box. Unico rischio di questa tattica è che in quei giri extra bisogna essere degli orologi. Hakkinen lo è dimostrando di essere un pilota freddo alla guida, quanto umano nella vita. Dice Hakkinen:"Se dovessi essere paragonato ad un animale, sceglierei senz'altro lo squalo: silenzioso, preciso, attacca nel momento in cui intende farlo". Hakkinen in pista ero uno squalo bianco. Alla fine della gara Mika compie un gesto che rimarrà nella memoria di molti: scende dalla vettura e accarezza il musetto, per ringraziarla: non si era mai visto fare una cosa del genere in diretta televisiva.


Gp Suzuka 1998: la sua è una cavalcata solitaria verso il suo primo titolo. A un terzo di gara dalla fine Schumacher fora una gomma. Hakkinen è campione del mondo. Potrebbe fermarsi, rallentare, far vincere altri, invece continua, preciso, perfetto, pulito e alla fine vince la gara. All'alba del mese di ottobre 1998 il mondo intero comincia a imparare il suo nome: Hakkinen. Mika è emozionato, corre verso le tribune con il casco sottobraccio. Coulthard lo abbraccia, Schumacher gli stringe la mano. È il secondo campione del mondo finlandese dopo Rosberg.

"I went completely on the inside and overtook the backmarker and at same time overtook the Michael. It was a great overtaking manoeuvre, and I loved it. I'm not sure if the Michael did." M.H.


Nella stagione 1999 Hakkinen è chiamato a difendere il titolo, ma la sua McLaren è tanto veloce quanto inaffidabile. Hakkinen comincia male, a Imola è in testa, quando nella foga della corsa, frantuma la sua McLaren contro il muretto. Nonostante tutto però riesce ad arrivare al Gp di Silverstone con otto punti in più del rivale Schumacher, anche a causa della bella vittoria in Canada ottenuta a causa di un errore del tedesco al muro dei campioni. L'incidente di Schumacher sembra aver reso la vita facile al finlandese: ormai ha il titolo in tasca, ma le cose non stanno così. La sorte gli si ritorce contro: si rompe il bullone mentre è in testa a Silverstone, a Zeltweg è il suo compagno di squadra a estrometterlo dalla pista, alla fine sarà terzo dopo un'eccellente rimonta. In Germania è in testa quando buca a 300 km/h l'incidente è impressionante. In Ungheria torna alla vittoria al Nurburgring accade di tutto, ed è quinto, incamerando due punti che gli consegneranno il titolo, visto che in Malesia è solo terzo. Arriva quindi l'ultima gara il Giappone.

Gp Monza 1999: Hakkinen domina le prove, è lui il favorito, in gara è ormai involato verso la vittoria, quando al primo intermedio ingrana la seconda, anzichè la terza. La sua McLaren impazzisce, lo manda nella sabbia. Gara finita. Hakkinen toglie il volante lo butta fuori dall'abitacolo, esce dalla sua McLaren e scaglia il guanto destro nella sabbia. Poi tranquillo torna ai box, ma ecco che si ferma, si accascia per terra e piange. Quando i maxischermi dell'autodromo inquadrano Hakkinen in ginocchio, le tribune esplodono di gioia. Non era mai successo nella storia della F1 che delle telecamere riprendessero così insistentemente la scena. Hakkinen scopre di essere fragile, di avere ogni tanto come dei black-out. Vincerà Frentzen per la cronaca, ma questa gara passerà alla storia come il pianto di Mika.


Gp Giappone 1999: se vuole diventare campione del mondo, Hakkinen deve mettersi alle spalle i clamorosi errori fatti e i numerosi colpi di scena della stagione. Deve vincere. Ancora una volta è chiamato a mostrare il suo talento. Possibilità di errore: zero. Di nuovo sulla pista che gli consegnò il titolo piloti dell'anno prima. In partenza il finlandese mostra uno dei suoi punti più forti: lo scatto fulmineo. Brucia Schumacher che tenta di spingerlo contro il muretto. La gara è perfetta ancora una volta. Ultimo giro, ecco che arriva la Casio Chicane: Hakkinen controlla negli specchietti, per vedere se arriva qualcuno. L'ultima accelerata, verso il rettilineo di partenza, le mani si alzano dal volante per applaudire. È la seconda e meritata consacrazione. Mazzoni è costretto ad ammettere:"Undici pole stagionali, niente da dire, tanto di cappello".

