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Del fatto che le auto siano all'avanguardia, secondo me, non ce n'è da dubitare.

Nelle gare un incidente può accadere a tutti, non è necessariamente detto che c'entri la posizione di partenza. chiaro che se sei davanti e fai la lepre dovresti avere meno probabilità rispetto a chi parte dalle retrovie, ma questa non è una regola!
Mi fa schifo pensare che il pubblico americano cerchi sostanzialmente il brivido del botto, però è apprezzabile la solidarietà dei piloti, che hanno fatto 5 giri di pista in suo onore.

Citazione di: alle il 19 Ottobre 2011, 21:04:42
Nelle gare un incidente può accadere a tutti, non è necessariamente detto che c'entri la posizione di partenza. chiaro che se sei davanti e fai la lepre dovresti avere meno probabilità rispetto a chi parte dalle retrovie, ma questa non è una regola!
Mi fa schifo pensare che il pubblico americano cerchi sostanzialmente il brivido del botto, però è apprezzabile la solidarietà dei piloti, che hanno fatto 5 giri di pista in suo onore.
Dipende anche dai doppiaggi però. In ogni caso, nel momento in cui fai una sosta, avrai sempre qualcuno fra i piedi

Citazione di: GoLewisGo il 19 Ottobre 2011, 21:44:38
Citazione di: alle il 19 Ottobre 2011, 21:04:42
Nelle gare un incidente può accadere a tutti, non è necessariamente detto che c'entri la posizione di partenza. chiaro che se sei davanti e fai la lepre dovresti avere meno probabilità rispetto a chi parte dalle retrovie, ma questa non è una regola!
Mi fa schifo pensare che il pubblico americano cerchi sostanzialmente il brivido del botto, però è apprezzabile la solidarietà dei piloti, che hanno fatto 5 giri di pista in suo onore.
Dipende anche dai doppiaggi però. In ogni caso, nel momento in cui fai una sosta, avrai sempre qualcuno fra i piedi
Infatti è per questo che ho detto che l'incidente può capitare a prescindere dalla posizione di partenza. Vero è che è sempre una tragedia...  :'(

A bocce ferme adesso è il momento per tracciare una parte del quadro... a mio parere, che poi è (ma mi fa incaxxare...) il parere dei vari Franchitti, Kanaan ecc., il tracciato non era idoneo alla Indy. Il motivo fin troppo evidente. Essendo un tracciato perennemente in appoggio, come Talladega per capirci, permette alle vetture di stare insieme affiancate in ogni tratto di pista. Il banking delle curve infatti non è così elevato come quello di Indianapolis. A questo aggiungo che secondo me lo spotter di Wheldon, e chi dietro di lui, stava letteralmente dormendo. Dall'alto si vede chiaramente che Dan non fa in tempo nemmeno a frenare, mentre davanti a lui gli altri lo stanno già facendo. Certo, direte voi, facile parlare ma arrivi a 350 orari! E' per questo che gli spotter devono stare svegli. Che poi i piloti abbiano nel DNA un sangue gelido e non riescano a farsi la violenza necessaria per alzare il piede dall'acceleratore, è un altro paio di maniche. Fatto sta che se si fosse alzata 10-15 cm meno, Wheldon non avrebbe preso i pali di sostegno delle reti in pieno casco, e 15 kmh in meno grazie ad una frenata forse l'avrebbero evitato.
Con i se e i ma non si combina nulla, e prevenire è quasi impossibile, però fa rabbia...

La verità è che questa categoria rimarrà sempre così, fino a quando la gente non dirà "basta, è davvero troppo per una gara".

L'impatto con un palo della rete fatale a Wheldon

Arrivano i primi risultati delle indagini che la Indycar sta svolgendo sulle cause che hanno portato alla morte di Dan Wheldon, avvenuta in seguito ad una maxi-carambola innescata nei primi giri della gara conclusiva della stagione, a Las Vegas.

Le conclusioni a cui sono giunte i tecnici dicono che ad essere fatale allo sfortunato pilota britannico sarebbe stato un urto contro uno dei pali che sorregge le reti di protezioni, che purtroppo sarebbe arrivato a contatto con il casco di Wheldon.

"La vettura di Dan ha colpito un palo della recinzione che delimita la pista con il lato destro, subendo dei danni importanti in tutta l'area dell'abitacolo, dalla pedaliera fino alla parte superiore. Quando la parte anteriore della vettura ha superato il palo, questo si è insinuato nell'abitacolo, arrivando a colpire il casco e la testa. E va sottolineato come gli infortuni di Dan fossero limitati alla testa" ha spiegato l'ex direttore di gara Brian Barhardt.

"Dan ha subito due colpi alla testa: il primo non ha avuto una forza tale da creare un HIC (Head Injury Criterion) abbastanza alto da produrre un infortunio. E' stato il secondo colpo invece ad essere fatale, perchè è stato troppo secco per permettergli di sopravvivere" ha aggiunto.

Interessanti anche gli altri dati riscontrati: nel momento in cui si è innescato l'incidente, Wheldon viaggiava ad una velocità di circa 224 miglia orarie, ma prima di arrivare ad impattare la vettura di Charlie Kimball aveva già rallentato la sua corsa fino a 165 miglia orarie. Per quanto riguarda le decelerazioni subite nell'impatto, ne ha subita una longitudinale di 24 G ed una 23 G.

http://www.omnicorse.it/magazine/14167/indycar-l-impatto-contro-un-palo-della-rete-ha-provocato-la-morte-di-dan-wheldon
W la McLaren!!!
W il Re!
W Ron Dennis!                                                            QUELLO CHE NON TI AMMAZZA, TI RENDE PIU' FORTE

Delle volte ci si mette anche la sorte...