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F1 | Haas: motori Ferrari e tanta praticità per il debutto nel Circus

5 agosto 2014 – Mancano ancora quasi due anni all'ingresso ufficiale del Team di Gene Haas in F1, ma la sensazione comune è che questa squadra stia pianificando nel migliore dei modi il proprio ingresso nella massima categoria dell'automobilismo.

Come noto, Haas, proprietario di un'azienda leader nel settore delle macchine utensili, ha stretto giusto qualche tempo fa un accordo di sponsorizzazione con la Ferrari di cui la sua futura monoposto possiederà il cuore pulsante, ovvero la power unit. Una partnership in tal senso non è ancora stata ufficializzata, ma è ormai praticamente certo che la futura F1 a stelle e strisce sarà spinta dal V6 di Maranello. Il nome Haas è decisamente più noto negli Usa che in Europa, poiché il sessantunenne industriale americano possiede, insieme all'altrettanto celebre pilota Tony Stewart, una scuderia che milita nella categoria Nascar e che schiera ben quattro vetture fra cui quella verde fluorescente di Danica Patrick, la quale ovviamente non ha bisogno di presentazioni fra gli appassionati di motori oltreoceano.

Come detto, il motore della Ferrari sarà un punto fermo del nuovo progetto del Team Haas, che fin dall'origine della sua gestazione è stato seguito dall'altoatesino  Gunther Steiner, una vecchia conoscenza del Circus che aveva militato in passato fra le file della Jaguar e successivamente sotto la nuova proprietà della Red Bull. Alla struttura della scuderia statunitense spetterà comunque il compito di costruirsi il telaio anche se, per tale attività, la squadra con base a Charlotte potrebbe rivolgersi a terzi come ad esempio la Dallara. In ogni caso, al pari di quanto succede già per alcuni team minori del Circus, vedi Caterham e Marussia, l'intero powertrain e la parte elettronica saranno quelli della Rossa. Un'eventualità che diventa in pratica una necessità, come ha confermato lo stesso Stenier al quotidiano La Gazzetta dello Sport: "Ma è chiaro che chiunque sarà il fornitore, non potremo fare un telaio diverso, ad esempio più lungo, da quello della casa madre. Gli attacchi di motore e cambio sono quelli..."

"Ho iniziato a studiare un piano per la F.1 quattro anni fa. Poi tramite Jo Custer, che è braccio destro di Haas e che conosco dai tempi in cui gestivo il team Red Bull per la Nascar, ho incontrato Haas. Il via definitivo risale all'anno scorso, quando abbiamo iniziato il processo per avere la licenza" – ha aggiunto Steiner spiegando come ha avuto origine il progetto.  Tuttavia, la mossa che probabilmente potrà fare la differenza è il modo in cui verranno impiegate le risorse: "Ad Haas ho detto: non possiamo pensare di fare meglio della Ferrari. Ad esempio se dovessimo costruirci la scatola del cambio, al massimo potremmo farla bene come la loro. Puoi guadagnare 2 grammi ma non fai la differenza". A conti fatti, quello di Haas è l'ennesimo tentativo di una scuderia americana di sbarcare nel Circus. Un'operazione che, come ha ricordato nuovamente il quotidiano rosa, è stata tentata in passato da altri nomi illustri, fra i quali possiamo contare l'ex pilota Dan Gurney, Parnelli Jones e Carl Haas, la cui omonimia non deve però trarre in inganno.