Nella stagione 2000 Hakkinen può centrare il tris, ma il suo motore Mercedes non ne vuole sapere e lo lascia a piedi nelle prime tre gare. Hakkinen è molto deluso. Dice Hakkinen ai giornalisti:"Non è accettabile per un pilota in lotta per il mondiale avere questo livello di affidabilità. Questa è la critica più forte mai usata da Hakkinen nei confronti della McLaren. Coulthard intanto sembra essere cresciuto e in più occasioni gli ruba la scena, vincendo meritatamente, Hakkinen non ha più lo smalto dei giorni migliori. Dennis intuisce subito la cosa e manda il finlandese a fare una vacanza ristoratrice. E la cosa funziona; quando i motori si riaccendono in Austria Hakkinen coglie un hat-trick fantastico, sembra essere tornato quello di sempre, l'Hakkinen che tutti conosciamo, sorridente, ironico, beffardo, ma anche estremamente rispettoso e corretto in pista. In Germania uno spettatore sceso in pista gli toglie la vittoria già ottenuta, in Ungheria Mika supera Schumacher in partenza con un sorpasso in stile Senna/Prost proprio sulla pista magiara.

GP Belgio 2000: questa è stata la più bella gara della la carriera di Mika Hakkinen. Quella dove è venuto fuori tutto il suo talento, nella pista che ad oggi è considerata, l'università della F1. Hakkinen parte in pole su una pista viscida a causa dell'asfalto bagnato che viene riscaldato da un timido Sole. La sua McLaren viaggia come una freccia, quando all'uscita di Stavelot, mette una ruota su un cordolo beffardo, va in testacoda. E qui si compie il primo miracolo: Hakkinen riesce a tenere acceso il motore e a non toccare le barriere. Intanto la gara continua, Schumacher è passato davanti e nell'ultima sessione di gara ormai il Sole viene fuori deciso e i piloti devono decidere quali gomme mettere: intermedie per Schumacher, asciutte per Hakkinen, che rischia su una pista ancora umida. E la scelta vincente si rivela quella di Hakkinen. Il finlandese comincia a guadagnare secondi preziosi, si avvicina a Schumacher. Arriva così il primo attacco sul rettilineo del Kemmel, Schumacher si sposta, chiude tutte le traiettorie, Hakkinen lo segue come un ombra. Passa un altro giro, davanti c'è un doppiato, Zonta che potrebbe rovinare quel duello. All'Eau Rouge Mika si lancia, Zonta rimane al centro del Kemmel, lascia passare Schumacher. Hakkinen è dietro. Duello rovinato pensano tutti, e qui avviene il secondo miracolo di Mika Hakkinen. Sfruttare la scia del doppiato per superare Schumacher all'interno. La gente guarda con il fiato sospeso, vede una Ferrari a destra, Zonta sta al centro, Hakkinen è a sinistra, ma più lontano, affianca il puntino bianco al centro, prosegue nel corridoio interno. Ci si rende conto di quello che ha fatto Hakkinen quando all'entrata del Les Combes Schumacher non è in grado di sterzare, di chiudere la traiettoria, perchè a fianco di lui c'è qualcuno: è Mika Hakkinen che lo ha superato in quel momento. Ai box della McLaren Erja, la moglie, e Jo Ramirez si alzano in piedi ad applaudire. È uno dei più bei sorpassi nella storia della F1. Vince così il finlandese che a fine gara sul podio mostra tutta la sua magnanimità. Potrebbe esultare sfacciatamente, vantarsi con i giornalisti, invece prende da parte Schumacher gli spiega come ha fatto a superarlo, il tedesco lo guarda ammirato. Dice Brawn, D.T. Ferrari:"Se Hakkinen alla fine vincerà questo titolo, lo farà perchè oggi ha vinto qui, in questo modo".


