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Nuova Superlicenza: a piedi Alonso, Raikkonen e... Schumacher!

8 gennaio 2015 – Tra le importanti novità in arrivo per il 2016, è stato recentemente comunicato il nuovo (e complesso) sistema per l'ottenimento della Superlicenza FIA. I requisiti, necessari a tutti i piloti per la partecipazione agli appuntamenti iridati, fanno già discutere. E non lesinano sorprese.

La Federazione Internazionale dell'Automobile ha reso noti, nei giorni scorsi, i nuovi criteri per l'ottenimento della Superlicenza. Il "patentino", necessario per prendere parte ai Gran Premi di Formula 1, sarà rilasciato sulla base di regole piuttosto restrittive, proprio al fine di evitare che si possa ripetere un nuovo "caso Verstappen", con piloti giovanissimi o addirittura minorenni – per quanto talentuosi – chiamati a saltare l'intera filiera delle serie propedeutiche, per approdare subito alla classe regina del motorsport. Regole che, inutile dirlo, avrebbero impedito alla Red Bull di promuovere Max Verstappen – che invece nel 2015 si accinge a distruggere tutti i vecchi record di precocità – ma che non hanno lesinato sorprese e perplessità.

Per l'ottenimento della Superlicenza – da rinnovare di anno in anno, sempre nel rispetto degli stessi criteri validi per il primo rilascio – sarà innanzitutto richiesto il conseguimento della normale patente di guida. Atteso che il pilota dovrà essere almeno diciottenne nel corso del primo week-end di gara, verrà introdotta la necessità (solo per la prima Superlicenza) di superare un esame teorico, rispondendo a un questionario volto a valutare la conoscenza del Regolamento sportivo FIA e del Codice sportivo internazionale. Il pilota richiedente, inoltre, dovrà aver completato per due stagioni almeno l'80% di uno dei dodici campionati individuati dalla Federazione e percorsi almeno 300 chilometri su una monoposto storica o attuale (spalmati al massimo su due giornate e non più di 180 giorni prima di presentare la domanda). Infine, l'aspirante alla Superlicenza dovrà aver preso parte ad almeno cinque GP di F1 nell'anno precedente o almeno 15 nel corso dei tre anni precedenti o, in alternativa, aver accumulato come minimo 40 punti nelle categorie minori. Punti che verranno assegnati a seconda dei piazzamenti finali ottenuti nelle serie propedeutiche, con un valore crescente a seconda dell'importanza del campionato: la GP2 e la futura Formula 2 sarebbero più importanti della F4 o della Formula Renault.

Fin qui, giacché bisognava necessariamente escogitare qualcosa per osteggiare il fenomeno dei teenager alla guida dei bolidi di F1, nessun problema. I nodi, però, vengono al pettine – come per quasi la totalità delle nuove regole di volta in volta introdotte dalla FIA, vorremmo aggiungere – analizzando l'entry list del prossimo campionato del mondo. Se i criteri in vigore dalla stagione 2016 fossero stati applicati anche in passato, infatti, oltre a Max Verstappen – escluso innanzitutto per ragioni anagrafiche, oltre che per la mancanza dei punteggi necessari – sarebbe Marcus Ericsson a non poter occupare il proprio sedile da titolare, in ragione dei risultati non proprio entusiasmanti ottenuti nei precedenti tre anni spesi nelle serie minori. Ma se, oggettivamente, quella del ventiquattrenne svedese non pare una grossa perdita, gli altri cinque nomi non in linea con i requisiti sono di quelli che fanno rumore. E tanto anche.

Per cominciare, alcuni di questi sono piloti divenuti campioni del mondo. Si tratta di Kimi Raikkonen, che con una sola stagione completa in Formula Renault 2000 prima del debutto in Formula 1, avrebbe ottenuto soltanto cinque dei 40 punti richiesti e, dunque, non avrebbe ottenuto l'ok per approdare in Sauber. Stessa storia per la nuova coppia di alfieri McLaren-Honda, come a dire che tra i cinque attuali campioni del mondo, soltanto Hamilton e Vettel avrebbero avuto la Superlicenza nella stagione del debutto: Jenson Button avrebbe portato a casa solo cinque punti, mentre Fernando Alonso si sarebbe fermato a 32, e tanti saluti all'esordio in Minardi. Male sarebbero andate le cose pure per Felipe Massa, ingaggiato da Peter Sauber con soli cinque punti all'attivo, e persino la folgorante carriera del personaggio del momento, Daniel Ricciardo, avrebbe incontrato qualche ostacolo: con i 37 punti guadagnati prima di approdare in HRT via Red Bull, l'australiano avrebbe dovuto attendere in Formula Renault 3.5 per almeno un'altra stagione, prima del grande salto.

