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CANNES - Jenson Button è accolto da un grande applauso all' arrivo a Cannes. C'è chi lo ferma per una foto, chi vuole un autografo: è un "divo" della Formula 1 e da tale si comporta, con gentilezza e garbo. Ma il personaggio più atteso, l'uomo che cattura l'attenzione dei media,  è quello che è accanto a Button, Ron Dennis, l'amministratore delegato della McLaren, il "team principal" della squadra di Formula 1 dal 1981 al 2009, il "Signor McLaren" per gran parte del pubblico inglese. Dennis e Button sono a Cannes, al Festival della Creatività, per porre l'accento sull'innovazione in casa McLaren, per raccontare come ingegno, creatività e passione siano la chiave di un percorso vincente.

Cosa vuol dire innovazione per la McLaren?
Ron Dennis: Difficile rispondere in maniera precisa, genericamente potremmo dire semplicemente che è il nostro modo di essere. Se non ti muovi costantemente verso il nuovo, se non sviluppi continuamente gli strumenti che ti servono per restare il migliore, vieni rapidamente bruciato. In uno sport molto competitivo come il nostro l'innovazione è tutto. Le innovazioni arrivano come risultato delle infinite idee dei nostri ingegneri. a spingerci c'è la volontà di vincere ma anche la necessità di trovare soluzioni tecniche che possano restare legalmente all'interno delle regole, il che significa spingere le soluzioni fino al limite delle loro possibilità. E poi passiamo letteralmente allo scanner tutto il mondo, per cercare soluzioni, modelli, idee, programmi

Un lavoro enorme e collettivo
Dennis: Si, la gente vede semplicemente la corsa, chi arriva primo o secondo, ma non quantifica il livello di performance, di tecnologia, di impegno, di innovazione che c'è in un giro di pista. Un giro si fa in un pugno di secondi, se sei qualche centesimo di secondo indietro sei storia. A determinare successo o sconfitta sono una quantità di fattori enorme, molto più ampia di qualsiasi altro sport, di qualsiasi altro business. E non parlo solo di sport, sono coinvolte le neuroscienze, la fisica, il design, solo per citare alcune cose, e restare al vertice è davvero difficile. Anche perché come in qualsiasi altra cosa, tu speri di essere competitivo ma non sai mai, fino alla fine, se lo sei stato davvero. Certo, le statistiche dicono che abbiamo vinto, dal 1963 a oggi, un gran premio su quatto, le statistiche sono confortevoli, ma la realtà diversa.
Button: La squadra è fondamentale. Io amo correre, per me è la cosa più importante, ma so anche che ci sono tante altre cose nel mio lavoro che sono fondamentali per il successo. Credo che sia importante essere concentrato su quello che sai fare, non cercare d crescere troppo al di  fuori dello sport, essere davvero un componente della squadra. Ci sono centinaia di persone che lavorano con me, se non fossi in questa squadra non vincerei, e so che se non faccio il mio lavoro correttamente, il lavoro di tutti gli atri sarà perso, il fallimento sarà collettivo..

Parte di questa innovazione è centrata oggi sulla sostenibilità ambientale
Dennis: Le nuove regole che andranno in vigore dal 2014 sono il più importante e radicale cambiamento che la Formula 1 ha visto negli ultimi quindici anni. La gente tende a pensare che la Formula 1 non sia ecologia, ma non è vero, il nostro livello di efficienza è incredibile, il lavoro che facciamo sulla sostenibilità ambientale è immenso, molte delle innovazioni che arrivano nelle automobili che la gente guida tutti i giorni sono frutto del nostro lavoro di ricerca e sviluppo. Ci costa una fortuna ma è tra le parti più importanti della nostra innovazione odierna.
Button: le macchine del 2014 saranno parecchio diverse ma dobbiamo prima capire cosa va e non va nella macchina di quest'anno per poter arrivare al 2014 nella maniera migliore. I cambiamenti saranno importanti per tutti, un nuovo powertrain, una nuova aerodinamica, il recupero d'energia e il turbo. Avremo potenza da tre fonti differenti, il motore, il recupero d'energia e il turbo. Abituarsi alle nuove velocità non sarà facile.

Adesso arriverà anche la Formula E
Dennis: Siamo fornitori di tecnologia per la Formula E, siamo interessati a che abbia successo. E' una  corsa pensata per essere svolta in città ma questa è una sfida notevole, Le macchine di Formula E non sono lente, le infrastrutture quindi devono essere simili a quelle della Formula 1 e noi sappiamo cosa vuol dire in termini economici. Non sono sicuro che il modello di business possa reggere, ma ci auguriamo che abbiano fortuna.
Button: Correre nelle città è bellissimo, ma va bene se capita una volta, non in tutte le gare. Le piste sono meglio, lì la lotta è bella, puoi spingere una macchina al limite. La Formula 1 ha un fascino che non andrà mai via, le squadre, la storia, la passione, avrà sempre i piloti migliori a combattere per vincere.