Video riassuntivo del GP


E che modo: qui sotto lo possiamo leggere con le stesse parole usate da Hakkinen in conferenza stampa:

MH:"I knew that there was no point in following Michael and then trying to overtake him at the end of the straight because obviously he wouldn't have given me room. Is that correct?"

MS:"Yes, I think so"

MH:"So I switched to Plan B, and I went completely to the inside ... and overtook the backmarker at the same time as I overtook Michael. I tow also from the backmarker, so that gave me some extra speed. It was a great overtaking manoeuvre. And I loved it. I am not sure if Michael did?"

Traduzione

MH:"Sapevo che non aveva molto senso rimanere dietro a Michael per seguirlo e cercare di sorpassarlo alla fine del rettilineo, perchè lui ovviamente non mi avrebbe fatto passare. Vero Micheal?"

MS:"Sì, certo"

MH:"Allora sono passato al piano B e sono andato completamente all'interno e ho superato il doppiato e Schumacher contemporaneamente. Ho preso la scia del doppiato, questo mi ha dato una velocità in più. È stato un grande sorpasso, mi è piaciuto, ma non credo che sia piaciuto anche a Michael"

Queste parole andrebbero insegnate ai bambini delle scuole elementari, da imparare a memoria.

GP US 2000: Hakkinen arriva sul circuito americano carico. Viene dal trionfo del Belgio, apparentemente nulla lo può fermare. La F1 torna in America, proprio dove lui debuttò nel lontano 1991. In gara però le Ferrari volano, ma la sua McLaren è seconda ed è in fase di recupero. Ma poco prima della sosta le immagini inquadrano una delle cose più tristi che ho mai avuto occasione di vedere: Hakkinen rientra lentamente ai box, con il motore in fiamme, proprio il motore che non lo aveva mai tradito dopo le prime tre gare. Quel motore che moralmente gli farà perdere il titolo mondiale. Mazzoni e Capelli sparano a zero sulla sua McLaren:"Ecco a cosa servono le ciminiere".

Le ultime gare sono una rimonta disperata, in Giappone durante le prove c'è un terremoto e Mika scherza:"Non ho fatto il giro veloce perchè il terremoto è arrivato in quel momento e mi ha fatto uscire di pista". Mika dà ancora una volta una lezione di guida a Schumacher, bruciandolo per l'ennesima volta, ma non c'è niente da fare. Il titolo sfuma. Hakkinen potrebbe lamentarsi, arrabbiarsi, invece in conferenza stampa, dopo la corsa, dirà una delle cose più belle della sua carriera:"Per essere un buon vincente, devi essere anche un buon perdente"

La stagione 2001 potrebbe essere la rivincita per Mika, ma il divario tra le due macchine è troppo forte. Le Ferrari sono imprendibili. Il titolo sfuma definitivamente in Spagna quando Hakkinen al comando della gara, rompe il motore all'ultimo giro. Sarebbe stata la sua quarta vittoria consecutiva sul circuito spagnolo. Potrebbe farsi prendere dallo sconforto, urlare, sfogarsi invece ancora una volta Hakkinen mostra tutta la sua classe: parcheggia la macchina a bordo pista, aspetta Coulthard con l'altra McLaren, si siede sopra e si fa scortare fino ai box salutando i tifosi. Altra pagina di storia scritta dal grande finlandese. Schumacher è costretto ad abbracciarlo, a riconoscere in lui il vincitore morale della gara. Ma intanto molte cose sono cambiate, anche la McLaren è cambiata, Hakkinen non sente più quel feeling che aveva prima e comincia a pensare al ritiro, in fondo ha vinto tanto. Prima però C'è lo spazio per togliersi altre soddisfazioni, in Gran Bretagna, alla gara di casa, e infine in America.

