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Alguersuari: "Non considero la Formula 1 uno sport"

3 settembre 2014 – Jaime Alguersuari rappresenta l'altra faccia del programma giovani piloti della Red Bull. Catapultato nel 2009 in Formula 1 con la Toro Rosso, lo spagnolo ha disputato 46 gran premi prima di vedere terminata la sua carriera motoristica ad appena 21 anni.

Quando esordì in Ungheria per subentrare al silurato Sebastien Bourdais, Alguersuari divenne il pilota più giovane di sempre ad aver disputato un gran premio di Formula 1 ad appena 19 anni e 4 mesi. Lo spagnolo veniva dal titolo della F3 Britannica conquistato nel 2008 e in quel 2009 corse anche l'intera stagione della World Series chiudendo al sesto posto. Compagno di Buemi per altri due anni, la coppia venne messa alla porta nel 2012 per fare spazio a Vergne e Ricciardo, ma se Buemi è rimasto in qualche modo nel giro della Red Bull come terzo pilota e ha trovato un posto nel WEC, la carriera di Alguersuari finì in quel momento e lo spagnolo si trovò disoccupato a soli 21 anni. Quest'anno il ritorno al volante di una monoposto con Virgin racing in Formula E, ma quanto avvenuto in passato ha lasciato il segno e oggi che il circus si prepara ad accogliere il 17enne Max Verstappen, Alguersuari riserva parole durissime verso la Formula 1.

"Al momento non considero la Formula 1 uno sport", ha dichiarato a Diario Sport. "Ha perso tutto a livello di motore, gomme e performance. Guidare queste macchine era difficile, molto difficile, ma oggi un 16enne può salire in macchine che sono cinque o sei secondi più lente di quello che erano ed essere competitivo. Trovo una mancanza di rispetto che qualcuno come Carlos Sainz, che è al comando si una serie internazionale come la World Series che richiede anni di preparazione, venga ignorato per quella che sembra non essere una decisione sportiva. Sembra che la cosa più importante sia il business e fare soldi".

"Io ho voltato pagina. Dico solo, pubblicamente e apertamente, che non voglio sapere nulla della Formula 1 perché penso che quello che sta succedendo sia ridicolo e irrispettoso per me e molti altri piloti che sono a un livello giusto per essere lì".


Fonte: f1passion.it


Noto un pizzico (ma proprio un pizzico) di invidia, però è assolutamente condivisibile quello che dice.

E io non considero la danza o il ballo uno sport  :-)

In parte ha ragione, purtroppo è sempre più facile arrivare a condurre queste monoposto, specie se si hanno i soldi. Ma questo mi sembra un discorso che si allontana dalla definizione di sport e dal titolo del'articolo  :-dbb

Sul piano letterale non bisogna sottovalutare lo sforzo fisico e l'attività sportiva dietro a ciò che si vede nelle telecamere. Solo perché i piloti vengono inquadrati in auto o mentre rilasciano interviste non bisogna dimenticare quanto allenamento essi facciano durante la settimana: per loro e per molti meccanici è sport puro in senso fisico.

Ho iniziato tifando un pilota, ora tifo una squadra.

Effettivamente il discorso che fa lui non c'entra nulla con il fatto che la F1 sia uno sport o meno. Comunque quello che dice non è sbagliatissimo. Ovviamente parla perché ormai è fuori dai giochi, ma non credo che rifiuterebbe, per esempio, una proposta della Caterham.

Bhè forse proprio dalla Catheram non so ma se la FI o la Toro Rosso gli ripropongono un sedile e lui accetta è un bell'ipocrita  :-ahah
Ho iniziato tifando un pilota, ora tifo una squadra.

Io credo anche la Caterham. La F1 è la massima ambizione per un pilota, ma soprattutto un'ottima vetrina. In ultimo anche come stipendi non è male. :-)