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L'ex fuoriclasse britannico si è spento all'età di 83 anni, a seguito di complicazioni respiratorie. Dopo sette titoli iridati conquistati in sella alla MV Agusta, nel 1964 riuscì a iscrivere il suo nome anche nell'albo d'oro della Formula 1 con la Ferrari

LONDRA - Il mondo dei motori piange la scomparsa di un'autentica leggenda. All'età di 83 anni si è spento John Surtees, unico nella storia ad essersi laureato campione iridato sia nel Motomondiale che in F1. Ad annunciare la scomparsa dell'ex pilota britannico è stata la famiglia che ha spiegato come Surtees fosse ricoverato in ospedale a Londra dal mese scorso per complicazioni respiratorie e avesse trascorso gli ultimi giorni in terapia intensiva.

7 TITOLI IRIDATI SULLE DUE RUOTE - Le gesta del fuoriclasse britannico hanno inizio nel 1952, anno del suo esordio nella classe 500 in sella a una Norton. E', però, a partire dal 1956 che si crea il sodalizio vincente con la MV Agusta, con la quale Surtees conquista ben sette titoli iridati: 3 in 350 (1958, 1959 e 1960) e quattro in 500 (1956, 1958, 1959 e 1960). Nel 1959 il campione nativo di Tatsfield mette a segno un incredibile record, vincendo tutti i gran premi di entrambe le classi.



CAMPIONE DEL MONDO CON LA FERRARI - Non pago della straordinaria carriera motociclistica, Surtees inizia a gareggiare anche sulle quattro ruote e nel 1960 prende parte al Gp di Monaco con la Lotus. Enzo Ferrari, che per i campioni aveva un fiuto innato, gli offre un posto nella sua scuderia al termine della stagione 1961, ma il matrimonio viene celebrato soltanto un anno più tardi: il sette volte iridato con la MV Agusta, infatti, non si sentiva ancora pronto per competere ad alti livelli anche in F1. La conferma che Enzo Ferrari ci aveva visto giusto arriva nel 1964, quando Surtees si laurea campione del mondo con la Rossa.

NEL 2009 LA PERDITA DEL FIGLIO - Il britannico corre poi con Cooper, Honda e BRM, collezionando in totale 113 Gp disputati, 6 vinti e 24 podi. Non gli regala successi, invece, l'avventura tentata a fine carriera con la fondazione di una scuderia tutta sua. La passione per i motori è nel dna della famiglia Surtees e anche il figlio Henry diventa pilota, ma nel luglio 2009 rimane tragicamente ucciso nel corso di una gara di Formula 2, colpito alla testa da uno pneumatico perso da un'altra vettura.



RICORDO DELLA FAMIGLIA - "E' stato uno dei veri grandi del motorsport e ha continuato a lavorare senza sosta fino a poco tempo fa con la Fondazione Henry Surtees (dedicata proprio al figlio, ndr) e per il Buckmore Park Kart Circuit - si legge nel comunicato diramato dalla famiglia -. Siamo profondamente colpiti e piangiamo la perdita di un uomo incredibile, gentile e amorevole, così come celebriamo la sua vita straordinaria. Ha continuato a combattere fino alla fine".


Fonte: repubblica.it

Si accende un'altra stella nel firmamento degli uomini che hanno reso onore alla Formula 1.
To finish first, first you have to finish

Campione e personaggio unico per ciò che ha fatto nelle 2 e 4 route.
Fare prima di dire.