GP USA 2001: Hakkinen ha fatto un incidente nelle prove, la sua McLaren è danneggiata, Dennis stesso assiste alla sua riparazione. Al warm-up della mattina però inspiegabilmente, Hakkinen compie un altro dei suoi errori, parte prima che il semaforo si accenda, la retrocessione dal secondo al quarto posto sulla griglia è scontata. La gara sempra persa, un peccato visto che la sua McLaren sembra adattarsi bene al Catino. Ma Hakkinen rimane concentrato e tira fuori dal cilindro un'altra magia. Sempre con la tattica dei giri extra di carburante riesce a saltare davanti, nessuno lo riprende più. Vince Hakkinen davanti a Schumacher e Coulthard che lo portano in trionfo, proprio in America dove aveva debuttato tanti anni fa. È l'ultimo sigillo del Finlandese Volante. E coincide anche con l'ultima gara di Jo Ramirez, storico tecnico McLaren.


Arriva così quella che sarà l'ultima gara di Hakkinen in F1, a Suzuka la pista dei dolci ricordi del 1998 e del 1999. Alla fine sarà quarto, ai piedi del podio come il suo storico avversario Schumacher alla sua ultima gara in Brasile. Dunque l'ultimo podio di Hakkinen rimarrà quello della sua ventesima vittoria in America. Una carriera nata e finita in America. Hakkinen infatti, in quel week end di gara annuncerà la decisione di prendere un anno sabbatico. Questa è l'unica bugia detta da Hakkinen nella sua carriera: il ritorno tanto sperato dai tifosi non avverrà mai.

Tra l'inverno del 2001 e del 2002 Hakkinen convoca la stampa nella sua casa in Finlandia:"Basta, chiudo definitivamente con la Formula 1. Non me la sento più di correre il rischio di ferirmi o di morire. Ho già vinto tanto, mi sono già tolto delle belle soddisfazioni". Così dopo dieci anni da quel lontano esordio nel 1991, si conclude la carriera in Formula 1 di Mika Pauli Hakkinen, per due volte sul tetto del mondo, per sempre nel cuore degli appassionati di automobilismo.

Storicamente la McLaren ha sempre avuto come piloti dei campioni di livello superiore da Lauda a Prost, da Senna a Fittipaldi, piloti che venivano in McLaren già da campioni affermati o che da questa andavano verso altre scuderie, piloti che erano quasi più ammirati, che amati. Hakkinen invece no: nessuno più di lui, tra i piloti McLaren del passato, ha avuto così grande attaccamento alla scuderia. Ricordo che quando gli chiedevano un parere sulla Ferrari diceva:"Perchè dovrebbero piacermi dal momento che la mia McLaren è una vettura fantastica" Hakkinen a differenza di Senna o Prost alla McLaren ha scelto di rimanerci, ha scelto di sacrificarsi rinunciando magari alle corse per fare il collaudatore e pur non avendo lo stesso talento innato di Senna o la metodologia maniacale di Lauda, è riuscito ugualmente a far breccia nel cuore degli appassionati.

E il motivo è altrettanto semplice: Hakkinen ci ha insegnato che chiunque può avere successo nella vita, anche se non è dotato di particolare talento e che le armi con cui fare ciò sono niente più che il lavoro, l'onestà e la pazienza.



Diceva Mika Pauli Hakkinen da Vanta:" Non mi interessa se dicono che vinco perché guido un missile. Hanno dimenticato o non hanno mai voluto sapere tutto quello che c'è stato dietro, lo sforzo e la fatica che sono stati necessari per arrivare a questo risultato"
"I went completely on the inside and overtook the backmarker and at same time overtook the Michael. It was a great overtaking manoeuvre, and I loved it. I'm not sure if the Michael did." M.H.

GRAZIE GRAZIE TANTE e
AUGURONI AL NOSTRO SANTO!!!!!!
Auguri al pilota che mi ha appassionato tanto alla Formula Uno e per cui ho fatto grandi cose!!!

