Benvenuto su MondoMcLaren. Accedi o registrati.
Utenti in totale
825
Messaggi totali
187.973
Totale discussioni
4.850
La ricetta di Mosley: "Meno vincoli tecnici per chi spende meno"

19 agosto 2014 – Max Mosley è tornato a parlare di come la Formula 1 dovrebbe fare per contenere le spese, riducendo le difficoltà finanziarie dei team e aumentandone al tempo stesso la competitività rispetto ai grandi Costruttori.

Cinque anni dopo il primo tentativo di introdurre un budget cap operato da Mosley, il 2015 doveva essere l'anno della svolta: a dicembre 2013 tutti i team avevano concordato in sede FIA di portarlo a regime a partire dalla stagione 2015. Quelli del 2014 sarebbero così dovuti essere 12 mesi di studio e riflessioni da parte di un comitato di saggi chiamato a ridare speranza soprattutto a quelle squadre che da troppi anni stentano ad arrivare a fine campionato, con conseguenze sgradevoli sia per i loro dipendenti che per la competitività, con la duplice ricaduta negativa di una pessima pubblicità in pista e fuori, alimentata dalla mancanza di prestazioni e dalle incessanti voci circa cambi di proprietà o chiusure imminenti. Per di più, pochi soldi portano a pochi risultati che a loro volta portano a pochi soldi perché si resta esclusi dalla divisione della ghiotta torta dei diritti commerciali.

Come sappiamo, in Bahrain i team dello Strategy Group hanno affossato la decisione messa nera su bianco cinque mesi prima, scatenando la scontata ribellione verbale di Sauber & C, ovvero i team che sul budget cap contavano per non dover rincorrere nuovamente sponsor e piloti paganti in grado di appianare i buchi di bilancio.

La proposta alternativa dei top team è stata quella di intervenire sul fronte regolamentare, tecnico e sportivo, per ridurre da lì i costi, bandendo ad esempio le trasferte invernali per i test, allargando il numero di componenti standard da utilizzare, tutte soluzioni che sono subito parse ampiamente insufficienti per riequilibrare veramente la situazione.

In pratica nulla è stato deciso (e probabilmente nulla lo sarà ancora a lungo), ed ecco così che uno dei primi fautori del budget cap, Max Mosley, è potuto tornare a richiamare i team all'ordine, perché solo l'introduzione di un tetto di spesa può contenere i costi del circus: qualsiasi altra soluzione, come quella proposta sul fronte regolamentare, non frutterà nulla. E Mosley parla per esperienza: "Alla fine sono colpevole come chiunque altro, perché dal 2000 in avanti mi sono concentrato sui regolamenti", così l'ex presidente FIA esordisce intervistato da Jonathan Noble per Autosport. "La teoria era che se metti le giuste regole, puoi abbassare i costi. Alla fine abbiamo visto che non era vero. Per esempio, abbiamo cercato di ridurre lo spazio di manovra per i motoristi, ma non ha fatto la differenza per i costi. Abbiamo ottenuto solo di ridurre il numero di cavalli ottenuti per milione di dollaro speso. Tutto qui. Poi, come conseguenza logica, abbiamo congelato i motori. Tutti gli esperti mi hanno detto: 'adesso basta'. E allora cosa hanno fatto i motoristi? Hanno speso una fortuna nella ricerca sugli airbox. E io penso che abbiano trovato 30 cavalli. È affascinante quando vanno a concentrasri su qualcosa di cui nessuno si era preoccupato. Alla fine ho capito che non importa cosa facevamo con le regole. Abbiamo dimostrato che non si possono controllare i costi attraverso i regolamenti. Dovevamo introdurre un budget cap".

Arriviamo così al 2009. I team in rivolta, lo scandalo a luci rosse che ha finito con l'offuscare i suoi ultimi mesi di presidenza della FIA. Il "danno" però era già stato fatto, con ben tre team convinti a entrare in Formula 1 dal 2010 proprio sulla base di questo tetto alle spese: Hrt, Lotus e Virgin. La prima è scomparsa, la seconda ha cambiato nome e quest'anno è stata venduta, così come la terza; e senza mai dare l'impressione di poter raggiungere quella minima competitività necessaria per lottare almeno per i punti e finendo anzi con il dar vita a un campionato esclusivo per evitare l'ultimo posto.

Secondo Mosley, una strada per limitare le loro sofferenze e per migliorarne la competitività sta in una migliore ripartizione dei diritti commerciali, che consentirebbe anche di ridurre i margini operativi dei top team: "Se lo si gestisse in modo razionale, si darebbero a tutti gli stessi soldi. Si potrebbero organizzare i bilanci in modo che i costi di una stagione siano inferiori o uguali ai soldi che vengono dati loro. E si potrebbe dire ai team che, indipendentemente dai soldi ottenuti dagli sponsor, questo è il loro profitto, e sarebbe un modo perfetto di fa andare le cose. Ma la vita non è così, vero?"

Ma per aiutare i team maggiormente in difficoltà, Mosley suggerisce di intervenire anche sul fronte tecnico, guardando la questione sotto un'altra prospettiva: "Perché non permettere a un team di Formula 1 che è pronto a operare con un budget molto contenuto maggiori libertà tecniche, così da portarlo a girare a un secondo circa dai primi? Per me è una cosa così logica. Ti consente di dimostrare che qualcuno seduto in tribuna non riuscirà a vedere la differenza tra un team da 50 milioni di dollari e uno da 500". E chissà che questa volta Bernie Ecclestone non lo voglia ascoltare...


Fonte: f1passion.it


Idea interessante, ma io, in linea di principio, odio i regolamenti diversi a seconda delle varie squadre in corsa. Piuttosto preferirei tutte macchine esattamente uguali. Ad esempio odio i nuovi regolamenti della MotoGP.

Si Vabbe ma non possiamo buttare al cesso tutta la F1 solo per accontentare due tre team poveri.
I team minori ci sono sempre stati e hanno fatto pure più schifo delle attuali Caterham e Marussia.
Almeno questi si Qualificano per la gara il sabato.
Se vogliono vincere che trovino i soldi così investono.

Infatti, meglio stare senza F1 che vedere la F1 ridotta peggio della MotoGP. Quando arriverà il momento in cui non ci saranno più team disposti a correre, che si chiuda tutto e basta.

Citazione di: GoLewisGo il 19 Agosto 2014, 14:16:21
Idea interessante, ma io, in linea di principio, odio i regolamenti diversi a seconda delle varie squadre in corsa. Piuttosto preferirei tutte macchine esattamente uguali. Ad esempio odio i nuovi regolamenti della MotoGP.

Diciamo che l'intento è nobile, ma anche io mi sento più un purista e preferisco un regolamento uguale per tutti. E' fisiologico che oggi sia quasi impossibile riuscire a entrare in F.1 senza un grosso consorzio alle spalle (motorista ufficiale, gruppo finanziario o sponsor che sia), tutto qua.
Gli anni '70 in cui uno metteva insieme quattro ruote, un motore e un'astuta idea aerodinamica sono passati. Quell'epoca era figlia di un ristagno tecnologico spaventoso, altro che pinnacle of motorsport.
E appunto non trovo giusto ricreare quel ristagno artificialmente con i regolamenti tecnici.

IMHO l'unica soluzione per ridurre i costi è... aumentare gli introiti in generale. La distribuzione equa degli incassi dei diritti tv per esempio sarebbe un passo avanti.