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SINGAPORE (dal nostro inviato) – Singapore è probabilmente la pista più atipica della stagione: tortuosa come la maggior parte dei circuiti semi-permanenti, ma al tempo stesso lungo quanto un permanente. Per questo offre poche opportunità di sorpasso e richiede particolare attenzione su almeno due elementi: freni e gomme. Quanto ai freni, questo è indubbiamente il tracciato più impegnativo per via del fatto che la continua serie di curve impedisce un appropriato raffreddamento di dischi e pinze nei brevi rettilinei, ponendo così sotto ulteriore stress questi elementi e incrementandone il tasso di usura.

Al di là di queste particolarità, la gara di Singapore è stata molto interessante sotto l'aspetto tecnico almeno per due ragioni. Da un lato è stato importante controllare come la Ferrari, dopo Monza, abbia cercato di raggiungere la Red Bull; al tempo stesso, come avevamo anticipato nella nostra ultima analisi, volevamo approfondire il nuovo diffusore posteriore della Red Bull che ha debuttato in Italia due settimane fa.



La Ferrari ha portato qui un pacchetto aerodinamico rinnovato, una sorta di versione aggiornata di quello introdotto a Budapest. In particolare l'ala posteriore era la stessa con piccoli cambiamenti alla corda del flap, ma è stato rivisto il fondo accoppiato al diffusore posteriore utilizzato a Budapest. Questo elemento, infatti, montava una sorta di labbro aggiuntivo superiore attraverso tutta la larghezza e una sorta di "dito" nella sua sezione orizzontale laterale, per canalizzare meglio il flusso d'aria deviato attraverso i gas di scarico caldi.

Ma la novità più rilevante è stata introdotta all'anteriore. Infatti una nuova ala è stata provata nelle prove libere del venerdì e poi mantenuta da Alonso per il resto del weekend. Massa, invece, ha optato per il pacchetto standard derivato da quello ungherese. La nuova ala, in particolare, comprende feritoie aggiuntive sul profilo principale e anche la loro diversa posizione. Una lunga è posta non così vicino all'ingresso dell'ala come in quella vista in Ungheria, ma a livello dei piloncini dell'ala. Una più corta è posta sul profilo principale vicino alla paratia.

La nuova versione determina una diversa gestione del flusso d'aria diretto sotto la vettura. In particolare, la feritoia più lunga e quella aggiuntiva fornisce un aumento della quantità del flusso d'aria sotto la vettura, che alimenta il diffusore. Il lato negativo è che questa soluzione genera più instabilità nella pressione dell'aria quando la vettura passa da alta a bassa velocità, generando così una sorta di comportamento nervoso specialmente al retrotreno. Scegliere questa configurazione, tuttavia, è stata solo una questione di preferenza di stile di guida da parte del pilota.



Parlare della fenomenale RB9 non è un compito facile: è certamente complesso trovare tutti i punti forti di questa vettura che ne migliorano le prestazioni. Tuttavia, come abbiamo anticipato a Monza, siamo rimasti colpiti dall'adozione di un diffusore profondamente rivisto proprio nel Gran Premio d'Italia, perciò abbiamo voluto studiarlo meglio qui. In dettaglio, ciò che ci ha impressionati di più è stata la sezione laterale del diffusore, con un margine deviato verso l'esterno. Questo, in poche parole, fa assumere al diffusore la forma di una campana.

In particolare la sezione posteriore del diffusore è molto più larga della sua sezione vicina al fondo scalinato della vettura. Questo rende visibile una vera e propria sezione a canale Venturi interrotta solo da pinne verticali poste in modo da generare due diversi canali con sezioni incrociate, al centro di quello centrale. Il disegno pulito di questo dispositivo, invece, nasconde la complessità della sua azione in termini di estrazione dell'aria. Questo diffusore infatti ora funziona in perfetta simbiosi con i tubi di scarico il cui angolo e forma del canale alimenta in modo appropriato il flusso d'aria. Un capolavoro così importante di aerodinamica ci fa pensare che la sfida tecnica per i principali rivali della Red Bull sia divenuta sempre più dura. Se non addirittura una "mission impossible".


fonte: 422race.com