Tentativi che, però, non si sono rivelati del tutto fortunati, soprattutto quello del team Lola Beatrice motorizzato dalla Ford alla metà degl anni '80 e di cui il già citato Carl Haas, team owner di successo in Indycar con l'attore Paul Newman, era il patron. Quindi è lecita la domanda del quotidiano sul motivo che spinge Gene Haas a varcare l'oceano per tentare la sorte in F1: "Perché la sua azienda di utensili ha quasi il 100% del mercato americano" — ha detto Steiner — "ma in Europa e in Oriente è poco conosciuta e la F.1 è ancora un buon veicolo pubblicitario". Un'operazione che secondo i canoni con cui è stata pensata viene basata sull'ottimizzazione di costi e risorse: "Ci basteranno 200 persone, un budget che sarà la metà dei top team e niente... palazzi nel paddock. Haas è un tipo efficiente. Lo dimostra il fatto che costruisca macchine utensili in California, uno dei posti più cari al mondo. Lo stabilimento sarà completato entro novembre, sorge a fianco di quello Nascar a Charlotte, in North Carolina. Abbiamo già una galleria del vento moderna a Windshear che dobbiamo adeguare ai modelli al 60%, visto che ora lavora 1:1 (l'ha giù usata in passato la Ferrari; n.d.r.). Avremo una base logistica in Gran Bretagna che affitteremo. Stiamo ancora cercandola, non c'è fretta".

Ovviamente, anche se l'approdo in F1 è stato pensato in parte come veicolo pubblicitario per cercare l'ingresso della Haas Automation in altri mercati che non siano quello americano, le ambizioni di Steiner e dei suoi sono del tutto lecite e fin da subito il team si pone un obiettivo ben preciso per il debutto: "Piazzarci tra l'8° e il 10° posto tra i costruttori" – ha confermato il manager altoatesino. Infine, per quanto riguarda i piloti che si siederanno nell'abitacolo della future monoposto di Haas, i candidati ideali sono: un uomo di esperienza che abbia già una certa familiarità con le vetture di ultima generazione e con molta probabilità un rappresentante della "scuola americana", anche se questa eventualità è comunque legata alla necessità di avere qualcuno che possa garantire prestazioni di livello per la categoria.

http://www.f1passion.it/2014/08/f1-haas-motori-ferrari-e-tanta-praticita-per-il-debutto-nel-circus/

Haas, una "follia" entrare in F1 come costruttore

7 gennaio 2015 – Gene Haas dice che sarebbe una "pazzia" entrare in Formula 1 come costruttore, in seguito al crollo di team come Caterham e Marussia.

Il Team Haas entrerà in F1 il prossimo anno, con l'unità di potenza della Ferrari, così come il cambio, e prevede di acquistare più parti da altri team di F1.

Haas ha detto che non si aspetta che Bernie Ecclestone permetta a nuovi team di entrare in F1, ed è convinto che il suo approccio darà risultati migliori.

"Il nostro modello di business in Formula 1 si basa sulla nostra squadra corse NASCAR, dove utilizziamo motori di altre squadre così il telaio", ha detto Haas ad Autoweek.

"Se la Caterham non torna ci saranno nove squadre, al contrario ce ne saranno dieci e non credo che Bernie consentirà altre squadre in più".

"Se dimostriamo che siamo in grado di avere successo forse il nostro diventerà un nuovo modello di come si entra in F1. Non c'è interesse ad avere team come Caterham e Marussia, che hanno iniziato con nulla, che proprio non funziona".

"Marussia e Caterham hanno davvero fatto molto con quello che avevano: per avviare un intero team, progettare la propria auto e farla partire. Hanno davvero rispettato l'idea di essere costruttori, creando una vettura completa. Ma io dico che è una follia".

"Non vedo cosa si impara. Se vuoi diventare un medico, devi studiare medicina per una decina di anni, per imparare da qualcuno. Per questo motivo abbiamo collaborato con la Ferrari."

Anche se la squadra ha sede in North Carolina, Haas dice che il personale presto inizierà a lavorare nel Regno Unito, dopo aver acquisito l'ex fabbrica della Marussia.

"Ci stiamo muovendo e a gennaio avvieremo l'attività con pochi dipendenti nel Regno Unito", ha detto.

"Dobbiamo cominciare ad ordinare tutti i nostri trasportatori e rimorchi tra febbraio e marzo in quanto hanno bisogno di sei mesi per costruire il tutto. Abbiamo molto da fare".

Fonte: GpUpdate.net
Ho iniziato tifando un pilota, ora tifo una squadra.