Com'è il rapporto tra un'azienda come McLaren e i suoi piloti. Difficile?
Dennis: Facciamo del nostro meglio per fare in modo che, anche economicamente, i desideri dei nostri piloti siano esauditi. Perché quello che credo è che la f1 sia uno sport che chieda dedizione totale, sacrificio e poche distrazioni So per esperienza che quando qualcuno dei nostri piloti ha perso d'occhio il suo obbiettivo, che era quello di essere un componente della squadra, diventando auto indulgente o troppo concentrato su se stesso, ha perso quello che aveva per essere un campione. Lavorare con Jenson è un piacere, è un gentiluomo, sa comprendere situazione complesse e lavorare in team. Non potrei chiedere di meglio.
Button: Da quando sono diventato campione del mondo è evidente che le cose sono cambiate, anche con i molti altri sponsor che lavorano con noi. Ma io credo che Ron abbia ragione, per essere i migliori in questo mondo bisogna essere molto concentrati sul proprio lavoro. Ma il mio lavoro non è solo quello di guidare, ogni pilota deve essere cosciente di quello che deve fare per la squadra e il lavoro è sempre tanto.

Si parla spesso di donne al volante della F1. Accadrà?
Dennis: Io non credo che accadrà presto. La Formula 1 è uno sport che richiede delle qualità fisiche che non sono quelle del genere femminile. Ci sono alcuni sport che sono difficili per le donne, la Formula 1 è tra questi, non penso che sia fisicamente possibile per una donna fare il pilota a quei livelli
Button: E' vero, la Formula 1 è fisicamente molto impegnativa, ma io credo, invece, che prima o poi accadrà, in America ci sono già donne che vincono nella indy car o nella Nascar. Ci vorrà del tempo, però, perché le ragazze hanno meno opportunità di crescere al volante. Alla Formula 1 non ci arrivi per caso, ci arrivi con l'esperienza, io ho iniziato a guidare il go cart quando avevo sette anni, e non credo che a molte ragazze siano date le stesse opportunità di guidare quando sono piccole. Ma accadrà, ci sono sempre più donne in ogni sport, le vedremo arrivare prima nelle formule inferiori poi anche in F1. Certo, la selezione è durissima, su milioni di ragazzi che cominciano a sognare alla fine in F1 siamo solo in 22 e tutti sperano di vincere.

Nella Formula 1 arrivare secondi conta poco...
Dennis: Primi, non c'è altro. Ma è ovvio che non si vinca sempre. Allora devi saper gestire le conseguenze. Certo, prima ho detto con orgoglio che abbiamo vinto, dal 1963 a oggi, un gran premio su quattro, ma questo vuole dire che abbiamo perso gli altri tre, quindi qualcosa sulla sconfitta l'abbiamo imparata negli anni. Ma questa è la natura dello sport, bisogna saper perdere, devi imparare a farlo.
Button: Non ti abitui mai a perdere, anche se sai che non vincerai sempre. Ma la chiave di tutto è come ci arrivi. Ogni weekend vai a correre e dai il meglio di te, e ci vari sicuro di aver fatto il lavoro perfetto. Così almeno se non ottieni il risultato vai via con un piccolo sorriso, quello di sapere che hai fatto un buon lavoro.

Il futuro?
Dennis: Il futuro? è nell'analisi dei dati, cosa in cui noi siamo naturalmente esperti. Per noi, durante una corsa, analizzare i dati e adattarci in tempo reale è cruciale. Abbiamo dei programmi di simulazione che possono analizzare sei miliardi e mezzo di dati in un millisecondo. E' come porre una domanda all'intera popolazione del mondo e avere una risposta unica in un millisecondo. Lavoriamo ad una analisi dei dati molto disciplinata, per poter addirittura predire la risposta. L'analisi dei grandi dati è essenziale per il business, siamo in una realtà nella quale un'azienda come Wal Mart può avere immediatamente i dati di ogni cosa che viene venduta nei suoi supermercati e sapere in tempo reale cosa influenza le vendite. La capacità di analizzare grandi quantità di dati ad altissima velocità sarà sempre più importante. E poi, se come nel film "Il laureato" mi si avvicinasse il giovane Dustin Hoffman, gli direi "il futuro è nel grafene". In dieci anni il grafene cambierà il mondo, sarà in ogni device che avremo attorno.


http://www.repubblica.it/sport/formulauno/2013/06/17/news/button-61280694/
W la McLaren!!!
W il Re!
W Ron Dennis!                                                            QUELLO CHE NON TI AMMAZZA, TI RENDE PIU' FORTE