Tanti auguri anche da  parte mia... A colui che dopo tanti anni (ma non troppi :-ahah) ha saputo riportare i titoli mondiali in casa.

gran bel post giorgio, complimenti  :-appl

TANTISSIMI AUGURI AL SANTO DEL KEMMEL, IL GRANDE E INDIMENTICABILE MIKA HAKKINEN!!!!!!  :-supp :-supp :-supp :-supp

E un complimenti doveroso a Giorgio, che ha realizzato un post magnifico, completo e ricco di momenti emozionanti (più di tutti la foto di Mika e Senna!)  :-appl :-appl :-appl
Life is not measured in years alone, but in achievements (Bruce McLaren)

Buon Compleanno Straordinario Campione, veglia su di noi umili e poveri forumisti, e soprattutto veglia su Lewis Hamilton durante il GP e fino alla fine del campionato! Ti prego, ti scongiuro: salvaci dall'orda famelica ferrarista.Tu che hai sconfitto il po**o.Tu, con la tua potenza, con la tua misericordia, tu puoi!You. You're simply the best.




Tu, che in quel di Singapore hai già battezzato gli autoctoni, facci un altro miracolo!

W la McLaren!!!
W il Re!
W Ron Dennis!                                                            QUELLO CHE NON TI AMMAZZA, TI RENDE PIU' FORTE



E' da anni che ho in testa questa foto
W la McLaren!!!
W il Re!
W Ron Dennis!                                                            QUELLO CHE NON TI AMMAZZA, TI RENDE PIU' FORTE

Buon Compleanno MIKA!!!

Auguri alla persona che mi ha attaccato e mi ha fatto innamorare di questo magnifico Team, alla persona che mi ha reso tanto felice da piccolo e che mi ha ha fatto capire un pò meglio cosa ci trovava mio padre nel guardare 4 auto che si rincorrevano  :-) E pensare che io nel 96 - 97 (9 anni) tifano Hill  :-)

Auguri CAMPIONE!!!

E complimenti sempre a Giorgio, ho passato una mezz'oretta a leggere il tutto ma è sempre un piacere  :-appl :-appl :-appl Bravo! :-appl
Ho iniziato tifando un pilota, ora tifo una squadra.

Tanti auguri Mika per 40 anni di emozioni,a Te che mi hai regalato i momenti piu' belli della F1 e mi hai fatto apprezzare questo sport,che pur di bere litri di caffe' non mi dovevo perdere nessuna gara per vedere una tua impresa.Non potro' mai dimenticare le sveglie all'alba a Suzuka 1998 e 1999,culminate con il titolo e poi quello che piu' mi sorprende è il fatto che anche dopo aver vinto due mondiali non ti sei mai vantato di cio' a differrenza di schucchia e sei rimasto sempre attaccato alla tua fantastica terra non come kimi che ci ritorna solo per ubriacarsi.Non posso ancora pensare che Ti sei ritirato dalle corse per me vedere il dtm era uno spettacolo perchè c'eri Tu e non hai perso il gusto della vittoria neanche li nonostante fossi inesperto rispetto a piloti che correvano da 10 anni.
Tanti complimenti a Giorgio  :-appl per aver onorato nel giusto modo i 40 anni del Santo.
Io farei una petizione per farLo diventare Profeta del Santo annunciatore della buona novella.
Ora ti  :-prg visto che sei a Singapore facci un miracolo come quelli che facevi quando guidavi la Santa Mecca e un ultima cosa
Mika 4ever

3m
IL GRANDE MIKA :-supp :-supp

parle innutili le nostre,elogi superflui......nessuno mai potrà raccontare a parole ciò che mika ha fatto per mè tifoso...nessuna parola patrà descrivere quei 10 minuti di lacrime e pianto che mi sono fatto a ottobre 1998 davanti alla tv...piangevo a fiumi ,non riuscivo a smettere,avevo 20 anni e mia madre mi guardava strano ma strano veramete ancora in vestaglia e mi dice tutto bene?????...ed io: si tutto ok,è colpa di hakkinen :'(

grazie mika
MCLAREN E RON SEMPRE