Poco male – direte voi – dato che si trattava in tutti i casi di giovanissimi talenti che, con ogni probabilità, non avrebbero faticato tantissimo per raggiungere i punteggi minimi richiesti per il rilascio della Superlicenza. Insomma, è facile ipotizzare che una gavetta prolungata – nel peggiore dei casi di un paio di anni – avrebbe regalato a tutti e cinque, quale sbocco fisiologico, l'approdo in Formula 1. Come fatto notare da Tobias Gruner di Auto Moto und Sport, però, le storture del nuovo sistema non finiscono qui. Già, perché non solo Paul Di Resta avrebbe guardato la propria Force India in TV, atteso che il titolo DTM non è contemplato tra quelli propedeutici, ma addirittura un certo Michael Schumacher – primatista assoluto quanto a titoli iridati – non sarebbe potuto tornare agli onori delle cronache con la sua seconda carriera in Mercedes.

Infatti, sulla base della regola che impone a chi chiede (il rinnovo del)la Superlicenza di aver corso almeno cinque Gran Premi nell'ultima stagione, o 15 nei tre anni precedenti, il Kaiser – fermo ai box nel 2007, 2008 e 2009 – sarebbe rimasto a bocca asciutta, e il suo ritorno alle corse sarebbe rimasta una boutade giornalistica. Una disposizione, in questo caso limite, certamente insensata visto che, pur dopo tre anni di inattività, il campione di Kerpen non avrebbe certo dovuto dimostrare di essere in grado di guidare dignitosamente una monoposto di Formula 1. Segno che, se si può apprezzare la buona volontà della FIA nell'approntare un complesso di norme atto ad arginare i teenager volanti, la realizzazione concreta è, sotto certi aspetti, ancora una volta censurabile.


Fonte: formulapassion.it

Al di là dei criteri sempre più assurdi in linea con l'assurdità e la complessità del regolamento di F1, trovo che la seconda parte dell'articolo sia senza senso. Se mia nonna avesse le ruote...  :-ahah
Ho iniziato tifando un pilota, ora tifo una squadra.

Citazione di: Arkhans il 09 Gennaio 2015, 10:23:54
Al di là dei criteri sempre più assurdi in linea con l'assurdità e la complessità del regolamento di F1, trovo che la seconda parte dell'articolo sia senza senso. Se mia nonna avesse le ruote...  :-ahah
Muahahahah! :-ahah Sarebbe una bicicletta! :-ahah

La Fia potrebbe modificare il sistema della Super Licenza

16 gennaio 2015 – La FIA dice di essere aperta ad apportare modifiche al suo nuovo sistema di punti per ottenere la Super Licenza, in futuro.

Regole severe sono state inserite per permettere ad un giovane di entrare in F1, dove deve accumulare almeno 40 punti nelle categorie inferiori per ottenere una licenza.

Ma la struttura è stata messa in discussione, soprattutto riguardo al futuro della Formula 2 e della Formula Renault 3.5, le due categorie che potrebbero dare più piloti in futuro.

Nel 2015 potranno accumulare punti i piloti che corrono in GP2, Formula 3 europea, il Campionato del Mondo Endurance (LMP1) e in IndyCar.

Mentre la FIA sente che ce la faranno solo i piloti più forti.

"Abbiamo definito un quadro solido con i criteri di qualificazione, progettato per porre l'accento sui risultati e il successo nelle formule minori", ha dichiarato un portavoce della FIA a GPUpdate.net.

"Crediamo che tale sistema di punti premierà i migliori talenti, i più meritevoli tra i giovani piloti arriveranno in F1. Naturalmente, però, le condizioni del cambiamento e il sistema saranno soggetti a revisione, se necessario".

La revisione, per ottenere la Super Licenza dalla FIA, è stata decisa a seguito della promozione di Max Verstappen, che farà il suo debutto in Formula 1 a soli 17 anni e dopo una sola stagione in Formula 3.

Fonte: GpUpdate.net
Ho iniziato tifando un pilota, ora tifo una squadra.