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La stagione del 1985 fu molto avvincente, alla fine vinse Prost su Mclaren Mp4 2B.

Ma di quella stagione si ricordano tante cose:
- Alboreto che lott? con la 156/85 per oltre met? stagione per il titolo, tradito tante volte dal suo motore quando stava facendo delle ottime gare
- la rivoluzione della 97T che permise alla Lotus di vivere le sue ultime stagioni da grande team (poi anche la 98T dell'anno dopo)
- l'arrivo in Lotus di Senna, e il confronto quasi alla pari con Elio
- le prime vittorie di Senna (gi? alla sua seconda gara con un team che poteva permettergli di vincere gare)
- la seconda ed ultima vittoria di Elio in carriera, anche se a tavolino
- la cacciata di Arnoux e l'arrivo dello svedese Johansson in Ferrari
-  l'ultima stagione di Roberg di Williams, l'arrivo nel team di Mansell (fu una stagione abbastanza buona considerando poi che nel 86 e 87 avrebbe dominato Frank Williams)
- l'ultima stagione di Piquet in Brabham prima del declinio della scuderia ( la bt55 del 1986 secondo il progettista Murray doveva essere la vettura pi? vincente della storia: piccolo particolare, la Mp4/4 del 1988 che le assomigliava tanto , ? stata la vettura pi? vincente di tutti i tempi , quasi 16 gare su 16, tolta Monza e Schlessler..)
- la stagione sottotono di Lauda nonostante un buon inizio, e fu quella l'ultima dell'austriaco prima del ritiro


insomma da parlare ce ne sar? tanto ... dunque io inizierei con Imola 1985
"Credevo che ogni addio fosse una fine. Oggi lo so: anche crescere è un addio. Anche crescere significa abbandonare. E la fine non esiste."

#1



Imola 1985

Imola ? la terza gara della stagione dopo Brasile e Portogallo (ad Estoril Senna mostra le sue eccelse qualit? di guida sotto la pioggia e va a vincere in modo strabiliante).

la griglia di partenza vede in prima fila Senna  con Lotus 97T e Keke Rosberg con la nuova Williams Honda(dalla livrea inconfondibile, i colori che manterr? pi? o meno fino al 1997). Poi seguono Elio sempre su Lotus  e Michele su Ferrari 156/85. Poi la Arrows di Boutsen e la Mclaren di Prost, Mansell e Lauda . Piquet ? il primo in classifica tra coloro che montavano le gomme Pirelli, il decimo in griglia ? il giovane Berger con una sorprendente Arrows-BMW, che quell'anno stupir? molti degli addetti ai lavori. Sembrano essere tornati i bei tempi delle prime stagioni di questa  scuderia nata da una costola della defunta Shadow. Dopo Patrese c'era stato infatti il buio, e l'abbandono prima di Berger (Benetton), poi di Boutsen (anche questi sponda Benetton proprio al posto di Berger nel 1987), faranno vivere una stagione tribolante , il 1987 prima del rilancio con Cheever e Warwick. A proposito della Benetton, prima del gran premio di Imola, si vocifera che lo casa tessile veneta sia pronta a rilevare le quote di un team, non si sa ancora quale.  Aveva nelle stagioni precedenti,  sponsorizzato la Tyrrell nel 1983 ( vi ricordate l'alettone boomerang? ), l'AlfaRomeo nel 1984 e 1985 appunto (caratteristico era il colore verde con grande scritta "benetton " che campeggia lungo le fiancate . Sempre nel 1985 anche  la Toleman era entrata nell'orbita di Luciano Benetton  (la livrea bianca con le bandierine degli stati, colorazione simbolica voluta dallo sponsor stesso, per lo slogan "United Colours of .."). La scelta cadr? a fine stagione proprio su questo team artigianale, che aveva dato molto e ricevuto poco dalla F1. Tra le molte cose quella di aver fatto debuttare, Ayrton Senna, nonostante il brasiliano fosse poco propenso a guidare per loro (erano arrivate offerte da Williams, Brabham e Mclaren insieme nel 1983). Nascer? dal connubio Toleman-Spirit (due scuderie di fondo classifica del 1985) la nuova scuderia Benetton. Soldi dalla prima, mezzi tecnici e meccanici dalla seconda.

Al via scatta in prima posizione Senna che mantiene il comando , poi subito dopo Elio che lo segue a ruota, Alboreto e poi Prost, le Williams sono gi? attardate, e quella di Rosberg addirittura fa una gara quasi anonima fino al suo ritiro avvenuto verso la ventesima tornata. La lotta ? aspra nelle posizioni di vertice e per i primi dieci giri Elio cerca di attaccare Senna, poi l'effetto elastico fa si che venga insidiato da Alboreto e Prost che lottavano per la terza posizione.  Nella prima parte di gara ci sono pochissimi secondi di distacco fra il primo ed il quarto, e questo rende la gara divertente con continui attacchi e lotte fra le due coppie Mclaren-Ferrari e Lotus-Lotus. Ma Senna non cede il passo ad Elio e cosi' anche Alboreto non cede di fronte al Professore. L'usura delle gomme per le continue frenate costringe il romano De Angelis a perdere contatto con Senna e a fare una sorta di effetto elastico. Si ritrova alternativamente pi? vicino al brasiliano, poi pi? vicino al milanese e cosi' via. Senna di certo quando era davanti usava spesso la tecnica, a volte pericolosa senz'altro di dare improvvisi colpetti allo sterzo solo per intimidire chi ? dietro di lui e ne sta prendendo la scia. Elio ? sorpassato dalla 156/85 di Alboreto alla Tosa, ed un boato del pubblico , di certo deprecabile ,  accoglie la manovra, molto bella senz'altro. Subito dopo da Prost che inizia ad incalzare l'altro nostro portabandiera. C'? da mettere in risalto la bella gara del campione del mondo Lauda, che partito in sordina , passa le due Williams e quando il gruppo di testa ? in lotta si ritrova a pochi secondi dai primi quattro. Anche Piquet supera le Williams. Una curiosit? : il primo a ritirarsi ? Patrese con AlfaRomeo 185t, poi Berger e il pilota francese Hesnault, alla sua penultima gara in F1 con Brabham, prima di essere cacciato e poi essere ripescato con una terza Renault (quella con il numero verde) a Nurburgring 1985.De Cesaris con la Ligier ? protagonista di uno dei suoi soliti incidenti, ed ancora una volta sono le barriere di pneumatici a salvarlo. Subito dopo ? intervistato da un ancor "giovane" Zermiani. :-)

A seguire la seconda parte..
"Credevo che ogni addio fosse una fine. Oggi lo so: anche crescere è un addio. Anche crescere significa abbandonare. E la fine non esiste."